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Infortuni sul lavoro: nel 2023 registrati 585mila casi, in calo del 16% rispetto all'anno precedente

L'INAIL ha reso noto i dati provvisori degli infortuni sul lavoro registrati in Italia lo scorso anno: tutti i numeri sono in calo, compresi quelli mortali, eccetto quelli che riguardano le malattie professionali, che salgono del 20.7%.

L'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail) ha recentemente pubblicato i dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali denunciate entro dicembre 2023. I numeri riflettono un quadro complesso, con una decisa diminuzione degli infortuni complessivi, una riduzione dei casi mortali e un aumento delle malattie professionali. Tuttavia, è essenziale considerare la provvisorietà dei dati e attendere il consolidamento dell'intero anno per ottenere un quadro più preciso.

 

Infortuni sul lavoro: una panoramica del 2023

Gli infortuni denunciati all'Inail entro dicembre 2023 sono stati 585.356, segnando un significativo calo rispetto al 2022 (-16,1%). Questa diminuzione è prevalentemente attribuibile alla riduzione dei casi di contagio da Covid-19. Le categorie più colpite sono l'Industria e servizi, con una diminuzione del 19,8%, e l'Agricoltura, con un incremento del 0,4%. Settori come la Sanità e assistenza sociale e il Trasporto e magazzinaggio evidenziano notevoli diminuzioni, mentre alcuni comparti manifatturieri mostrano incrementi.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano nel 2023 rispetto al 2022 un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 607.806 del 2022 ai 491.165 del 2023 (-19,2%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 4,7%, da 89.967 a 94.191.

L'analisi territoriale sottolinea una diminuzione delle denunce in tutte le regioni, con il Sud e il Nord-Ovest che registrano i cali più consistenti. Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio. Il calo che emerge dal confronto del periodo gennaio-dicembre 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -27,6% (da 286.522 a 207.484 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,1% (da 411.251 a 377.872). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-18,9%) sia quelli comunitari (-13,7%) ed extracomunitari (-0,1%). L’analisi per classi di età rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20 (dove circa nove infortuni su 10 riguardano gli studenti) che registra un +11,7%.

 

Casi mortali: trend in ribasso, -4.5%

Le denunce di infortuni con esito mortale nel 2023 sono state 1.041, evidenziando una riduzione del 4,5% rispetto al 2022. Il calo coinvolge principalmente l'Industria e servizi, mentre Agricoltura e Conto Stato presentano incrementi. L'analisi territoriale mostra variazioni regionali, con aumenti al Sud e nelle Isole e decrementi nel Nord-Ovest, Nord-Est e Centro. La componente femminile e quella maschile evidenziano una diminuzione, con variazioni nelle diverse classi di età.

Dall’analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 301 a 270 casi), nel Nord-Est (da 245 a 233) e al Centro (da 225 a 193) e incrementi al Sud (da 235 a 255) e nelle Isole (da 84 a 90). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Abruzzo (+15), Friuli Venezia Giulia (+12) e Sicilia (+5), mentre i cali più consistenti sono stati registrati in Toscana (-21), Piemonte (-18) e Veneto (-12).

La flessione rilevata tra il 2022 e 2023 è legata sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 120 a 86, sia a quella maschile (da 970 a 955). In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 881 a 837) sia quelle dei comunitari (da 53 a 48), mentre tra gli extracomunitari i decessi sono stati 156 in entrambi i periodi.

 

Malattie professionali: aumento significativo

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno mostrano un aumento del 20,7% nella gestione Industria e servizi (da 50.185 a 60.591 casi), del 14,5% in Agricoltura (da 10.041 a 11.500) e del 21,0% nel Conto Stato (da 548 a 663). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,3%), seguito da Nord-Ovest (+20,4%), Centro (+19,7%), Nord-Est (+16,2%) e Isole (+8,4%).

Tra le regioni fanno eccezione la Valle d’Aosta (-17,2%) e la Calabria (-3,2%). In ottica di genere si rilevano 8.748 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 44.859 a 53.607 (+19,5%), e 3.232 in più per le lavoratrici, da 15.915 a 19.147 (+20,3%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 56.128 a 66.735 (+18,9%), sia quelle dei comunitari, da 1.501 a 1.879 (+25,2%), e degli extracomunitari, da 3.145 a 4.140 (+31,6%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali"

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