Italiani sempre più tecnologici: la domotica si diffonde nel settore residenziale

Ogni anno Leroy Merlin pubblica un report dal nome "Osservatorio sulla casa", in cui effettua alcune statistiche inerenti tematiche collegate all'abitare, in collaborazione con Doxa. Sembra che gli italiani amino molto la domotica: l'Italia si colloca al secondo posto in Europa, e addirittura tra le dieci prime nazioni al mondo per utilizzo di robotica nel settore residenziale. La domotica serve dopo tutto al miglioramento della qualità di vita ed al benessere delle persone, aumentando i livelli di comfort e di facilità nell'operare. 

Il 60% delle persone intervistate vede nella domotica uno dei motori dell'economia futura e il 23% possiede già alcuni tipi di tecnologie di comando a distanza, anche mediante telefono. Tra l'altro le detrazioni fiscali in vigore fino alla fine dell'anno permettono di detrarre le spese di ristrutturazione edilizia per interventi legati alla domotica. 

Tra i requisiti "intelligenti" che una casa deve avere, per gli italiani al primo posto si colloca la sicurezza: grande importanza, dunque, viene attribuita all'installazione di sistemi di videosorveglianza, con controllo a distanza di ingressi e passaggi mediante video camere.

Al secondo posto, dunque comunque considerati in modo rilevante, si collocano i sistemi di illuminazione, in particolare se sono gestibili in funzione del variare delle condizioni di luce esterna e alla presenza di persone negli ambienti.

Anche il controllo dei sistemi di oscuramento interni ed esterni e degli elettrodomestici con un click riscuotono molto successo, specialmente se attivabili mediante smartphone.

A seguire, successo e diffusione anche di impianti di climatizzazione controllabili elettronicamente, connessione con sistemi di pronto soccorso e vigilanza. 

Addirittura qualcuno auspica di possedere una casa che si apra mediante analisi dell'iride o delle impronte digitali invece che con una semplice chiave.