Infrastrutture | Appalti Pubblici
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Infrastrutture: procedura per i lavori tramite Codice 50/2016 e schema nuovo Codice Appalti

L'articolo analizza la procedura prevista dal Codice vigente per realizzare opere infrastrutturali confrontandola con le ultime misure apportate dal nuovo Codice dei Contratti pubblici in ordine di semplificazione dell’iter di esecuzione, affidamento dei lavori e dell’avvio delle procedure di gara.

Nuovo Contratto Appalti pubblici: snellimento delle procedure

Lo snellimento delle procedure per l’avvio degli Appalti Pubblici costituisce, tra le riforme indicate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la fondamentale premessa per una rapida esecuzione dei lavori previsti nel piano.

L’impostazione della metodologia per l’innovazione delle procedure si fonda sul Decreto Semplificazioni D.L. 31-5-2021, n. 77, coordinato con la Legge di conversione 29-7-2021 recante la Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure, corredato delle relative note.

Sui metodi per l’affidamento di lavori, servizi e forniture il Decreto Semplificazioni definisce nuove misure.

In particolare, sono previste norme che mirano a contrarre i tempi delle procedure di gara con riduzione degli oneri a capo degli operatori economici.

Le fasi interessate sono:

  1. la riduzione della tempistica dell’iter di aggiudicazione di gara;
  2. la modalità di affidamento della progettazione ed esecuzione dei lavori da parte delle stazioni appaltanti sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica.

In sintesi l’Ente pubblico dovrebbe predisporre una idea progettuale indicativa. L’esecutore contribuirebbe al risultato, con il raggiungimento degli obiettivi indicati nel PNRR, attraverso la propria struttura tecnico–operativa.

Con l’approvazione della Legge Delega n. 78-2022 il Parlamento impegnava il Governo a varare il nuovo Codice dei Contratti pubblici per la Pubblica Amministrazione (Fig.1) entro i 6 mesi successivi all’entrata in vigore di tale legge ovvero entro il 9 gennaio 2023.

Tale codice è costituito da un insieme di normative che regolano gli appalti e i contratti necessari per la realizzazione di opere e servizi pubblici, nonché le modalità di reperimento delle forniture e le procedure di scelta dei soci privati delle entità pubbliche.

La procedura di riforma complessiva delle norme che disciplinano i contratti pubblici dovrebbe essere conclusa secondo la Legge Delega entro i 9 mesi successivi, ovvero entro marzo 2023.

Il testo a disposizione, in data odierna, è quello diramato ai Ministeri, che riprende lo Schema di Codice elaborato dal Consiglio di Stato trasmesso al Governo il 7 dicembre 2022.

Lo Schema di Codice presenta profili fortemente innovativi, sia sul piano dell’impostazione, non rinviando a ulteriori provvedimenti attuativi, che su quello dei contenuti. Ciò consente una piena e immediata conoscenza dell’intera disciplina da applicare.

Il Codice è corredato di Relazione illustrativa e Allegati, con pieno recepimento dei principi indicati dal Decreto Semplificazioni.

La Relazione illustrativa costituisce, per ogni singolo articolo, il manuale operativo per l’uso del nuovo codice.

Tale relazione ha funzione di linea guida per l’applicazione delle norme, con assorbimento della funzione di indirizzo sinora delegata ad atti attuativi e in particolare alle linee guida vincolanti e non vincolanti pubblicate nel tempo dall’ANAC.

Si precisa che per quanto riguarda la natura giuridica delle linee guida ANAC, il Consiglio di Stato (con parere del 2 agosto 2016) aveva proposto una distinzione tra linee guida vincolanti, le quali avrebbero dovuto essere sempre osservate, e linee guida non vincolanti, le quali, pur non essendo propriamente vincolanti, avrebbero richiesto comunque una puntuale motivazione per la loro inosservanza.

Gli Allegati allo Schema di Codice, invece, ne dovrebbero garantire la totale esecutività con sostituzione di ogni altro atto attuativo.

In particolare, i 35 Allegati dello Schema di Codice dovrebbero sostituire tutte le linee guida ANAC, gli atti attuativi pubblicati e gli articoli ancora vigenti dell’attuale Regolamento 207/2010.

Per effettuare un confronto pratico tra le regole ancora operative e quelle indicate dallo Schema di Codice, con evidenze della sostanziale differenza di procedura nella nuova versione del Codice rispetto a quella precedente, si sviluppano in successione due percorsi di analisi applicati alla esecuzione di lavori relativi alla realizzazione di infrastrutture.


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Nel pdf sono delineate le fasi dettate dall'attuale procedura prevista dal Codice vigente per l’attuazione di lavori per infrastrutture confrontandole con le fasi indicate dallo Schema del nuovo Codice.


Si ringrazia l'Ordine degli Ingegneri di Torino per la gentile collaborazione

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Guido Caposio

Professore Associato - Dipartimento di Ambiente, Territorio e Infrastrutture - Politecnico di Torino

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