Ingegneri: nel 2022 abilitati 12.301 laureati, il 26.2% in meno rispetto al 2020
I dati emergono dalla periodica analisi del Centro Studi CNI: per quanto riguarda gli Esami di Stato, ad esempio, il tasso di successo rimane elevato, superiore al 90%.
Oltre la metà degli abilitati nel 2022 non si è ancora iscritta all'albo
Negli ultimi anni, le procedure semplificate di Esame per l’abilitazione alla professione di ingegnere e ingegnere junior, implementate a causa delle misure anti-pandemiche, hanno visto un notevole aumento del numero di laureati abilitati. Tuttavia, nel 2022, sembra che il panorama stia ritornando agli standard pre-Covid.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nel 2022 solamente 10.624 laureati magistrali hanno ottenuto l'abilitazione alla professione di ingegnere, rappresentando circa un terzo dei laureati di riferimento. Questo dato indica una diminuzione di circa 4.000 laureati rispetto agli anni precedenti.
Il settore degli ingegneri junior, al contrario, mostra un quadro stabile con solo il 4% dei laureati che aspira all’abilitazione professionale, una cifra in linea con gli anni precedenti.
Un aspetto preoccupante è la mancata iscrizione all’Albo da parte di coloro che hanno ottenuto l'abilitazione professionale. A un anno dalla seconda sessione dell'Esame di Stato 2022, oltre la metà degli abilitati non si è ancora iscritta all’Albo professionale.
Nel dettaglio, si nota una significativa diminuzione del numero di abilitati alle professioni di ingegnere e ingegnere junior dopo l'impennata rilevata nel 2020 e nel 2021. Nel complesso, sono stati 12.301, il 26,2% in meno rispetto al 2020. Nello specifico, 10.624 laureati hanno ottenuto l'abilitazione per la professione di ingegnere (il 27,3% in meno rispetto al 2021) e 1.407 per quella di ingegnere junior (-7% rispetto al 2021).
Un dato interessante è l'incremento dell'interesse verso l'abilitazione professionale da parte dei laureati nei settori industriale e dell'informazione, tradizionalmente meno propensi. Nonostante ciò, la tendenza non si traduce in una maggiore propensione all'iscrizione all'Albo, con solo il 14,6% degli abilitati per la professione di ingegnere industriale e il 15,3% per il settore dell'informazione che si è effettivamente iscritto.
A livello geografico, si osserva un aumento della quota di abilitati nella sezione A negli atenei del Centro Italia e del Meridione, mentre si riduce negli atenei del Nord-Ovest dopo l'exploit degli ultimi due anni.
Per quanto riguarda la sezione B, la situazione si mantiene consolidata, con gli ingegneri civili ed ambientali junior che costituiscono la quota più consistente (60,2%). In calo la quota di ingegneri industriali junior (29,5%) e leggermente in aumento la percentuale di ingegneri dell'informazione junior (oltre il 10%).
Sul fronte degli esiti degli Esami di Stato, il tasso di successo rimane elevato nel 2022, superando il 90% tra i laureati magistrali. Tuttavia, si nota una leggera flessione tra gli ingegneri di primo livello, con una percentuale di abilitati che scende al 77,3%, rispetto all'80,1% del 2021.
Il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, sottolinea che i dati riflettono le preoccupazioni del Consiglio Nazionale, che mira all'obbligatorietà dell'abilitazione e dell'iscrizione all'Albo per svolgere la professione di ingegnere. Il Segretario del CNI, Giuseppe Margiotta, evidenzia l'avvicinamento graduale all'abilitazione da parte dei laureati nei settori dell'ingegneria industriale e dell'informazione, come segno dell'esigenza di qualificazione nell'attuale sviluppo dell'Industria 5.0, sottolineando le forti connotazioni etiche e deontologiche coinvolte.
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