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Infrastrutture verdi e blu per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici

La progettazione, la realizzazione e la gestione di infrastrutture verdi e blu, soprattutto quando integrata con la riqualificazione edilizia, è una azione fondamentale per creare città e territori più sostenibili e resilienti. Le riflessioni di Marco Mari.

Non voglio la vostra speranza. Voglio che proviate la paura che provo io ogni giorno. Voglio che agiate come fareste in un'emergenza. Come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è.
Greta Thunberg - La nostra casa è in fiamme

L'impossibilità di distogliere lo sguardo

Anche senza citare Greta Thunberg, o forse anche grazie anche all'azione di tanti giovani, siamo ormai quotidianamente sollecitati, fin troppo, sulla necessità del dover fare i conti con i cambiamenti climatici. Stando a quanto attestano gli scienziati del clima, la temperatura media globale del pianeta terra è aumentata di circa 1 grado Celsius dal periodo preindustriale e il recente rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) riporta, oltre ai dati, un avvertimento chiaro: "dobbiamo agire ora per evitare le peggiori conseguenze".

Un tempo i cambiamenti climatici erano percepiti come materia per addetti ai lavori, un fenomeno comunque lontano nello spazio e nel tempo, oggi risulta più difficile distogliere lo sguardo e rimuovere il problema. Abbiamo ancora fresche le immagini delle alluvioni nelle Marche e in Emilia-Romagna e siamo consapevoli che questi fenomeni impattano soprattutto le città, le aree urbane e periurbane, troppo speso dotate di poco spazio o comunque fragili e inadatte ai mutamenti in corso.

Priorità e giusta scala d'azione

Dando dunque per scontato che serve agire, su cosa e a quale scala è necessario intervenire? Anzitutto va affrontata la complessità, considerando una azione per filiere e non per singola variabile ambientale, gli stessi obiettivi per il clima delle Nazioni Unite vanno interpretati come insieme coerente e concretizzati mediante una tale declinazione.

L'azione e le risorse devono poi individuare le corrette priorità e la filiera più estesa e con il maggiore impatto è proprio la filiera edilizia e immobiliare. In tale ambito, qualsiasi azione pianificata deve essere integrata considerando quantomeno sia il capitale economico (edifici, strade, ponti, infrastrutture, etc.), sia il capitale naturale (dai boschi ai ghiacciai, dalle piazze ai giardini) e supportata da adeguati strumenti che permettano robusti processi di rendicontazione a garanzia di tutte le parti interessate.

Per quanto attiene il capitale economico e nello specifico per gli asset immobiliari, la strada è tracciata. Come testimonia il recente Impact Report dell'edilizia sostenibile certificata in Italia, curato da GBC Italia, nel nostro Paese gli attori della filiera edilizia e immobiliare sono capaci di un’azione efficace, sta dunque al legislatore rilanciare azioni conseguenti e valorizzare la filiera alla stregua di un nuovo Made in Italy.

I dati sono chiari, con quasi venti milioni di metri quadrati di edifici tra certificati e in via di certificazione in conformità ai protocolli energetico-ambientali rating system nazionali ed internazionali, è come se avessimo rigenerato, per estensione, una città sostenibile di oltre 380.000 persone.

Dalla analisi dei dati emerge che tale comunità è capace di minori impatti annui, stimati dal rapporto, in 170.031 tonnellate di CO2 e di 1,3 miliardi di litri d’acqua, per un controvalore economico annuale di 68 milioni di euro/anno, oltre ad un risparmio di 324.880 tonnellate di rifiuti, evitando in tal modo al Sistema Paese ulteriori 44 milioni di euro di esternalità negative.

La tendenza dell'edilizia sostenibile certificata negli ultimi due anni è in forte accelerazione nel settore privato ma anche nel settore pubblico, grazie ai processi di Green Public Procurement tramite basati sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l'Edilizia e più ancora lo sarà con un approccio più efficace che si avrà con l'estensione del PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico Economica) a tutte le opere pubbliche.

SCARICA L'IMPACT REPORT DI GBC

Ma cosa si sta facendo per quanto attiene gli aspetti inerenti al capitale naturale?

Secondo l'indagine "Ambiente urbano" del 2021 di ISTAT, in Italia ci sono 32,5 metri quadrati di verde urbano per abitante. La media europea è di 42,3 metri quadrati, mentre il paese meglio posizionato è la Danimarca, con 100 metri quadrati per abitante. Considerato che il verde urbano contribuisce in modo significativo a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare il benessere psicofisico delle persone, l'indicazione è chiara.

