INAIL presenta il nuovo modello sanitario: prestazioni più tempestive, mirate ed efficaci
INAIL presenta il nuovo modello sanitario: prestazioni più tempestive, mirate ed efficaci Prevenzione, ricerca, cura, reinserimento professionale: in un’ottica di stretto raccordo con le Regioni e il Ssn, un riassetto rinnovato per tradurre in modo opportuno la mission del Polo salute e sicurezza. Dai “Centri d’eccellenza” al risk management ancora più tutele per gli infortunati ROMA – Flessibile e in grado di adattarsi alle esigenze delle diverse realtà territoriali. Modulabile a seconda delle disposizioni assegnate a livello regionale dal Servizio sanitario nazionale. Rispettoso della sostenibilità finanziaria prevista dalla normativa in vigore attualmente. Sono questi alcuni dei principali aspetti che caratterizzano il nuovo modello sanitario dell'Inail la cui definizione è giunta a termine dopo due anni di lavoro che ha visto impegnato un apposito tavolo tecnico al quale hanno partecipato le strutture centrali dell’Istituto, integrato da rappresentanti dell’ex Ipsema e Ispesl. Attuazione dei contenuti dell’accordo quadro Stato/Regioni. Elaborato per tradurre in modo efficace la nuova missione istituzionale dell'Inail come “Polo salute e sicurezza”, il nuovo modello ridefinisce l'insieme delle attività sanitarie dell’Istituto e avvia un sistema integrato col Ssn per la tutela degli infortunati e dei tecnopatici, nel rispetto dell’accordo quadro in conferenza Stato-Regioni siglato il 3 febbraio 2012. Ricostituita la piena continuità nella presa in carico dell’infortunato. Sul fronte delle prestazioni all’utenza elemento qualificante del modello è la definitiva ricostituzione del continuum della presa in carico del lavoratore infortunato. Senza oneri aggiuntivi per lo Stato e per il mondo delle imprese, l’Inail si è dotato, infatti, di un’organizzazione efficace e strutturata in grado di esercitare l’ampio ventaglio di funzioni nell'erogazione delle prestazioni di assistenza sanitaria e riabilitativa di cui era titolare prima della legge 833/78 e ora pienamente riacquisito a seguito di diversi interventi del legislatore (legge finanziaria 67/88 e dlgs 81/2008 e 106/2009). Decentramento dei poteri: nascono i “Centri d’eccellenza”. Da un punto di vista organizzativo, nel nuovo modello vengono ricomprese – in modo organico e definito – tutte le macroaree funzionali che attualmente competono all’Inail in materia di sanità: prevenzione, sicurezza e ricerca; diagnosi e cura; protesi, riabilitazione e reinserimento; medicina legale; formazione. Il nuovo assetto procede, così, nella direzione di un significativo decentramento dei poteri e delle responsabilità a livello territoriale che – armonizzando servizi e strutture secondo il contesto specifico di ciascuna realtà locale – farà evolvere le attuali strutture sanitarie dell’Inail in “Centri di eccellenza” dedicati a specifici ambiti di medicina del lavoro (prevenzione) e di medicina legale indennitaria (oltre a quelli espressamente richiamati nelle Linee guida del Civ e relativi alla riabilitazione non ospedaliera). Valorizzazione delle risorse professionali nella nuova Sovrintendenza sanitaria centrale. Ad assicurare e garantire gli standard di qualità, omogeneità ed economicità del sistema, sarà un indispensabile coordinamento centrale. L'attuale Sovrintendenza medica generale – rafforzata nella sua autonomia gestionale, nell’amministrazione della spesa e nel governo di tutte le sue attività – evolverà in Sovrintendenza sanitaria centrale (Ssc): espressione (anche formale) di un cambiamento culturale che vuole valorizzare l’insieme delle figure professionali, ponendo su di uno stesso piano tutti gli operatori sanitari in una sinergia di azione tesa all’ottimizzazione dei servizi per l’utenza. Forte attenzione alle specificità e alle esigenze del territorio. A questa struttura centrale – polifunzionale e multidivisionale – corrispondono le Sovrintendenze sanitarie regionali, che attuano e replicano a livello territoriale le attività della Ssc e si interfacciano in modo diretto con le unità locali del Sistema sanitario. Sono le Sovrintendenze regionali che realizzano, nel concreto, il processo di presa in carico “globale” del lavoratore – dalle verifiche di medicina legale al reinserimento professionale finale –, che stipulano specifici protocolli d’intesa con le Regioni e che (anche facendo ricorso, a seguito di apposite convenzioni, a cliniche e centri privati) garantiscono il rispetto oggettivo dei parametri standard di