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Incentivi: per i Superbonus spesi oltre 100 mld di euro. Tutti i dati nell'analisi CNI

Il CNI offre una panoramica sui numeri dei Superbonus, con 85 mld relativi al Super Ecobonus e 25 per il super Sismabonus. Viene analizzato anche il gettito fiscale che queste misure hanno portato, oltre al risparmio energetico assicurato dalla riqualificazione degli edifici.

Con la Direttiva EPBD dovranno essere riqualificati 9 mln di edifici

Il Superbonus occupa da mesi una parte rilevante del dibattito economico e politico del Paese. Come premessa vanno precisate alcune cose. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri è convinto della necessità assoluta di rimodulare radicalmente i meccanismi di funzionamento di tali incentivi. In particolare, è necessario che la percentuale della detrazione venga abbassata rispetto al 110%, che una parte delle spese venga sostenuta dai proprietari di immobili, che tali spese (difficili da affrontare per la maggior parte delle famiglie) possano essere finanziate con un mutuo a tasso agevolato garantito dallo Stato.

Inoltre, occorre prendere coscienza che la Direttiva europea EPBD (direttiva sul risanamento energetico degli edifici in Europa), ancora in fase di discussione, imporrà il doppio salto di classe energetica a milioni di abitazioni in un arco temporale molto breve. Stime effettuate dal Centro Studi CNI, tenendo conto del censimento Istat sulle abitazioni, portano a ritenere che entro il 2033 dovrebbero passare dalle classi più energivore (G,F ed E) alla classe D, 13,4 milioni di alloggi occupati da residenti (sono escluse le così dette case vacanza). Secondo altre stime dovrebbero essere sottoposte a risanamento energetico entro il 2033 più di 9 milioni di edifici.

È impensabile realizzare un piano così ambizioso immaginando che i singoli proprietari degli immobili possano affrontare per intero le spese di ristrutturazione e, d’altra parte, è impossibile pensare che lo Stato possa sostenere per intero un volume di spesa così ingente. Occorre trovare un meccanismo più adeguato, equilibrato ed efficace rispetto a quelli utilizzati finora.

Ad oggi, però, il Governo non ha definito neanche una prima ipotesi di piano di fattibilità che possa consentire al Paese di rispettare gli obblighi previsti in ambito europeo. È possibile, per contro, constare che negli ultimi mesi il Governo ha in vario modo contestato l’efficacia dei Superbonus, sottolineando la gravità e l’ampiezza del disavanzo di bilancio da essi generato. Infine, tutti ragionano su stime dell’ampiezza del patrimonio immobiliare da sottoporre ad interventi di ristrutturazione energetica profonda, senza che il Governo abbia indicato un dato puntuale.

Detto questo, vediamo i numeri. I Superbonus per l’edilizia (con detrazioni fiscali inizialmente pari al 110% della spesa poi successivamente ridimensionati) hanno trovato largo impiego nel nostro paese e molto favore presso i proprietari di immobili. Dal momento della loro istituzione ad agosto 2023:

  • la spesa per opere con Super ecobonus ammonta a 86,3 miliardi di euro, dei quali ammessi a detrazione 85 miliardi di euro. Gli edifici che hanno beneficiato di interventi finalizzati al risparmio energetico sono 425.351. La quota più consistente di spesa, pari al 55,2% riguarda gli edifici in condominio, mentre il 31,8% riguarda gli edifici unifamiliari ed il 13,1% le unità locali funzionalmente indipendenti;
  • la spesa per Super sismabonus si attesta su livelli più contenuti, ma comunque apprezzabili, rispetto a quelli che caratterizzano il Super ecobonus. Non sono disponibili dati di monitoraggio , regolarmente pubblicati, sulla spesa per Super sismabonus. Da alcuni dati parziali diffusi dalla Agenzia delle Entrate, il Centro Studi stima che al 31 agosto 2023 l’ammontare complessivo possa essere pari a 25 miliardi di euro.
Fonte: elaborazione Centro Studi CNI su dati Enea e Agenzia delle Entrate

È sufficiente osservare il trend seguito dagli investimenti per Super ecobonus, dal 2020 ad oggi, per capire che difficilmente questo tipo di misura non ha generato effetti espansivi in termini di produzione, reddito e occupazione, se non altro per l’entità delle risorse finanziarie immesse nel circuito economico.

Tra agosto 2020 ed agosto 2023 gli investimenti attivati dal solo Super ecobonus ammontano ad 86 miliardi di euro e solo una minima parte di tale spesa è oggi sottoposta ad indagini e sequestri cautelativi da parte della Guardia di Finanza per presunte frodi.

Fonte: elaborazione Centro Studi CNI su dati Enea

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