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Infrastrutture autostradali e sostenibilità: le linee guida Envision

Il percorso di applicazione del Protocollo Envision alla progettazione sostenibile delle infrastrutture stradali e autostradali da parte di ASPI e Tecne è stato sintetizzato in un documento con le linee guida di applicazione del protocollo stesso. Il parere di Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI.

Autostrade: infrastrutture sostenibili secondo le linee guida Envision

Sulla scia del progetto del “Passante di Bologna” che ha ottenuto la certificazione Platinum lo scorso anno, il Gruppo Autostrade per l’Italia (ASPI) e Tecne (società di ingegneria del Gruppo) hanno intrapreso un percorso di applicazione del Protocollo Envision alla progettazione sostenibile delle infrastrutture stradali e autostradali del Gruppo. Il lavoro svolto è confluito ed è stato sintetizzato nel documento “Linea Guida di applicazione del Protocollo Envision alle infrastrutture stradali di Autostrade per l’Italia”.

 

Il documento

La Linea Guida è stata sviluppata da un gruppo di lavoro multidisciplinare di tecnici di Tecne e ASPI, con il supporto e la supervisione di verificatori ed esperti Envision di ICMQ, con lo scopo di creare un documento che potesse essere utilizzato dal Gruppo Autostrade come strumento metodologico per progettare le infrastrutture autostradali in un’ottica di sostenibilità misurabile e oggettiva grazie all’applicazione di Envision.

Il Protocollo internazionale promosso dall’Institute for Sustainable Infrastructure (ISI) di Washington si configura ancora una volta come uno strumento versatile e adattabile a qualsiasi tipologia di infrastruttura, anche attraverso la redazione di un documento tecnico come la Linea Guida, che applica i criteri di sostenibilità promossi da Envision ad una specifica realtà infrastrutturale.

Dopo una breve introduzione, il documento esplicita lo scopo e il campo di applicazione a differenti tipologie di intervento e costruttive, ovvero:

  • infrastrutture stradali di nuova realizzazione,
  • la modifica di infrastrutture stradali esistenti (ad esempio interventi di adeguamento o ampliamento) e opere a supporto di infrastrutture stradali (quali ad esempio aree di servizio, svincoli, ecc.),
  • per poi passare all’analisi puntuale dei 64 crediti così come suddivisi nelle 5 macroaree di sostenibilità (Quality of Life, Leadership, Resource Allocation, Natural World, Climate and Resilience).

La Linea Guida segue quindi la struttura del Protocollo Envision definendo, per ognuno dei crediti, la modalità con cui ASPI e Tecne possono perseguirli attraverso la rispondenza ai requisiti, sulla base della documentazione progettuale, delle procedure aziendali e di gruppo presenti o sull’implementazione di nuove metodologie e strategie che permetterebbero di raggiungere livelli di achievement maggiori o di perseguire nuovi crediti.

Ogni credito è stato costruito seguendo l’impostazione del Protocollo, identificandone l’applicabilità o meno, la possibilità che possa essere pending nel caso in cui un progetto sia sottoposto a certificazione secondo il Path A, il potenziale livello di achievement che può essere differente a seconda della tipologia di intervento considerata, il benchmark di riferimento, ove previsto dal protocollo, o dove esplicitato da ASPI e Tecne.

Anche la documentazione citata a supporto mette in evidenza la possibile diversificazione di applicazione e approfondimento in relazione alla tipologia di intervento, che siano infrastrutture stradali di nuova realizzazione, o esistenti che vengono modificate o opere a supporto delle infrastrutture stradali.

La Linea Guida è stata poi approvata da ICMQ in quanto organismo certificatore dei progetti italiani grazie all’accordo in esclusiva con l’Institute for Sustainable Infrastructure (ISI), e sarà a breve scaricabile dal sito di ICMQ e di Envision Italia.

 


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Perché la Linea Guida?

Con la redazione della Linea Guida ASPI e Tecne hanno quindi voluto portare avanti il percorso di applicazione del protocollo Envision ai propri interventi, passando dalle attività di preliminary assessment e di certificazione, che valutano e verificano la sostenibilità di uno specifico progetto, alla redazione di un documento che si configura come un punto di partenza e una metodologia per l’applicazione dei principi della sostenibilità ai progetti di infrastrutture stradali.

  

Infrastrutture sostenibili: l'intervista a Gian Paolo Melis, AD di Tecne/Gruppo ASPI

Il parere di Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI sull'uso di un approccio sostenibile nella progettazione di una infrastruttura stradale.

 

Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI.
Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI.

 

Quanto conta oggi l’approccio sostenibile quando si progetta una infrastruttura stradale?

Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne

È una leva di competitività a lungo termine: ottimizzare il trasporto autostradale significa affrontare la sfida della sostenibilità e trarne benefici operativi in grado di generare benessere non sono economico, ma soprattutto ambientale e sociale, di lunga durata e in tutte le fasi di vita dell’opera. Dalla progettazione all’esercizio, dalla costruzione alla manutenzione. E approcciare in maniera sostenibile la progettazione di una infrastruttura stradale permette di pensare anche alla sua futura dismissione o cambio di esigenze/funzionalità, anticipandone quindi le possibili criticità e impatti.

Sostenibilità dell’infrastruttura è altro da sostenibilità del trasporto. L’infrastruttura è infatti posizionata in un territorio a cui la sostenibilità è indissolubilmente legata e i vantaggi che essa può fornire posso diventare strumento e veicolo di un vantaggio condiviso con tutti i fruitori dell’infrastruttura stessa e delle comunità che vivono il territorio. La sostenibilità è il concetto base per gestire le interazioni dell’infrastruttura con il territorio, in una interlocuzione che genera, attraverso delle scelte condivise, una infrastruttura moderna, efficace, sicura, resiliente ed efficiente.

