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L’efficienza Energetica in edilizia

Legambiente e AzzeroCO2 hanno organizzato un convegno il 20 marzo scorso a Roma per illustrare gli obiettivi delle nuove Direttive Europee sull’efficienza energetica, le prospettive ed i limiti degli strumenti vigenti, le proposte per una riqualificazione diffusa del patrimonio italiano.

Legambiente e AzzeroCO2 hanno organizzato un convegno il 20 marzo scorso a Roma per illustrare gli obiettivi delle nuove Direttive Europee sull’efficienza energetica, le prospettive ed i limiti degli strumenti vigenti, le proposte per una riqualificazione diffusa del patrimonio italiano.

I lavori sono stati aperti da Emilio Dalmonte, Vicedirettore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea e da Mario Gamberale, AD di AzzeroCO2, i quali hanno fornito un quadro in merito all’attuale sistema degli incentivi previsti per incrementare l’efficienza energetica in edilizia.
Successivamente è stata presentata una ricerca svolta da Legambiente, AzzeroCO2 e Ambiente Italia Srl riguardante la definizione di un incentivo per gli interventi di riqualificazione edilizia ed energetica nei complessi edilizi attraverso lo strumento delle Esco (Energy Service Company).
Ad illustrarla sono state Katiuscia Eroe per Legambiente e Chiara Wolter per Ambiente Italia Srl.
Innanzitutto è stato svolto un breve excursus delle norme nazionali ed europee vigenti in materia di efficienza energetica e degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici che l’Italia deve raggiungere entro il 2020.
Dalla Direttiva 2006/32/CE (ora abrogata dalla Direttiva 2012/27/UE) è nato il Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE) che prevede un obiettivo di risparmio nei consumi finali di 10,88 MTEP al 2016 e di 15,88 MTEP al 2020. A seguito della Direttiva 2012/27/UE si rende necessario definire una strategia a lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e commerciali pubblici e privati. Una prima versione di tale strategia deve essere pubblicata dal Governo entro il 30 aprile 2014 e successivamente aggiornata ogni tre anni e trasmessa alla Commissione Europea.
Legambiente ha stimato, sulla base di dati Istat e Cresme, che circa 24 milioni di persone in Italia vivono in edifici condominiali, edifici nei quali spesso i consumi energetici sono più elevati rispetto alla media italiana e ridurre tali consumi sembra impossibile con gli strumenti attualmente in vigore.
La politica delle detrazioni fiscali ha rappresentato finora un grande volano per il settore delle costruzioni e una spinta agli interventi di efficientamento energetico. Legambiente ha affermato che però, per ridurre la spesa energetica delle famiglie e aggredire i consumi, occorre introdurre incentivi che si applichino alla forma di proprietà e di gestione immobiliare dei condomini.

Le detrazioni fiscali del 55% sono state senza dubbio uno strumento utilizzato, ma presentano alcuni svantaggi. Oltre a terminare a giugno 2013, non sono accessibili per il settore pubblico e hanno necessità di redditi da detrarre, elemento di difficoltà per molte famiglie in questo periodo di recessione.

L’altro sistema di incentivi esistente, il TEE (Titoli di Efficienza Energetica) è uno strumento interessante, perché è basato sul reale risparmio ottenuto con l’intervento, ma è purtroppo accessibile solo tramite le ESCO ed è inaccessibile per piccoli interventi. Inoltre prevede una quota bassa per interventi di riqualificazione edilizia come quelli sull’involucro edilizio.

Il più recente sistema di incentivi introdotto è il Conto Energia Termico (CET) che prevede incentivi per interventi all’involucro edilizio solo per gli edifici pubblici, non è basato sul risparmio ottenuto, bensì sul costo dell’intervento e presenta dei limiti di attuazione legati al patto di stabilità. Il CET è finanziato attraverso le bollette del gas.

Quanto illustrato è una parte del risultato di un’analisi realizzata da Legambiente e Ambiente Italia sui sistemi di incentivi per l’efficienza energetica attualmente disponibili. Tale analisi ha portato alla conclusione che, se non si introdurranno presto nuove politiche, sarà impossibile diminuire lo stato di degrado degli edifici esistenti, soprattutto nelle periferie delle città italiane, offrire una concreta possibilità di risparmio alle famiglie e fornire un’occasione di lavoro per le imprese di costruzione. Ciò soprattutto alla luce della profonda recessione che sta attraversando il Paese.

