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Influenze pluviometriche e idrografiche su bacini e versanti

Sul libro di dell’ing. Pietro Cirone, autore di “Analisi e verifica dei pendii”

Data di pubblicazione originale dell'articolo: 6/11/2014


Dell’ing. Pietro Cirone, autore di “Analisi e verifica dei pendii”

La concomitanza tra i fenomeni franosi e gli eventi piovosi è generalmente una circostanza euristica attribuibile al turbamento dell’equilibrio naturale dei pendii indotto dalla pioggia, anche se talvolta non è questa la causa determinante dell’innesco di un movimento franoso. Non v’è comunque dubbio che – a parte le precipitazioni eccezionali, le quali di per sé costituiscono in merito sempre un determinante fattore eziologico naturale – un clima piovoso sia quasi sempre un’importante causa preparatoria dell’evento franoso, specialmente se le rocce costituenti il pendio siano particolarmente sensibili all’alterazione meteorica.

Senza poi parlare dell’azione di rapido scalzamento che un corso d’acqua può esplicare sulle sponde di talweg, al piede del pendio, in concomitanza di una piena straordinaria conseguente al verificarsi di una pioggia eccezionale nel bacino imbrifero dell’asta fluviale. Azione di piede, questa, in ogni caso nefasta per la stabilità di un versante anche se di tipo erosivo lento, imputabile non all’azione violenta di una precipitazione straordinaria, quanto piuttosto alle predette condizioni di clima piovoso.

Resta pertanto confermata l’importanza sia del fattore pluviometrico sia di quello idrografico, risalente quest’ultimo alla geomorfologia stessa dei versanti. Così, mentre lo studio dell’influenza del primo fattore (pluviometria) richiede in pratica un’analisi statistica delle precipitazioni storicamente verificatesi nella zona oggetto d’indagine (finalizzata alla stima delle probabilità con cui eventi pluviometrici di diversa intensità possono presentarsi in un determinato periodo di tempo), viceversa lo studio delle influenze esercitate sulla stabilità di un versante dal secondo fattore (idrografia) dipende dalla morfometria non solo della rete idrografica esistente quanto anche del bacino imbrifero su cui gli eventi pluviometrici, lenti o violenti che siano, vanno ad esercitare la loro azione.

Sicché l’azione sinergica dei suddetti due fattori si traduce in sostanza o nella lenta potenza erosiva esercitata nel tempo dalle acque superficiali su di un versante o in un evento pluviometrico critico (fungente da causa determinante di un movimento franoso), eventualmente aggravato ai fini della stabilità del versante da un insieme di conseguenti eventi idrografici caratterizzati da fenomeni critici di ruscellamento superficiale o addirittura – in presenza di grandi impluvi o di corsi d’acqua maggiori – da altrettanti fenomeni critici di piena.
 

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