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L'economia italiana sta rallentando, industria in difficoltà. Vola invece il turismo, che torna a livelli pre pandemia

L’economia italiana a fine 2024 appare fragile, con industria e export in calo, mentre turismo e servizi offrono segnali di ripresa grazie al PNRR e alla riduzione dei tassi d’interesse. La fiducia di imprese e famiglie resta bassa, evidenziando l’urgenza di interventi strutturali per una crescita stabile.

Il rapporto “Congiuntura Flash” di Confindustria per dicembre 2024 evidenzia un quadro economico italiano complesso, caratterizzato da un mix di rallentamenti e segnali di ripresa settoriale. Ecco i principali punti emersi dall’analisi:

PIL stagnante e incertezza sul futuro

Dopo lo stop del terzo trimestre, il PIL italiano si trova su un crinale instabile. La fiducia delle imprese e delle famiglie è in calo, mentre l’industria mostra segni di crisi strutturale. Tuttavia, il turismo e i servizi si confermano trainanti, con prospettive di crescita, sostenute dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal calo dei tassi di interesse.

 

Settori industriali in difficoltà

L’industria italiana vive una fase di contrazione significativa. Ad ottobre, la produzione industriale è rimasta invariata rispetto al mese precedente, ma registra un calo tendenziale del -3,6%. Alcuni settori sono particolarmente colpiti:

  • Automotive: -34,5%;
  • Pelli e cuoio: -17,2%;
  • Raffinati petroliferi: -15,8%.

La fiducia nel settore manifatturiero si deteriora ulteriormente, con un PMI in discesa a 44,5 (soglia di espansione: 50).

 

Consumi deboli e volatilità nei redditi familiari

Il terzo trimestre aveva visto un incremento dei consumi delle famiglie del +1,4%, ma il quarto trimestre presenta segnali opposti:

  • La fiducia dei consumatori cala (96,6, sotto la media del trimestre precedente);
  • Le immatricolazioni di auto sono scese per il sesto mese consecutivo (-0,8%);
  • Le vendite al dettaglio hanno subito una correzione del -0,8% in ottobre.

 

(Fonte: elaborazione CSC su dati ISTAT)

 

Turismo: un motore essenziale per l’economia

Il settore turistico rappresenta un punto di forza, contribuendo all’11% del valore aggiunto nazionale e al 12% degli occupati. Alcuni dati chiave:

  • La spesa dei turisti stranieri in Italia è aumentata del +6,9% a settembre rispetto al 2023, superando i livelli pre-pandemia (+28,8% rispetto al 2019);
  • La spesa totale turistica nel 2024 è stimata a 110 miliardi di euro (+2 miliardi rispetto al 2023);
  • Cresce la capacità ricettiva, con un’occupazione media del 51,5%, superiore ai livelli del 2019 (49,0%).

 

Export in calo, soprattutto verso la Cina

Il commercio estero italiano soffre una contrazione. Nei primi dieci mesi del 2024, l’export verso la Cina è crollato del -21,3% annuo. La domanda extra-UE rimane debole, con un calo complessivo del -3,5% in valore ad ottobre.

L’inflazione è risalita al +1,4% annuo a novembre, trainata da un rallentamento nel calo dei prezzi energetici (-5,5%). Il gas naturale è aumentato a 44 €/MWh a novembre e 47 €/MWh a dicembre, mentre il petrolio continua a calare (-10,4% annuo).

 

Conclusione: ripartenza o stagnazione?

Il quadro delineato da Confindustria riflette un’economia italiana in bilico tra difficoltà strutturali e opportunità di rilancio. Settori come il turismo e i servizi dimostrano resilienza, ma la fragilità dell’industria e del commercio internazionale richiedono interventi mirati. La sfida resta quella di sfruttare i fattori congiunturali positivi per creare un percorso di crescita stabile e duraturo.

 

IL REPORT INTEGRALE È SCARICABILE IN ALLEGATO.

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