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Infortuni in edilizia nel 2023: oltre 40mila casi, in aumento del 6.4% in 4 anni. Sottovalutazione per il fattore umano

Il settore delle costruzioni in Italia ha mostrato un significativo incremento in termini di valore aggiunto, raggiungendo circa 100 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 42% rispetto al 2019. Un'analisi dell'Inail evidenzia l'importanza del fattore umano nella sicurezza edile, con particolare attenzione alla percezione del rischio e alla gestione del tempo tra i lavoratori, inoltre un'analisi più approfondita dei dati demografici e delle dinamiche lavorative potrebbe contribuire a identificare strategie efficaci per migliorare la sicurezza nel settore delle costruzioni.

L'andamento infortunistico nel settore delle costruzioni

L’Inail ha pubblicato l’analisi dei nuovi dati sull'andamento infortunistico e tecnopatico nel settore delle costruzioni. Settore, quest’ultimo, che ha visto una crescita significativa negli ultimi anni, raggiungendo un valore aggiunto di circa 100 miliardi di euro nel 2023 con un aumento del 42% rispetto al 2019.

L’edilizia rimane uno dei settori più gettonati per quanto riguarda il sistema economico italiano, infatti nel 2022 l’Istat ha rilevato 537.886 imprese attive e 1.572.885 addetti medi annui, di cui circa 6 addetti su 10 risultavano occupati in un’impresa con meno di 10 addetti. Di queste imprese, il 77% svolgeva lavori di costruzione specializzati, il 22% in lavorazioni edili non specialistiche e appena l’1% nei lavori infrastrutturali di ingegneria civile. In Italia il settore delle costruzioni è importantissimo, infatti ha contribuito significativamente alla crescita economica del paese dal secondo dopoguerra ed è stato il volano principale della ripresa del PIL dopo la pandemia.

Ripresa che è stata possibile non solo per via del tessuto economico e imprenditoriale italiano, ma soprattutto grazie agli investimenti, agli incentivi fiscali e ai finanziamenti inerenti al PNRR avviato nel 2021. Tale settore riguarda soprattutto:

  • edifici residenziali e non residenziali;
  • opere infrastrutturali di ingegneria civile come viadotti, gallerie, etc.;
  • reti e infrastrutture per i servizi pubblici;
  • opere pubbliche come scuole, porti, aeroporti, biblioteche, verde attrezzato, etc.

Tuttavia, la ripresa non è stata priva di note dolenti in quanto ha portato anche a un aumento degli infortuni sul lavoro, infatti nel 2023 si sono registrati 43.480 infortuni, con un incremento del 6,4% rispetto al 2019, mentre i casi mortali sono stati 202, in aumento rispetto al 2019 ma in calo rispetto al 2022. Ciò ha comportato che il settore delle costruzioni si classificasse al terzo posto per infortuni denunciati e al primo per eventi mortali.

In particolare, durante le lavorazioni specializzate sono stati registrati il 65,2% degli infortuni, la maggior parte dei quali è stata denunciata nel Nord Italia, che si pone al primo posto per maggior numero di incidenti. Circa il 30% degli infortunati è relativo ai lavoratori stranieri, prevalentemente albanesi e rumeni. La fascia di età più colpita è quella tra i 40 e i 59 anni, con il 99% degli infortuni ascrivibile agli uomini.

I dati fanno riferimento agli incidenti segnalati, ma i valori in campo potrebbero essere superiori se si considera l’elevato numero di lavoratori in nero nel settore e la possibilità che molti piccoli infortuni (soprattutto afferenti a tali categorie di lavoratori) non siano stati comunicati.

La maggior parte degli infortuni si verifica in cantieri e l’81,2% dei casi è stato verificato e indennizzato.
Dai dati risulta inoltre come la maggior parte degli eventi lesivi, rispetto all’evento deviante che dà luogo all’infortunio, sono inerenti ai movimenti del corpo (con o senza sforzo) o legati a incidenti con macchinari, comportando lesioni come contusioni e fratture.

 

(Crediti: report INAIL novembre 2024)

 

Il fattore umano nella sicurezza edile: un'analisi dell'Inail

Lo studio condotto dall'Inail ha sottolineato l'importanza del fattore umano nella gestione della salute e sicurezza in edilizia, focalizzandosi su due aspetti chiave:

  • la percezione del rischio;
  • il time management, che si riferisce alla gestione del tempo e dei compiti.

Purtroppo, nonostante le normative rigorose, il settore edile continua a registrare alti tassi di infortuni e incidenti mortali e negli ultimi anni, il settore ha vissuto cambiamenti significativi, come la diminuzione dell'occupazione e l'aumento del lavoro atipico, oltre a una maggiore pressione per completare i lavori rapidamente.

Per poter realizzare tale studio, oltre alla pura analisi dei dati, sono stati realizzati questionari ed eseguite interviste a circa 300 lavoratori di micro e piccole imprese edili a Roma e provincia, con il 68% del campione che supera i 41 anni. Dallo studio si evince come la percezione del rischio sia estremamente soggettiva e variegata, essa infatti risulta funzione dell’esperienze, della superficialità e sottovalutazione del rischio, delle abitudini e dei fattori socio-culturali, inoltre risulta essere influenzata dall'accettabilità collettiva del rischio e dall'età dei lavoratori.

Per quanto riguarda il time management, invece, le risposte presentate al campione riguardo agli strumenti (come ad esempio la lista dei compiti) utilizzati sono risultate variegate, evidenziando che l’uso di questi strumenti è delegata alla volontà individuale. È, quindi, emersa l'importanza di sensibilizzare i lavoratori sui benefici di una gestione del tempo efficace, che potrebbe portare vantaggi sia per loro e sia per l'azienda.

Nello specifico, l'analisi ha rivelato, sebbene la programmazione del lavoro sia generalmente accettabile, come molti lavoratori debbano gestire più compiti contemporaneamente e di conseguenza avvertano pressioni temporali, il che può compromettere la loro stessa sicurezza. Inoltre le piccole imprese sembrano adottare procedure di lavoro più efficienti o comunque percepite come più realistiche, grazie di fatto ad una comunicazione più facile, rapida e efficace tra i membri del team. Tuttavia, è necessario migliorare la gestione del tempo e l'uso di strumenti volti a ottimizzare le operazioni, come checklist e alert.

Dal rapporto Inail è possibile concludere come la raccolta e analisi approfondita dei dati relativi a queste tematiche e il suo incrocio con le caratteristiche demografiche dei partecipanti offrirebbe una visione più chiara del settore delle costruzioni in tutte delle sue dinamiche, aprendo probabilmente la strada a miglioramenti più efficaci nella gestione della sicurezza nei cantieri.

 

IL REPORT INAIL È SCARICABILE IN ALLEGATO.

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