riferimento definiti nei diversi accordi. Grazie a questo rapporto diretto, continuo e integrato l’Inail potrà, da una parte, valorizzare pienamente le proprie 130 strutture di cura lungo tutto il paese e, dall’altra, concorrere a dare una risposta ottimale – in relazione alla generale disponibilità di servizi a livello locale – alle specifiche esigenze del territorio. Nuove figure professionali: il referente medico per la prevenzione. Il decentramento dei poteri e delle responsabilità a livello territoriale comporterà per le Sovrintendenze regionali l’introduzione di nuove figure professionali: a partire dal referente medico per la prevenzione, incaricato di coordinare le attività sanitarie di prevenzione delle sedi e di assicurare la traduzione delle indicazioni programmatiche e delle linee guida centrali rispettando le specificità del territorio di riferimento (e avvalendosi, eventualmente, anche della collaborazione di altre figure professionali sanitarie e tecniche). La responsabilità prima di tutto: arriva il risk manager. Tra le nuove figure previste per ciascuna struttura regionale, ancora, da segnalare il dirigente medico esperto in riabilitazione (adeguatamente formato e referente per gli aspetti sanitari dell’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici ed interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione) e professionisti specificatamente qualificati quali l’esperto protesi, il terapista occupazionale e – tratto autenticamente innovativo – il risk manager responsabile della gestione del rischio clinico e della qualità delle prestazioni indennitarie. Formazione e aggiornamento: l’Inail è Provider Ecm. In questo contesto, infine, particolare rilievo sarà assunto dalla formazione del personale. Per un più efficace adempimento ai rinnovati obblighi di acquisizione dei crediti formativi (Educazione continua in medicina, secondo quanto disposto dalla legge 201/2011) l’Inail ha, così, assunto il ruolo di “Provider Ecm”: incarico che gli consentirà di promuovere ed estendere anche a soggetti esterni la consolidata azione formativa in ambito sanitario e di diffondere, in tal modo, la propria cultura prevenzionale e assicurativo-sociale. Forte della sua esperienza consolidata, l’Istituto farà ricorso nell’attuazione di questi programmi prevalentemente alle risorse interne, anche mediante la sistematica organizzazione di focus annuali che coinvolgeranno la totalità delle figure professionali sanitarie.
Prevenzione, ricerca, cura, reinserimento professionale: in un’ottica di stretto raccordo con le Regioni e il Ssn, un riassetto rinnovato per tradurre in modo opportuno la mission del Polo salute e sicurezza. Dai “Centri d’eccellenza” al risk management ancora più tutele per gli infortunati
Flessibile e in grado di adattarsi alle esigenze delle diverse realtà territoriali. Modulabile a seconda delle disposizioni assegnate a livello regionale dal Servizio sanitario nazionale. Rispettoso della sostenibilità finanziaria prevista dalla normativa in vigore attualmente. Sono questi alcuni dei principali aspetti che caratterizzano il nuovo modello sanitario dell'Inail la cui definizione è giunta a termine dopo due anni di lavoro che ha visto impegnato un apposito tavolo tecnico al quale hanno partecipato le strutture centrali dell’Istituto, integrato da rappresentanti dell’ex Ipsema e Ispesl.
Attuazione dei contenuti dell’accordo quadro Stato/Regioni.
Elaborato per tradurre in modo efficace la nuova missione istituzionale dell'Inail come “Polo salute e sicurezza”, il nuovo modello ridefinisce l'insieme delle attività sanitarie dell’Istituto e avvia un sistema integrato col Ssn per la tutela degli infortunati e dei tecnopatici, nel rispetto dell’accordo quadro in conferenza Stato-Regioni siglato il 3 febbraio 2012.
Ricostituita la piena continuità nella presa in carico dell’infortunato.
Sul fronte delle prestazioni all’utenza elemento qualificante del modello è la definitiva ricostituzione del continuum della presa in carico del lavoratore infortunato. Senza oneri aggiuntivi per lo Stato e per il mondo delle imprese, l’Inail si è dotato, infatti, di un’organizzazione efficace e strutturata in grado di esercitare l’ampio ventaglio di funzioni nell'erogazione delle prestazioni di assistenza sanitaria e riabilitativa di cui era titolare prima della legge 833/78 e ora pienamente riacquisito a seguito di diversi interventi del legislatore (legge finanziaria 67/88 e dlgs 81/2008 e 106/2009).
Decentramento dei poteri: nascono i “Centri d’eccellenza”.
