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INGEGNERI: rallenta la crescita delle iscrizioni all'Albo

Nel 2015 risultano infatti iscritti 237.161 ingegneri, appena lo 0,3% in più rispetto all’anno precedente.

Ordini Ingegneri provinciali: lo stato delle iscrizioni all'albo

Dopo diversi anni di crescita a ritmi decisamente elevati, si avvertono i primi segnali di rallentamento per quanto riguarda la crescita delle iscrizioni agli albi provinciali degli ingegneri. Nel 2015 risultano infatti iscritti 237.161 ingegneri, appena lo 0,3% in più rispetto all’anno precedente.

I dati raccolti per il 2015 sono racchiusi nel Report redatto dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).
In base ai dati disponibili, tra gli oltre 237mila ingegneri, 228.716 sono iscritti alla sezione A, mentre i restanti 8.445 alla sezione B. Quest’ultimo dato, se confermato, merita la dovuta attenzione poiché per la prima volta dal 2001, quando fu istituita la sezione B, il numero di ingegneri juniores è in calo, essendo passati dai 8.783 del 2014 ai 8.445 del 2015. E’ vero che si tratta di una categoria, quella degli juniores, mai esplosa realmente (la quota di iscritti alla sezione B non va nel 2015 oltre il 3,5% del totale degli iscritti), ma che, nel corso degli anni, aveva comunque fatto registrare una lenta, ma progressiva crescita, interrotta appunto nel 2015.
Tornando ai dati generali, la Lombardia è la regione che annovera il maggior numero di iscritti (oltre 30mila), ma l’Ordine più numeroso continua ad essere quello di Roma con 22.333 iscritti.
Superano la soglia dei 20mila iscritti, oltre alla Lombardia e il Lazio, anche la Campania e la Sicilia, mentre a livello provinciale, Roma è seguita, ben staccata, da Napoli e Milano con rispettivamente 13.248 e 11.823 ingegneri. Per quanto riguarda invece la coda della “graduatoria”, gli Ordini di Gorizia, di Biella e di Verbano, Cusio, Ossola si confermano ancora una volta i più “piccoli” in Italia, con rispettivamente 394, 380 e 299 iscritti.
Gli ingegneri della sezione A si concentrano in misura maggiore nelle regioni meridionali (39,6%), mentre solo il 17,2% è iscritto ad un Ordine delle regioni del Nord-Est. La diversificazione tra il Nord e il Sud appare ancora più netta andando ad analizzare la distribuzione degli ingegneri juniores che appare concentrata soprattutto nelle regioni meridionali: quasi la metà (48,4%) degli iscritti alla sezione B appartiene, infatti, ad un Ordine del meridione, con Campania e Sicilia che, da sole, annoverano più di un quarto di tutti gli Ingegneri juniores italiani.
Prosegue poi inarrestabile la crescita della componente femminile all’interno dell'albo: nel 2015 le donne costituiscono infatti il 13,7% del totale degli iscritti, contro il 13% del 2014 e il 12,5% del 2013. La presenza femminile si conferma particolarmente consistente in Sardegna dove le donne costituiscono il 23,1% degli ingegneri iscritti, ma va evidenziato che si assiste ad una progressiva riduzione del gap uomini-donne in tutta Italia, tanto che nel 2015, in ogni regione, la quota di donne iscritte all’Albo ha superato la soglia del 10%.
Per quanto concerne la distribuzione tra i tre settori dell’albo, civile ed ambientale, industriale e dell’informazione, è bene evidenziare che più dei due terzi (68,4%) degli ingegneri iscritti alla sezione A, laureatisi con il vecchio ordinamento e iscritti prima dell’avvento della suddivisione in sezioni e settori, ha optato per l’iscrizione in tutti e tre i settori dell’albo.
Di converso si registra ancora un 6,1% che, pur avendo la possibilità di iscriversi in tutti e tre i settori, non ha ancora indicato il settore di appartenenza.
I dati relativi agli altri ingegneri evidenziano, invece, come prevedibile, una indiscutibile preferenza verso il settore civile ed ambientale sia nella sezione A che nella B: tra gli oltre 70mila ingegneri che si sono iscritti ad uno o al massimo a due settori della sezione A, quasi il 71 % (18% di tutti gli ingegneri) appartiene al settore civile ed ambientale, mentre per ciò che riguarda invece la sezione B, dove l’iscrizione è “monosettoriale” (tranne alcuni casi in cui il titolo conseguito permette l’accesso, previo esame, a due settori distinti), la quota di juniores iscritta al settore civile ed ambientale è pari al 53,3%.
Il settore più “debole” appare quello dell’informazione che comprende solo il 10,8 % degli iscritti alla sezione A non “universali” (quelli iscritti a tutti e tre i settori) e l’11,8% degli juniores, ma il dato non può sorprendere più di tanto dal momento che questo settore è anche il meno tutelato per quanto concerne le attività professionali riservate.
Incrociando il dato relativo al numero di ingegneri iscritti con quello della popolazione residente, le province con la maggior densità di ingegneri si rivelano L’Aquila e Cagliari con circa 8 ingegneri (sono compresi anche gli juniores) ogni 1.000 abitanti, a fronte di una media nazionale pari a circa 4 ingegneri ogni 1.000 abitanti.
L’albo professionale continua comunque ad attrarre un numero consistente di giovani laureati tanto che il 17,4% degli iscritti ha meno di 35 anni e una quota analoga è iscritta all’albo da meno di cinque anni.
Esiste all’interno degli Ordini uno zoccolo duro di iscritti di lunga data (il 31,4% è iscritto da più di venti anni), ma la quota di giovani ingegneri è tutto sommato elevata e l’età media complessiva è inferiore ai 48 anni. La progressiva “femminilizzazione” degli albi degli ingegneri, evidenziata poc’anzi, si evince anche analizzando l’età media degli iscritti che per le donne è decisamente più bassa rispetto agli uomini: nella sezione A, infatti, l’età media delle iscritte è pari a 39 anni contro i quasi 50 dei colleghi maschi.
Come facilmente prevedibile, l’età media si abbassa notevolmente limitando l’osservazione ai soli iscritti alla sezione B (laureati triennali): in tal caso l’età media degli iscritti è pari a circa 37 anni (35 per le donne).
Un’ultima annotazione riguarda il trend rilevato all’interno dei singoli Ordini. In base ai dati disponibili, si sarebbe assistito ad un aumento consistente degli iscritti negli Ordini provinciali di Potenza, Rieti (per entrambi si rileva un +4% rispetto al 2014), ma soprattutto in quello di Savona dove gli ingegneri iscritti all’albo sono aumentati dell’8% circa. All’opposto si rileva un calo significativo degli iscritti nell’Ordine di Caltanissetta (-10,1%) e anche a Prato, Gorizia, Oristano e Milano che perdono, rispetto allo scorso anno tra il 4% e il 5,7% di iscritti.

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