  

Sono molti gli elementi da tenere in considerazione? Quali sono le novità rispetto a un approccio più tradizionale?

 

Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI

Sì, gli elementi sono molteplici e portano allo sviluppo di una progettazione oltre che sostenibile anche olistica (progettazione, realizzazione, gestione dell’infrastruttura).

Si connotano come elementi di novità la definizione di ruoli, responsabilità (committenza, progettista, appaltatore) e intenti di sostenibilità già a partire dalle prime fasi di progettazione; la collaborazione e il dialogo con gli stakeholder fin dalle prime fasi del progetto per condividere le reciproche criticità, comunicare e valorizzare le soluzioni e gli aspetti peculiari del progetto, promuovendo pratiche sostenibili e mitigando gli impatti generati dalle opere. Inoltre, diventa un elemento fondamentale il monitoraggio continuo delle performance e l’estensione della vita utile dell’opera e l’indirizzare gli standard progettuali verso soluzioni e buone pratiche di sostenibilità che mirano a limitare le criticità nelle fasi successive e ad aumentare l’appetibilità del progetto e l’efficacia dell’investimento.

Tutto questo permette di accelerare i tempi di accettazione dell’opera da parte degli enti e delle comunità, anticipare le modifiche e ridurre la necessità di perizie di variante, aumentare le performance di sostenibilità e durabilità delle opere.

 

Quanto è importante e quanto è innovativo utilizzare un protocollo come Envision?

 

Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI

Envision permette di mettere la sostenibilità al centro, utilizzando un linguaggio comune e condiviso.
L’innovazione sta nella “misurabilità” messa a disposizione dal sistema Envision, da cui nasce un linguaggio di progettazione comune tale da poter condividere, lungo tutta la filiera di realizzazione dell’opera infrastrutturale, degli obiettivi che sono concretamente legati alla sostenibilità.

I parametri di valutazione della sostenibilità sono pertanto oggettivi e condivisi, verificabili e misurabili anche dall’esterno.

Applicare il protocollo Envision ci ha permesso di mettere a fuoco una “roadmap della sostenibilità”: dare applicazione pratica ai principi della sostenibilità, in tutte le funzioni del Gruppo, a livello gestionale e progettuale, producendo infrastrutture sostenibili e consolidando la leadership aziendale verso impegni e obiettivi di sostenibilità.

 

Dal vostro punto di vista, quali sono i vantaggi della redazione di un documento come le linee guida di applicazione del Protocollo Envision alle infrastrutture stradali di Autostrade per l’Italia?

 

Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI

Aver sviluppato delle linee guida Envision significa aver formalizzato dei benchmark per tarare le progettazioni, valorizzando le best practices che il Gruppo già mette in atto e rendere standard alcuni comportamenti e approcci virtuosi che attualmente vengono riservati ai soli progetti significativi (per importanza strategica o economica).
Il Gruppo mira a guidare la transizione verso un trasporto sostenibile, realizzando infrastrutture che permettano di ridurre l'impatto tradizionale generato in fase di costruzione, manutenzione ed operatività.

Tutto questo è possibile dando stimolo al potenziale di innovazione e cambiando gli standard di progetto, nonché i criteri di gestione. Le linee guida aiutano tutti gli operatori della filiera a delineare e declinare il tema della sostenibilità, come dicevamo, con un linguaggio condiviso e attraverso indicazioni concrete che si formalizzano ed esprimono in documenti, elaborati tecnico-progettuali e procedure.

 

Come saranno utilizzate le linee guida e quali sono i vantaggi che vi aspettate di ottenere?

 

Gian Paolo Melis, Amministratore delegato di Tecne – Gruppo ASPI

Le linee guida saranno condivise all’interno del Gruppo e aiuteranno a raggiungere anche gli obiettivi e gli impegni ESG aziendali. Tra i vantaggi dell’adozione delle linee guida possiamo evidenziare il fatto di Codificare la Sostenibilità, ovvero rendere leggibili anche dall’esterno gli sforzi messi in atto a favore della sostenibilità, codificando le modalità e il grado con il quale la sostenibilità è declinata nelle opere, valorizzando le eccellenze e le capacità tecnico-gestionali già volte alla sostenibilità e fortificando l’identità aziendale verso gli obiettivi di sostenibilità, supportare la finanza sostenibile, allineandosi agli obiettivi di sostenibilità nazionali ed europei (es. PNRR, DNSH, PTE) già in fase di progettazione, ampliando le possibilità di accedere e confermare finanziamenti privati e/o pubblici legati alla sostenibilità (sustainability-linked bond).

Saranno utili, a livello progettuale, per minimizzare l’impatto ambientale delle infrastrutture durante tutto il loro ciclo di vita, Ridurre le emissioni da mobilità autostradale con miglioramento della rete e nuovi servizi (es. colonnine di ricarica per veicoli elettrici, smart roads) e Potenziare le strutture operative per l’adattamento ai potenziali impatti derivanti da eventi climatici avversi e definire strategie di resilienza. Ma soprattutto permetteranno di Allungare la vita utile delle opere al fine di ridurre l'utilizzo di materiali, con la conseguente riduzione dell'embedded carbon.

Il Gruppo le userà anche come stimolo per migliorare l’approccio aziendale in ambito ESG, con particolare attenzione ai temi Social (salute e sicurezza, comunità e territori).

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