In verità, a seguito delle pressioni e delle risorse forniteci dall'Europa, anche su tale fronte alcune azioni per recuperare il tempo perduto sono state già messe in campo. Nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), approvato nel 2021, risulta evidente la volontà di azione sia sugli aspetti del capitale economico, prevedendo una riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e del 70% entro il 2050, ma anche una azione sul capitale naturale, contemplando l'utilizzo integrato di quelle che vengono appunto chiamate infrastrutture verdi e blu.

Il termine “Infrastrutture Verdi” non è nuovo, esiste dalla metà degli anni '90 ed ha origine negli Stati Uniti, come ci ricorda Karen Firehock nel 2010 nel suo "A Short History of the Term Green Infrastructure and Selected Literature". Più di recente tale concetto è stato ripreso ed ampliato anche alle nostre latitudini, difatti l'Unione Europea definisce le Infrastrutture Verdi come: “una rete pianificata strategicamente di aree naturali, seminaturali insieme ad altri elementi ambientali, progettata e gestita allo scopo di fornire una vasta gamma di servizi ecosistemici quali ad esempio la depurazione dell'acqua, una migliore qualità dell'aria, lo spazio per il tempo libero, la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico, la tutela e l’incremento della biodiversità in ambito rurale e urbano oltre che nei territori naturali”.

Dunque, secondo la letteratura internazionale ed europea, queste reti di spazi verdi (terrestri) e blu (acquatici) permettono, soprattutto se integrate con processi di edilizia sostenibile, di migliorare la qualità dell’ambiente e di conseguenza la salute e la qualità della vita dei cittadini, ovvero di tutti noi, generando inoltre sviluppo economico ed opportunità di lavoro.

In termini di risorse, le infrastrutture verdi e blu entro sono al centro di molti finanziamenti. Il PNIEC prevede di investire 12 miliardi di euro entro il 2030, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedica a tale ambito una ampia dotazione economica e, analogamente dicasi per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che stanzia 68,9 miliardi di euro e prevede tra gli obiettivi specifici, anche quello finalizzato a rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane.

Con la Regione Emilia-Romagna un interessante esempio in ambito pubblico

Nello scorso mese di luglio è stato pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna un bando che prevede il finanziamento di progetti che mirano a migliorare la qualità ambientale e sociale dei territori attraverso la realizzazione di infrastrutture verdi e blu.

Tra gli obiettivi innovativi e di particolare interesse di questa azione, figura anche la volontà di "sostenere un nuovo modello di pianificazione e progettazione, anche urbana", capace di mettere al centro la qualità progettuale e i processi di rendicontazione e misura degli impatti nella realizzazione delle infrastrutture verdi e blu e "promuovere l'adozione dei protocolli energetico-ambientali (rating system) nazionali o internazionali, a supporto della maggior diffusione della sostenibilità nel settore dell'urbanistica e rendicontare gli impatti ambientali, sociali ed economici generati sia per la singola opera, sia per l’insieme delle opere finanziate".

Di fatto in tal modo il bando prevede, per le infrastrutture verdi e blu, un approccio analogo a quanto indicato per il settore edilizio con l'Impact report curato da GBC Italia.

SCHEDA: "BANDO PER LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE VERDI E BLU IN AREE URBANE E PERIURBANE"

Risorse finanziarie complessive previste: 18.000.000,00 di euro a valere sull'obiettivo Specifico: 2.7 del PR FESR 2021-2027 ed è in capo al SETTORE PATRIMONIO CULTURALE, della DIREZIONE GENERALE CONOSCENZA, RICERCA, LAVORO, IMPRESE della Regione.

Contributo massimo concedibile: 1.500.000,00 euro, comprensivo di tutte le premialità previste.

Beneficiari dei contributi: possono essere Comuni e altri soggetti pubblici.

Interventi finanziabili: creazione di aree verdi e parchi urbani; miglioramento della gestione delle acque meteoriche; riqualificazione di aree degradate; promozione di iniziative di sensibilizzazione e informazione sui temi della sostenibilità ambientale.

Spese ammissibili: tra queste sono previsti i "processi di consulenza per la rendicontazione energetico-ambientali e processi di certificazione energetico-ambientale, operati in conformità a protocolli rating system nazionali o internazionali".

Previsto un punteggio premiale: (10 punti) per quei progetti che siano in grado di dimostrare "coerenza con le strategie locali di adattamento climatico" anche mediante "presenza di analisi di fattibilità per la applicazione di uno o più protocolli energetico-ambientali rating system nazionali o internazionali".

