Ing. Carlo Emilio Gadda: un IMMENSO PATRIMONIO di MEMORIA STORICA
Un articolo che ricorda il grande ingegnere e scrittore
L'ing. Emilio Gadda Carlo, non solo uno scrittore
Per la maggioranza di noi Carlo Emilio Gadda è l’autore di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”, per i cultori di questo magico scrittore è qualcosa di più, è l’impareggiabile autore della “Cognizione del dolore” o di “Meditazione milanese”, ma solo per pochissimi è anche l’ “ingegnere” del Carteggio con l’Ammonia Casale o l’affascinante divulgatore delle opere industriali dell’uomo degli scritti di “Divulgazione tecnica”.
Ed è singolare che in molte biografie di Gadda si parli solo fugacemente della sua vita di ingegnere. A titolo esemplificativo riportiamo un breve profilo che ci sembra tipico:
“… rientrato a Milano (dopo la prigionia in Germania, ndr.), nel 1920 consegue la laurea in ingegneria elettrotecnica. Come ingegnere lavora in Sardegna, in Lombardia, in Belgio e in Argentina. Nel 1924 decide di iscriversi alla facoltà di Filosofia e di dedicarsi alla passione a lungo rimandata: la letteratura. Supererà tutti gli esami, non discuterà mai la tesi, ma abbandonerà la professione di ingegnere per dedicarsi completamente alla scrittura”.
In realtà Gadda dal 1925 al 1931 è, come abbiamo visto, in Ammonia Casale, con l’interruzione di poco più un anno tra il 1927 e il 1929 e intrattiene una collaborazione con la stessa Società anche successivamente, dal 1937 al 1940.
Dunque un Gadda “ingegnere” per un lungo periodo: “ingegnere di professione e scrittore per vocazione”, come ha detto qualcuno, e il conflitto tra vita in azienda ed esclusivo impegno “letterario” non è di poco conto nel travaglio intimo dello scrittore; infatti l’interruzione del primo periodo di lavoro con l’Ammonia Casale, ufficialmente per malattia, viene descritto, il 4 novembre 1927, all’amico Ugo Betti, in tutt’altro modo: “ho dato un esame di filosofia. (…) La mia crisi intima … si è risolta in un atto pazzesco:
ho dato le dimissioni dalla Società in cui mi trovo … per vedere di incanalarmi sulla miserabile via delle più o meno belle lettere e della più o meno consolante filosofia”.
Questo immenso patrimonio di memoria storica, uscito dalla penna di questo grande scrittore, unito alle imponenti vestigia della chimica della prima metà del secolo scorso, ci dovrebbe consentire di organizzare un percorso scientifico letterario che, inizialmente, potrebbe partire dal Caos e potrebbe completarsi nella struttura di ricevimento della Cascata attraverso la realizzazione di appropriati pannelli descrittivi delle grandiose opere tecnologiche del sito di Marmore, arricchiti dal “fascino insinuante” delle descrizioni di Gadda.
Articolo tratto da INGENIUM - PERIODICO DI INFORMAZIONE (CINECA-MIUR n. E203872) DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI TERNI
Sul numero - in allegato - un'ulteriore approfondimento sull'Ing. Gadda e sugli stabilimenti di Ammonia Casale di Terni.
La colata del carburo dai forni elettrici di Papigno.
Ecco una descrizione di Gadda (da “Azoto atmosferico tramutato in pane”)
“Pensieri che mi suggeriva il frastuono della fabbrica mangiatrice di roccia, il riverbero delle bocche incandescenti dei forni da carburo. Ecco i dati naturali: Il monte (carbonato di calcio purissimo, d’un color bianco crema); quello che vedo spaccato da cima a fondo, sopra la forra, nel sole dell’Umbria; l’atmosfera; il fiume, così fervido e ricco”
La grande sala di azotazione (oggi parte degli studi cinematografici).
Ecco in proposito la descrizione di Gadda (da “Azoto atmosferico tramutato in pane”)
“Di questa polvere (il carburo di calcio, ndr) vengono riempite certe enormi cartucce: un nuovo carro-ponte le solleva, le depone nei forni di azotazione. Sono dei vasi in ferro: diametro più che due metri: alti più che tre: allineati e stipati nel padiglione immenso. Ogni forno accoglie una cartuccia. Caricatili e chiusili ermeticamente (hanno un coperchio piatto, circolare) vi si fa pervenire l’azoto, la corrente elettrica. Questa, nell’interno di ogni vaso, porta all’incandescenza certi elettrodi di carbone, a bastoncino, che riscaldano il circostante carburo e innescano e promuovono l’azotazione. Una rete di tubi e una rete di barre distribuiscono ai forni azoto e corrente”
Carlo Emilio Gadda (Milano, 14 novembre 1893 – Roma, 21 maggio 1973) è stato uno scrittore, poeta e ingegnere italiano, che ha segnato la narrativa del Novecento attraverso un impasto originalissimo di linguaggi diversi (dialetti, termini gergali e tecnici, neologismi) e un incessante stravolgimento delle strutture tradizionali del romanzo.