Industria italiana: la competitività è legata a nuove policy ed all’uso razionale delle risorse
Intelligenza artificiale, ICT, demande response sono alcune delle chiavi per il futuro scenario energetico emerso durante Enermanagement Industria 2018
Intelligenza artificiale, ICT, demande response sono alcune delle chiavi per il futuro scenario energetico emerso durante Enermanagement Industria 2018
Milano, 28 novembre 2018 – Il Parlamento Europeo ha appena approvato, tra gli altri obiettivi, quelli per l’efficienza energetica da qui al 2030. Per raggiungerli è necessario che l’Italia punti su nuove politiche e strategie aggiornate. Questo è uno degli aspetti su cui sono emersi vari spunti di riflessione durante Enermanagement Industria, il convegno FIRE conclusivo del 2018.
“Gli attuali scenari fanno pensare ad un incremento dei consumi nel prossimo futuro.” ha detto Dario Di Santo “Servono delle policy forti che da un lato vanno ad attuare e mettere in campo quelle soluzioni che già abbiamo e che, dall’altro, convincano le imprese che investire nel contesto energetico è necessario e utile per essere competitivi sul mercato. Infine, servono politiche che smuovano il mondo della finanza. Se non si percorrono queste strade sarà impossibile raggiungere gli obiettivi europei”.
Quindi si dovrebbe cambiar strada soprattutto per incrementare la competitività dell’industria nazionale. Sicuramente ci sarà bisogno di ingenti risorse finanziarie, che potrebbero essere mobilitate, ad esempio, con il finanziamento tramite terzi. Si tratta di sfide ambiziose per il futuro ma su cui si dovrà puntare, soprattutto perché il mercato dell’energia sta attraversando una fase di transizione: l’utente finale diventa produttore, si va verso il demand response. C’è poi la rivoluzione delle filiere produttive e di tutto ciò che riguarda il rapporto tra le imprese che realizzano il prodotto finale da una parte ed i fornitori dall’altra. Ci troviamo di fronte, inoltre, ad una rivoluzione della logistica e dell’industria 4.0.
In questo contesto si inseriscono gli interventi della giornata convegnistica, durante la quale rappresentati istituzionali ed aziende hanno riportato in sala aggiornamenti di carattere normativo/tecnologico, best practice, strategie di business.
Accanto ad ENEA, RSE, GPE, Infrastrutture Lombarde e FIRE, si sono alternati al tavolo dei relatori DBA Progetti, Ali Energia, L’Énergie gruppo METRON, ESA Automation, Hitachi, Turboalgor, Viessmann, Certiquality, Intergen, Electrade,Rödl & Partner.
L'importante tema delle risorse: usarne meno e meglio
Tema comune nelle presentazioni è stato quello delle risorse, che hanno un ruolo fondamentale nelle dinamiche delle scelte aziendali, perché si passa da una logica dell’acquistare al minor prezzo ad una logica che prevede un uso razionale delle stesse. Usandone meno ed usandole meglio si può puntare a raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE e ad aumentare la competitività delle imprese italiane.
Per andare in questa direzione, abbiamo a disposizione alcuni strumenti: l’ICT su cui si dovrebbe far leva in maniera incisiva e che mette insieme sistemi di connessione, sensori e capacità di trasmissione dei dati con tutto ciò che va sotto il nome di intelligenza artificiale. Importante è anche la modifica dei comportamenti e delle attitudini aziendali. Uno degli strumenti in questo senso è il sistema di gestione dell’energia (SGE) che aiuta a far dialogare meglio e più le varie funzioni aziendali, sviluppa cultura ed un approccio olistico verso i temi e le problematiche, favorisce l’instaurarsi di grandi sinergie all’interno dell’azienda stessa ed il trovare soluzioni comuni per esigenze e competenze differenti.
Altro fattore importante emerso è il dare il giusto valore a quelli che sono i benefici non energetici dell’efficienza, quantificarli e gestirli in modo utile. Anche questi vanno a consolidare le sinergie all’interno delle aziende.
Per supportare le imprese in questa fase di trasformazioni e rivoluzioni, la FIRE ha intrapreso diverse strade, tra cui la partecipazione al progetto europeo MBENEFIT che prevede strumenti e corsi (per il 2019) che aiutano ad individuare e quantificare i benefici multipli. Inoltre, la Federazione è partner per l’Italia del progetto ESI EUROPE, indirizzato a piccole medie imprese, e si occupa della diffusione dei protocolli ICP rivolti all’industria - entrambi i progetti puntano a facilitare l’erogazione di finanziamenti attraverso contratti standard e strumenti di assicurazione. Per finire FIRE è impegnata nel consolidamento delle attività, portate avanti in autonomia o assieme ad altri stakeholder, volte al miglioramento del quadro di policy.
La FIRE – Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia – è un'associazione tecnico-scientifica indipendente e senza scopo di lucro, fondata nel 1987 dall’ENEA e da due associazioni di energy manager, il cui scopo è promuovere l'uso efficiente dell'energia, supportando attraverso le attività istituzionali e servizi erogati chi opera nel settore e favorendo, in collaborazione con le principali istituzioni, un'evoluzione positiva del quadro regolatorio. La FIRE gestisce dal 1992, su incarico a titolo non oneroso del Ministero dello Sviluppo Economico, la rete degli energy manager individuati ai sensi della Legge 10/91, e nel 2008 ha avviato il SECEM (www.secem.eu) per la certificazione degli esperti in gestione dell’energia (EGE) secondo la norma UNI 11339, organismo accreditato nel 2012.La compagine associativa è uno dei punti di forza della Federazione, in quanto coinvolge esponenti di tutta la filiera dell'energia, dai produttori di vettori e tecnologie, alle società di servizi e ingegneria, dagli energy manager agli utenti finali di media e grande dimensione.
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