Per tale motivo Legambiente ha formulato una proposta su cui il Governo italiano dovrebbe ragionare. Si tratta della creazione di un incentivo per la riqualificazione energetica dei complessi edilizi residenziali con almeno 5 alloggi attraverso l’utilizzo dei Titoli di Efficienza Energetica e delle ESCO.
Tale proposta si basa su un modello già attuato in Gran Bretagna detto Green Deal, che permette alle famiglie di realizzare interventi nelle proprie abitazioni senza anticipare alcuna spesa, ma ripagando l’investimento direttamente con i risparmi sulla bolletta.
Legambiente e Ambiente Italia hanno inoltre individuato la necessità di una scheda definita “omnicomprensiva” nel sistema dei TEE, che si basi sui valori derivanti dalla certificazione energetica delle abitazioni prima e dopo l’intervento. La proposta di scheda messa a punto dai due soggetti permetterebbe di premiare la riqualificazione globale di un edificio e non il singolo intervento, quindi interventi di tipo misto (involucro+impianto), individuando degli obiettivi minimi di riduzione sull’involucro e per alloggio, nonché bonus proporzionali alla diminuzione dei consumi.
Il risultato di tale iniziativa potrebbe essere una riduzione media del 50% nei consumi delle abitazioni, certificata dal salto di classe energetica.
La proposta di Legambiente è di far realizzare gli interventi di riqualificazione dalle ESCO, in accordo con le imprese edili, le quali si impegnerebbero a garantire il raggiungimento dei risultati richiesti attraverso la certificazione energetica degli edifici, legando però la costruzione con la gestione degli impianti condominiali.
Ambiente Italia e Azzero CO2 hanno realizzato una simulazione di intervento su edifici di Milano, Roma e Bari. Sulla base di tale simulazione gli inquilini beneficerebbero subito di una riduzione in bolletta, arrivando entro un massimo di 11 anni ad una riduzione di circa il 50% delle spese per energia e gas (corrispondenti ad un risparmio per famiglia variabile fra 800 e 1300 euro l’anno). Si avrebbe inoltre un salto di classe energetica per gli edifici.

Legambiente ha stimato che se la loro proposta fosse accolta dal Governo italiano gli interventi (si stima su 200 mila alloggi l’anno) metterebbero in moto investimenti per 3 miliardi di euro, creando almeno 120 mila nuovi posti di lavoro fra il 2014 e il 2020. Verrebbero inoltre ulteriormente ridotti i consumi energetici nel periodo 2014-2020 di circa 1 MTEP, contribuendo a ridurre del 10% i consumi termici del settore residenziale.
Concludendo il proprio intervento, Legambiente ha affermato che per la realizzazione di tali prospettive servirebbe, oltre alla scheda integrata per i TEE illustrata nel corso del convegno, anche una estensione degli obiettivi nazionali annui di risparmio energetico previsti per i TEE fino al 2020.

Dopo le interessanti relazioni di Legambiente e Ambiente Italia si è svolta una tavola rotonda alla quale sono intervenuti Luciano Barra del Ministero dello Sviluppo Economico, Monica Frassoni, Presidente di European Alliance to Save Energy, Leopoldo Freyre, Presidente del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori e Paesaggisti, Antonio Gennari, Vice direttore Ance e Carlo Manna, Responsabile dell’ufficio studi Enea.
Dalla discussione sono emersi interessanti spunti di riflessione. Circa il 70% degli edifici italiani a breve arriverà a fine vita e dovrà essere messo in sicurezza statica; da ciò può nascere una sinergia fra manutenzione e riattivazione industriale. Questo è anche l’obiettivo di un progetto comune che il Consiglio degli Architetti sta portando avanti con Ance e Legambiente. È emersa anche l’importanza di dare risalto alla certificazione energetica degli edifici, in modo che non resti una procedura valida solo per le nuove costruzioni e soprattutto che sia unica per tutto il territorio nazionale e non a carattere regionale. I partecipanti al tavolo hanno inoltre espresso il proprio apprezzamento nei confronti del modello Green Deal inglese, che è stato illustrato da Virginia Cinquemani del BRE Centre for enterprise and innovation in coda alla tavola rotonda.
Il Green Deal è un progetto realizzato dal Governo inglese per incoraggiare interventi di efficienza energetica nel settore residenziale. È un sistema che lega insieme providers di energia e gas, progettisti, imprese istallatrici e di costruzione, produttori di materiali edili, banche e utenti finali (famiglie), vincolati insieme da un contratto. Per gli interventi è possibile rivolgersi solamente alle imprese e ai professionisti che fanno parte del sistema Green Deal.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web www.gov.uk/green-deal-energy-saving-measures/how-the-green-deal-works

Il convegno è stato molto interessante per gli spunti di riflessione concreti e per le proposte avanzate da Legambiente, AzzeroCO2 e Ambiente Italia per potenziare l’efficienza energetica degli edifici esistenti, come occasione di riqualificazione del patrimonio edilizio italiano e di risparmio per le famiglie italiane.