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Intervista a Santi Maria Cascone, presidente dell’Ordine di Catania

Innovazione, giovani e start up: parole spesso inflazionate in questo periodo storico di recessione, che tuttavia rappresentano realmente la formula per definire il livello di competitività delle imprese italiane e delle risorse umane all’interno del mercato nazionale e internazionale. In questo credono fortemente il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania e il suo presidente Santi Maria Cascone, che stanno lavorando per mettere a punto una “ricetta” formativa che possa traghettare gli oltre cinquemila iscritti all’Albo etneo in questa fase di profonda crisi di settore, con un’attenzione particolare alla sostenibilità.

Presidente Cascone, in che modo il percorso di modernizzazione e rinnovamento può essere declinato nell’ambito della professione dell’ingegnere?

L’innovazione non è dovuta solamente all’evoluzione tecnologica o al miglioramento dei prodotti e dei servizi. Innovare significa anche concepire una diversa visione del capitale umano, delle sue competenze e della sua organizzazione all’interno delle aziende private, degli enti pubblici e anche nel campo della libera professione. Chi meglio delle nuove generazioni è portavoce di questo cambiamento? I giovani ingegneri possiedono un patrimonio di conoscenze evoluto che, se integrato all’esperienza dei professionisti più esperti, può e deve costituire un vantaggio competitivo per l’intera società. A ciò si deve aggiungere l’importanza del contributo che l'Ingegneria può dare alla ricerca, da qui infatti partono le idee innovative, le stesse che poi si trasformano in nuove occasioni di lavoro, imprese o processi di cambiamento del mercato. L’Ordine di Catania, al proprio interno, muove significativi passi verso questa direzione: le attività che portiamo avanti vantano il contributo di colleghi giovani e l'esperienza di quelli meno giovani, che interpretano in maniera rinnovata la figura del professionista. Gli ingegneri nello svolgimento del loro ruolo si distinguono sempre più come tecnici a servizio della società, in grado di produrre benessere e lavoro, sia in veste di imprenditori che di funzionari pubblici.

Il bando per premiare le tesi di laurea in Ingegneria, recentemente pubblicato dal vostro Ordine, vuole rispecchiare questo modello?

Naturalmente sì, e lo fa partendo proprio dall’inizio della carriera professionale. Il Premio che abbiamo istituito ha l’obiettivo di valorizzare al massimo il passaggio dalla fase di studi universitari a quella lavorativa. Consideriamo a riguardo che l'iscrizione ai corsi di laurea in Ingegneria costituisce ancora oggi una delle scelte più diffuse tra i giovani diplomati italiani. Un’attenzione verso i neo laureati, a cui non corrisponde però altrettanta possibilità di sbocco professionale. Da un lato siamo di fronte a un numero consistente di capitale umano spendibile, dall’altro troviamo un’offerta lavorativa esigua e spesso non adeguata. Il tessuto economico locale ma anche italiano è caratterizzato per la maggior parte da piccole e medie imprese, le quali si approcciano all’innovazione spesso in maniera informale e non organica, ciò implica una bassa richiesta di personale laureato qualificato; in questo contesto gli ingegneri soffrono in maniera particolare. Ma non possiamo permettere che resti inattiva una mole tale di competenze ingegneristiche: occorre creare nuove imprese, incentivare le aziende a colmare il gap innovativo attraverso le assunzioni di forza lavoro preparata. Le start up possono contrastare il fenomeno della “fuga di cervelli” italiani all’estero purché, attraverso azioni sinergiche, si avvii una concreta politica di sostegno agli investimenti per avviare processi di innovazione nel territorio.

L’Ordine di Catania conta più di cinquemila ingegneri suddivisi nei tre settori civile-ambientale, industriale, e dell’informazione. Si annoverano liberi professionisti, funzionari della pubblica amministrazione, dipendi di aziende private e docenti, coprendo diverse fasce d’età, dai colleghi veterani ai giovani che si affacciano nel mondo del lavoro. Quali sono le azioni, in questo quadro così vario di competenze, per soddisfare le esigenze di tutta la categoria?

La multidisciplinarietà, al contrario di quanto si possa pensare, è un plus valore per trovare e analizzare gli strumenti più idonei che sappiano garantire unitarietà e coesione ai professionisti nel nostro territorio. L’impegno del nostro Ordine si concentra in una formazione professionale più accessibile a tutti, nella valorizzazione delle attività della Fondazione, nelle agevolazioni e nel supporto ai neo colleghi, nel rapporto interattivo con le istituzioni. Crediamo che l’unicità dell’albo professionale vada sempre ribadita e tutelata. Che sia un libero professionista o un dipendente pubblico, un informatico o un geotecnico, in qualunque forma eserciti la professione, l’ingegnere è portatore della stessa scienza e della stessa responsabilità nei confronti della società. In questo quadro risulta molto importante l’attività che il Consiglio Nazionale Ingegneri sta svolgendo.


Alleghiamo inoltre quattro focus tematici a cura dei componenti del Consiglio dell’Ordine:
-la formazione continua obbligatoria (Carmelo Maria Grasso, delegato alla Consulta regionale e vicepresidente della Scuola Superiore nazionale di Formazione per l’Ingegneria);
-rischio sismico e prevenzione (Alfio Grassi, tesoriere dell’Ordine);
-le tematiche urbanistiche della città di Catania (Mauro Scaccianoce, segretario dell’Ordine);
-l’offerta formativa della Fondazione (Aldo Abate, presidente della Fondazione).

PREMIO TESI DI LAUREA IN INGEGNERIA
L’Ordine provinciale degli Ingegneri ha bandito un “Premio per le tesi di laurea” discusse dal 5 novembre 2013 alla stessa data del 2014. L’iniziativa è rivolta agli studenti dei sedici Corsi di studio che fanno capo ai Dipartimenti di Ingegneria dell’Università di Catania. Tre i premi previsti in riferimento ai settori: Civile e Ambientale, Industriale e ingegneria dell’Informazione. Per candidarsi occorre presentare: istanza di partecipazione accompagnata dalla lettera di presentazione sottoscritta dal relatore e/o dal presidente del corso di laurea; relazione illustrativa di quattro cartelle dattiloscritte in cui si evidenzia l’attinenza del lavoro; due copie (una cartacea e una digitale) della tesi firmata dal relatore, e una tavola formato A1 in cui viene sintetizzato lo studio. La documentazione dovrà essere presentata presso la segreteria dell’Ordine entro il 20 novembre 2014. Le tesi verranno sottoposte al giudizio insindacabile di una Commissione di valutazione costituita con delibera del Consiglio. Il bando integrale è consultabile sul sito web www.ording.ct.it.

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