INGEGNERI: siamo fondamentali per una ricerca di nuovi equilibri urbani e ambientali
Vogliamo controvertire questa idea dell’ingegnere "tutto calcoli e poca attenzione all’ambiente in cui opera" perché anche nei settori ambientali e del territorio le nostre competenze sono fondamentali per una ricerca innovativa di nuovi equilibri urbani e ambientali
Il rispetto del territorio rappresenta una priorità per l'intera collettività, con un impegno che tenga conto non solo del rispetto delle norme ma anche della salvaguardia futura. Un "rispetto" che è quindi collegato a scelte politiche, che dipendono da chi governa il paese, ma anche a scelte tecniche, su cui il ruolo degli ingegneri pesa in modo rilevante.
All'interno del CNI questo tema è affrontato con grande attenzione, è per farlo è stato creato un Gruppo di Lavoro. Abbiamo intervistato il coordinatore del Gruppo, l'ing. Raffaele Solustri, consigliere CNI.
GRUPPO DI LAVORO “AMBIENTE e TERRITORIO”
1 > Quali sono gli obiettivi principali che il gruppo di lavoro si era/è prefissato ?
RS: Il Gruppo di Lavoro Ambiente ha individuato come obiettivo prioritario la sensibilizzazione della categoria e della società rispetto ai temi ambientali e la maggiore promozione della figura e delle competenze dell’ingegnere in iniziative per l’ambiente e il territorio.
I temi dell’ambiente e della gestione del territorio sono stati per molto tempo prerogativa di figure tecniche diverse dall’ingegnere a cui veniva relegato il ruolo di mero esecutore di opere, poco attento e sensibile alle dinamiche ambientali e alla trasformazione del territorio se non in accezione negativa, cementificatori, consumatori di suolo e di risorse.
Vogliamo controvertire questa idea dell’ingegnere "tutto calcoli e poca attenzione all’ambiente in cui opera" perché anche nei settori ambientali e del territorio le nostre competenze sono fondamentali per una ricerca innovativa di nuovi equilibri urbani e ambientali di cui la società di oggi ha bisogno per pensare lo sviluppo nel rispetto di questi equilibri.
2 > Quali sono i temi che sono stati affrontati in questi anni e i risultati più importanti?
I temi sui quali vogliamo far sentire la nostra voce sono paesaggio, territorio e ambiente, danno ambientale, rischio chimico , rischio idrogeologico, gestione delle aree industriali dismesse, riuso, volumi "0", semplificazione, promozione della multidisciplinarietà.
Come primi risultati abbiamo preso parte al convegno “LA FIGURA DELL’INGEGNERE AMBIENTALE” Roma - La Sapienza – aprile 2013, promosso la formalizzazione di un Protocollo di Intesa con AIAT (Ingegneri Ambiente e Territorio) per la definizione di obiettivi comuni, in particolare la formazione specifica degli Ingegneri sui temi sensibili, supportato quando era richiesto l’elaborazione di risposte a quesiti tecnici in tema ambientale, abbiamo recentemente partecipato, come gruppo qualificato di stakeholder, all’indagine promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile sul sistema di gestione dei rifiuti radioattivi che si proponeva l’obiettivo di costruire un quadro generale nazionale su opinioni e orientamenti in materia.
3 > Su cosa sta lavorando oggi il gruppo di lavoro ?
Oggi il gruppo di lavoro è impegnato nella predisposizione di contributi tecnici in seno al tavolo ministeriale sul Piano Nazionale Disastro Idrogeologico nell’ambito del quale si sta delineando la gestione delle risorse e degli interventi di assetto idrogeologico.
Secondo il nostro punto di vista per massimizzare l’efficacia degli investimenti statali serve un piano complessivo con monitoraggio a livello centrale dell’attività e utilizzo delle risorse, lasciando più autonomia ai governi territoriali (Regioni) per la allocazione delle risorse e agli Enti locali (Comuni) per l’affidamento della progettazione, l’appalto dei lavori, la realizzazione degli interventi in analogia a quanto fatto dallo Stato con il piano di prevenzione del rischio sismico e gli studi di microzonazione sismica (MS) e analisi della condizione limite dell’insediamento urbano (CLE). La centralità del progetto è fondamentale, occorre partire da un buon livello di progettazione preliminare e appalto lavori su esecuivo, puntare sulla territorialità e conoscenza specifica delle problematiche e da qui l’importanza della interdisciplinarietà.
Su questo aspetto ci stiamo coordinando con gruppo di lavoro CNI “protezione civile” e con la Protezione Civile nazionale sia in un’ottica di prevenzione che di gestione dei rischi.
Ma è solo l’inizio, il gruppo di lavoro sta già pensando ad altre e nuove prospettive tra cui alcuni strumenti attivabili tramite lo spazio web del sito CNI come lo scambio di buone pratiche, sondaggi, segnalazione eventi, link di interesse da condividere, un osservatorio legislativo dedicato all’ evoluzione normativa a scala regionale/nazionale e il coordinamento delle tante, troppe procedure oggi presenti nella nostra legislazione e ancora iniziative per discutere e conoscere sempre di più dei temi ambientali, quali indagini conoscitive sulla percezione del rischio ambientale. Di questi temi infatti si parla molto, l’ingegnere di solito viene coinvolto quando il danno è irreparabile, o addirittura additato quale colpevole dei danni verificatesi; vogliamo controvertire questa tendenza, passare ai fatti mettendo le nostre competenze al servizio della collettività e del Paese sin dalla fase di analisi, prevenzione, definizione degli interventi.