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Ingegneri e Fondazione Stava insieme per promuovere la formazione continua

Il convegno “La sicurezza dei riempimenti di terra: bacini di decantazione, colmate e discariche”, si è svolto a Stava dal 15 al 19 luglio di quest'anno, con una buona partecipazione di professionisti e con relatori di fama internazionale.

Diffondere la conoscenza e formare figure professionali esperte per evitare che tragedie come quella di Stava possano ripetersi. Questa la convinzione che ha mosso la Fondazione Stava 1985 Onlus nell'organizzazione di un importante momento di formazione in Ingegneria Geotecnica in occasione del trentennale della tragedia.

Il convegno “La sicurezza dei riempimenti di terra: bacini di decantazione, colmate e discariche”, si è svolto a Stava dal 15 al 19 luglio di quest'anno, con una buona partecipazione di professionisti e con relatori di fama internazionale.
 
 
Il ciclo di eventi, di grande spessore scientifico e formativo, è stato fortemente voluto dalla Fondazione. Realizzato con la collaborazione scientifica dell'Associazione Geotecnica Italiana (Agi) e il supporto gestionale dell'Ordine degli Ingegneri di Trento e della Fondazione Luigi Negrelli, l'evento ha ricevuto il patrocinio di diverse istituzioni ed enti tra i quali anche la Commissione Europea, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
“La complessità di questo tipo di opere necessita di formazione continua – ha spiegato Giancarlo Nardin, referente della commissione di Ingegneria geotecnica dell'Ordine degli Ingegneri di Trento, – un percorso dedicato alla progettazione e alla gestione dei bacini di decantazione e, in generale, di tutte le grandi opere in terra, garantendo la sicurezza dei cittadini”.           La storia del nostro territorio porta ancora profonda la ferita di Stava, considerata oggi il più grave disastro industriale e ambientale al mondo dovuto al crollo di bacini di decantazione. Ma bisogna ricordare che, purtroppo, non si tratta dell'unico caso. La Fondazione ha documentato altri 57 incidenti di questo tipo dal 1985 ad oggi, di cui 9 in Europa, in media quasi 2 episodi all'anno. “Questo dato preoccupa e dimostra quanto ancora oggi, nonostante le conoscenze scientifiche e la ricerca siano all'avanguardia, nella pratica non si stia ancora facendo abbastanza - ha commentato Lucia Simeoni, ingegnere geotecnico membro dell'Agi e consulente scientifico della Fondazione Stava. - Per questo è importante riconoscere l'importanza della formazione specifica, come quella che hanno gli ingegneri geotecnici, e dell'aggiornamento”. Competenze in grado di diffondere consapevolezza nella pianificazione di queste opere e combattere in questo modo anche l'indifferenza che, anche a Stava, giocò un ruolo drammaticamente importante, rendendo inutili le conoscenze presenti già allora che, se applicate, avrebbero potuto evitare il disastro.
Il convegno è stato aperto dai saluti dei promotori, tra cui il presidente dell'Ordine trentino Antonio Armani. L'ente si è attivato per il riconoscimento dell'evento nell'ambito della formazione professionale, in collaborazione con la Fondazione Negrelli.
“Conoscenza” è stata la parola chiave degli incontri, che hanno visto la partecipazione di professori ed esperti di geotecnica di grande fama, tra cui Massimo Mariani del CNI, Dick Chandler (Imperial College di Londra) e Michele Jamiolowsky (Politecnico di Torino) - nella foto. Chandler e Jamiolowsly sono attualmente impegnati nella sicurezza del bacino di decantazione di Zalasny Most (Polonia), che è il più grande d'Europa e che attualmente ha invasato un volume di sterili di oltre 540 milioni di metricubi, pari a circa 2000 Stava. In platea, accanto agli ingegneri trentini del settore, numerosi professionisti provenienti da tutto il Centro-Nord Italia. I momenti seminariali sono stati integrati dalla visita ai luoghi della tragedia, cui i 60 iscritti hanno potuto partecipare di persona.
Il convegno ha rappresentato un importante momento di confronto sulle tematiche della progettazione e della gestione delle opere in terra, con una vivace interazione tra partecipanti e relatori. Tutti i presenti hanno espresso vivo entusiasmo e l'intento di proseguire questo positivo processo di incontro e formazione anche in futuro.
 
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- Lo speciale di “La Provincia Informa” dedicato all'iniziativa Video
Il programma dell'evento Link