Protocolli energetico-ambientali rating system nazionali o internazionali ammissibili: si fa riferimento, a seconda delle opere a base del progetto, a quelli specifici per gli asset immobiliari (già ben noti e riconosciuti dal Ministero dell'Ambiente nei CAM Edilizia) e a quelli specifici applicabili a infrastrutture verdi e blu, come ad esempio il protocollo SITES emanato da USGBC

Maggiori informazioni disponibili a questo LINK

Considerato che la progettazione, la realizzazione e la gestione di infrastrutture verdi e blu, soprattutto quando integrata con la riqualificazione edilizia, è una azione fondamentale per creare città e territori più sostenibili e resilienti, il bando regionale dell'Emilia-Romagna rappresenta un importante segnale, anche alla luce dei recenti accadimenti.

L'importanza di processi di rendicontazione e certificazione degli impatti e il protocollo SITES

In un contesto europeo sempre più orientato alla sostenibilità, diventa fondamentale che i progetti e le opere siano in grado di misurare, rendicontare e certificare i propri impatti ambientali, sociali ed economici.

I protocolli energetico-ambientali rating system nazionali e internazionali sono ad oggi gli strumenti più adeguati a tal fine e i principali e più diffusi vengono realizzati con il consenso di tutte le parti interessate della filiera per renderli più concretamente applicabili.

Va inoltre considerato che i principali tra questi sono validati e riconosciuti anche dalla finanza verde, dunque coerenti con i dettami della tassonomia europea e dunque con i principi del Do Not Significant Harm (DNSH).

Tra questi, il protocollo SITES (Sustainable Site Initiative), definito e promosso da U.S. Green Building Council ed è uno strumento che fornisce un quadro completo per progettare, realizzare e gestire le infrastrutture verdi e blu in modo da massimizzare i loro benefici ambientali e sociali. Tale strumento può facilmente essere integrato con i più noti protocolli energetico ambientali LEED per gli edifici, presentando una struttura del rating analoga, basata aree tematiche, suddivise a loro volta in una serie di prerequisiti e crediti, che possono essere guadagnati per raggiungere determinati obiettivi. Il numero di crediti perseguiti determina il livello di certificazione (rating) ottenuto.

SCHEDA: aree tematiche del protocollo SITES

Ecosistemi
: area tematica dedicata alla conservazione e al ripristino degli ecosistemi naturali.

Resilienza
: dedicata alla progettazione di infrastrutture verdi e blu che siano maggiormente resilienti ai cambiamenti climatici e ad altri eventi estremi;

Benessere umano: focalizzata sulla creazione di spazi salubri e che favoriscano il benessere umano;

Gestione delle acque: focalizzata sulla gestione delle acque piovane e sulla riduzione dei consumi e dell'inquinamento idrico;

Materiali e risorse: area tematica specifica per la scelta e l'utilizzo di materiali e risorse a basso impatto e da economia circolare;

Gestione e mantenimento: area tematica inerente all’ottimizzazione della gestione e manutenzione a lungo termine delle infrastrutture verdi e blu.

Analogamente ad altri protocolli energetico ambientali i progetti che perseguono il percorso secondo SITES dispongono di una base teorico-pratica di particolare completezza e permettono di realizzare opere capaci di aumentare il benessere e la salubrità dei luoghi, aumentare la biodiversità, ridurre l'inquinamento, ridurre la domanda di acqua ed i relativi consumi, ridurre la necessità di infrastrutture artificiali basandosi maggiormente sulle più efficaci "nature based solutions". Ma soprattutto, permettono di misurare e rendicontare gli impatti generati.

La necessità di avviare un futuro possibile, iniziando da noi

L’Italia costituisce un formidabile banco di prova per quanto riguarda la capacità di raccogliere le sfide che attendono l’economia europea nei prossimi decenni. Siamo un territorio dotato di un patrimonio paesaggistico, naturalistico, culturale ed artistico che, nonostante tutto, continua a rappresentare un asset di primaria importanza a livello mondiale.
Un Paese capace di una tradizione architettonica e ingegneristica di prim'ordine che affonda le radici nella storia antica.

In tale contesto è necessario puntare in modo concreto su una corretta cultura della prevenzione che va definita utilizzando competenze, strumenti e risorse esistenti e su tali basi, definire un piano nazionale per la rigenerazione urbana concepito come un apparato capace di donare alle giovani generazioni la possibilità di contribuire a un futuro possibile.

Se è urgente far uscire i giovani dalla percezione del "ormai tutto è perduto", allora il nostro compito è agire oggi, con ciò di cui disponiamo, per avviare questo futuro.

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