INARSIND: Inarcassa e gli investimenti in società non quotate
Investimenti di Inarcassa in società non quotate, Inarsind chiede autoregolamentazione trasparente
A giorni il Comitato dei Delegati di Inarcassa, la cassa di previdenza degli ingegneri ed architetti, sarà chiamato a deliberare l’asset allocation per il 2015 proposta dal Cda. Come sindacato ci siamo occupati dei problemi di sostenibilità ma mai direttamente della gestione del patrimonio della nostra cassa ritenuta da sempre in mani sicure. Purtroppo la lunga crisi economica, l’aumento dei contributi, il passaggio dal retributivo al contributivo, la riduzione attesa delle pensioni, la sofferenza ormai cronica dei liberi professionisti tecnici e la eccessiva “creatività” dimostrata negli ultima anni dal CdA dell’Ente ci impongono una maggiore attenzione ai conti soprattutto a quelli che fuoriescono dai normali “criteri di individuazione e ripartizione del rischio” come ad esempio gli “investimenti in società non quotate il cui oggetto sociale può essere di sviluppo alla professione nella misura massima del 2% del patrimonio di Inarcassa” la cui gestione, una volta approvata l’asset allocation, è praticamente demandata al solo CdA.
Come sindacato ci siamo sentiti in obbligo di approfondire la questione venendo a conoscenza che l’Amministratore Delegato è il Dott. Federico Merola che, pur ricoprendo numerosi incarichi in altri enti (privati e pubblici) per questo incarico, percepisce un compenso di 400.000 euro l’anno e che il presidente del CdA è il Vicepresidente di Inarcassa Arch. Giuseppe Santoro. Che strano paese è l’Italia dove una carica tira l’altra come per il Presidente del CdA del nostro ente di previdenza, Arch. Paola Muratorio, che dallo scorso anno è anche Presidente del CdA di ENEL rete Gas SPA, Consigliere di Enel Green Power Spa e Presidente del Comitato Consultivo di Inarcassa RE.
Esaminando poi lo statuto abbiamo riscontrato che ARPINGE si attiene alle linee guida di Confindustria a cui fa riferimento. In pratica le tre casse tecniche hanno creato una sorta di piccola “banca/impresa” tant’è che nell’atto costitutivo è specificato che gli scopi sociali sono “ la compravendita, l’amministrazione, la costruzione, la ristrutturazione, il restauro di immobili di tutte le tipologie”. In pratica in un momento di piena crisi del settore dove, per non rischiare troppo, le banche e le imprese vere stanno a guardare, attendendo tempi migliori, Inarcassa sceglie di investire solo per dare un virtuoso esempio e provare che le casse tecniche sono capaci sempre anche quando fanno l’investitore, tant’è che l’AD sostiene che ARPINGE si attende un ritorno dell’8-10% sul capitale impiegato. Questa idea di dimostrare la propria bravura, purtroppo, è una invariante degli ultimi anni della gestione di Inarcassa.
Si prosegue con Inarcommunity, una comunità virtuale che doveva mettere in rete ingegneri ed architetti ma che in verità non è mai “decollata” e oggi viene frequentata e gestita da pochi colleghi, per lo più delegati, e non produce praticamente nulla se non costi e polemiche. I costi, diretti ed indiretti, di Inarcommunity sommati negli anni già nel 2012 superavano i 600.000 euro.
Nel 2011 è nata la fondazione ingegneri e architetti liberi professionisti iscritti ad Inarcassa che fronte di pochissimi iscritti ha ricevuto dalla sua costituzione ad oggi oltre 700.000 euro per simulare un attività parasindacale di cui nessuno sentiva il bisogno. Queste ultime due iniziative però traggono le risorse finanziarie dai fondi per “la promozione e sviluppo della professione” e quindi sono state approvate dal Comitato dei Delegati. In pratica Inarcassa si ritiene idonea a fare tutto tant’è che nel 2013 ha costituito anche Parching s.r.l una società a socio unico con oggetto sociale “lo studio, il coordinamento, la realizzazione, la commercializzazione e la gestione di infrastrutture e spazi per la sosta di mezzi di trasporto, di parcheggi e ricoveri per natanti, etc”.
Per non parlare della partecipazione del 2007 per 4 milioni di euro (5,16% del capitale iniziale oggi ridotta al 3,6% con ovvie perdite) al Campus Biomedico Spa la cui nascita è stata ispirata nel 1988 da Mons. Àlvaro Del Portillo primo successore di San Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei.
Presidente Inarsind