Da un punto di vista organizzativo, nel nuovo modello vengono ricomprese – in modo organico e definito – tutte le macroaree funzionali che attualmente competono all’Inail in materia di sanità: prevenzione, sicurezza e ricerca; diagnosi e cura; protesi, riabilitazione e reinserimento; medicina legale; formazione. Il nuovo assetto procede, così, nella direzione di un significativo decentramento dei poteri e delle responsabilità a livello territoriale che – armonizzando servizi e strutture secondo il contesto specifico di ciascuna realtà locale – farà evolvere le attuali strutture sanitarie dell’Inail in “Centri di eccellenza” dedicati a specifici ambiti di medicina del lavoro (prevenzione) e di medicina legale indennitaria (oltre a quelli espressamente richiamati nelle Linee guida del Civ e relativi alla riabilitazione non ospedaliera).
Valorizzazione delle risorse professionali nella nuova Sovrintendenza sanitaria centrale.
Ad assicurare e garantire gli standard di qualità, omogeneità ed economicità del sistema, sarà un indispensabile coordinamento centrale. L'attuale Sovrintendenza medica generale – rafforzata nella sua autonomia gestionale, nell’amministrazione della spesa e nel governo di tutte le sue attività – evolverà in Sovrintendenza sanitaria centrale (Ssc): espressione (anche formale) di un cambiamento culturale che vuole valorizzare l’insieme delle figure professionali, ponendo su di uno stesso piano tutti gli operatori sanitari in una sinergia di azione tesa all’ottimizzazione dei servizi per l’utenza.
Forte attenzione alle specificità e alle esigenze del territorio.
A questa struttura centrale – polifunzionale e multidivisionale – corrispondono le Sovrintendenze sanitarie regionali, che attuano e replicano a livello territoriale le attività della Ssc e si interfacciano in modo diretto con le unità locali del Sistema sanitario. Sono le Sovrintendenze regionali che realizzano, nel concreto, il processo di presa in carico “globale” del lavoratore – dalle verifiche di medicina legale al reinserimento professionale finale –, che stipulano specifici protocolli d’intesa con le Regioni e che (anche facendo ricorso, a seguito di apposite convenzioni, a cliniche e centri privati) garantiscono il rispetto oggettivo dei parametri standard di riferimento definiti nei diversi accordi. Grazie a questo rapporto diretto, continuo e integrato l’Inail potrà, da una parte, valorizzare pienamente le proprie 130 strutture di cura lungo tutto il paese e, dall’altra, concorrere a dare una risposta ottimale – in relazione alla generale disponibilità di servizi a livello locale – alle specifiche esigenze del territorio.
Nuove figure professionali: il referente medico per la prevenzione.
Il decentramento dei poteri e delle responsabilità a livello territoriale comporterà per le Sovrintendenze regionali l’introduzione di nuove figure professionali: a partire dal referente medico per la prevenzione, incaricato di coordinare le attività sanitarie di prevenzione delle sedi e di assicurare la traduzione delle indicazioni programmatiche e delle linee guida centrali rispettando le specificità del territorio di riferimento (e avvalendosi, eventualmente, anche della collaborazione di altre figure professionali sanitarie e tecniche).
La responsabilità prima di tutto: arriva il risk manager.
Tra le nuove figure previste per ciascuna struttura regionale, ancora, da segnalare il dirigente medico esperto in riabilitazione (adeguatamente formato e referente per gli aspetti sanitari dell’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici ed interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione) e professionisti specificatamente qualificati quali l’esperto protesi, il terapista occupazionale e – tratto autenticamente innovativo – il risk manager responsabile della gestione del rischio clinico e della qualità delle prestazioni indennitarie.
Formazione e aggiornamento: l’Inail è Provider Ecm.
In questo contesto, infine, particolare rilievo sarà assunto dalla formazione del personale. Per un più efficace adempimento ai rinnovati obblighi di acquisizione dei crediti formativi (Educazione continua in medicina, secondo quanto disposto dalla legge 201/2011) l’Inail ha, così, assunto il ruolo di “Provider Ecm”: incarico che gli consentirà di promuovere ed estendere anche a soggetti esterni la consolidata azione formativa in ambito sanitario e di diffondere, in tal modo, la propria cultura prevenzionale e assicurativo-sociale. Forte della sua esperienza consolidata, l’Istituto farà ricorso nell’attuazione di questi programmi prevalentemente alle risorse interne, anche mediante la sistematica organizzazione di focus annuali che coinvolgeranno la totalità delle figure professionali sanitarie.