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Italia virtuosa nell'utilizzo del fotovoltaico ma si può fare di più: quale futuro per il Pianeta?

L'IEA (International Energy Agency) ha realizzato un report in cui dichiara che l'italia è il primo Paese al mondo per utilizzo del fotovoltaico. Il solare infatti copre circa l'8% del fabbisogno energetico nazionale italiano, mentre per la Grecia tale valore si assesta intorno al 7.4% e per la Germania intorno al 7.1%. 

Il rapporto IEA si può scaricare qui

A seguire, il Belgio e il Giappone, che utilizzano il fotovoltaico per produrre circa il 4% del fabbisogno energetico nazionale, la Bulgaria, la Repubblica Ceca e l'Australia (3.5%). La Cina si colloca al 21esimo posto, mentre gli Stati Uniti si collocano al 25esimo. 

Ciò nonostante, si rileva che il picco di produzione dell'energia elettrica prodotta da fotovoltaico si è avuto nel 2014. Dopo questi intensi investimenti nel settore, rischia di invertirsi la tendenza. Gli incentivi al fotovoltaico sono stati tagliati, con conseguente arresto degli investitori, mentre sono aumentati dai 12,8 miliardi del 2013 ai 13,2 miliardi del 2014 i sostegni economici a carbone, petrolio e gas (dato del Fondo Monetario Internazionale). 

Si rischia dunque che il fotovoltaico perda importanza in favore dell'utilizzo di fonti di energia non rinnovabile, dimostrando scelte nazionali poco lungimiranti e soprattutto poco "sostenibili" e poco coerenti con le scelte energetiche che un Paese dovrebbe fare per fronteggiare in modo reale il cambiamento climatico in atto e cercare di porvi fine. 

Lasciare il Pianeta in ottime condizioni e pensare alle future generazioni è responsabilità di tutti, compresi noi, a cominciare dai politici.

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