In GU il testo dei Criteri Ambientali Minimi per le Infrastrutture Stradali
Pubblicati in Gazzetta Ufficiale i CAM per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali, un passo avanti nel Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione.
Nuovi Criteri Ambientali Minimi per le Infrastrutture Stradali
Verso un Futuro Sostenibile ?
La Gazzetta Ufficiale n. 197 segna un momento significativo per il settore delle costruzioni e delle infrastrutture stradali in Italia, con la pubblicazione dei nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.
I CAM saranno in vigore dal 21 dicembre.
Questi criteri sono stati sviluppati in risposta al Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione, approvato dal decreto del 3 agosto 2023 del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, in collaborazione con i Ministri dell’economia e delle finanze e delle Imprese e del Made in Italy.
Essi stabiliscono linee guida rigorose per le stazioni appaltanti, promuovendo un approccio più verde e sostenibile nell’ambito dei lavori pubblici.
Con l’introduzione di questi nuovi criteri, l’Italia si posiziona all’avanguardia nel settore delle costruzioni sostenibili, promuovendo pratiche che ridurranno l’impatto ambientale e miglioreranno la qualità della vita urbana e delle sue infrastrutture. Un impegno concreto che riafferma l’importanza di un approccio responsabile e innovativo nella pubblica amministrazione
Ambito di applicazione dei CAM STRADE
I CAM si applicano a tutti i contratti di appalto e alle concessioni per lavori e servizi di progettazione di infrastrutture, che comprendono costruzione, manutenzione e adeguamento.
Questo include specifiche tecniche e clausole contrattuali dettagliate per lavori di costruzione di strade, piazze, marciapiedi e parcheggi, nonché per la gestione del verde pubblico e aree verdi connesse alle infrastrutture stradali.
In particolare, i criteri si focalizzano sulla minimizzazione dell’impatto ambientale durante tutte le fasi di realizzazione delle infrastrutture, dalla progettazione alla manutenzione, insistendo sulla necessità di integrare considerazioni ambientali fin dalle prime fasi di ogni progetto.
I criteri permettono una certa flessibilità in casi specifici, come condizioni di sito particolari o vincoli esistenti che impediscono l’applicazione integrale delle norme. Inoltre, laddove normative tecniche di settore presentino conflitti con i CAM, i progettisti sono tenuti a fornire motivazioni dettagliate per la non applicabilità o l’applicazione parziale dei criteri.
Questa pubblicazione rappresenta non solo un avanzamento normativo, ma anche un passo importante verso la realizzazione di un futuro più sostenibile per l’Italia, in linea con gli obiettivi ambientali nazionali e internazionali.
Novità: uso del fresato
Con il nuovo testo non c'è più limite all'uso del cosiddetto fresato, come richiesto dal SITEB, l'Associazione che rappresenta il settore delle strade in asfalto.
Approccio ai Criteri Ambientali Minimi per il Conseguimento degli Obiettivi Ambientali
I nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento dei servizi di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali sono guidati da una visione di sostenibilità che risponde agli orientamenti più recenti dell’Unione Europea, come il piano d’azione per l’economia circolare (COM 2020/98).
Questi criteri sono strettamente allineati con il concetto di Life Cycle Assessment (LCA), una metodologia che valuta gli impatti ambientali potenziali dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita.
Gli operatori del settore costruzioni sono chiamati a integrare nei loro progetti considerazioni di sostenibilità che comprendano anche l’analisi di impatto ambientale in base a criteri dettagliati di vaglio tecnico, come definito dalla tassonomia UE per le attività sostenibili (Regolamento UE 2020/852).
In particolare, l’attuale quadro normativo mira ad indirizzare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili, riconoscendo e premiando quelle attività che supportano la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
I CAM sottolineano l’importanza della Due Diligence sociale e ambientale, richiedendo alle stazioni appaltanti di valutare attentamente gli aspetti non finanziari o ESG (Environmental, Social, Governance) forniti dagli operatori.
Questa valutazione è essenziale per garantire che i materiali e le pratiche adottate nelle infrastrutture stradali non solo rispettino ma promuovano gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine, inclusi quelli stabiliti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
In sintesi, i CAM rappresentano un impegno normativo che integra principi di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale, enfatizzando la necessità di un approccio olistico che consideri l’intero ciclo di vita delle infrastrutture, al fine di conseguire una reale sostenibilità nelle costruzioni pubbliche e private.
Il parere del SITEB
Si è quindi concluso il percorso avviato dieci anni orsono per la redazione dello strumento di adozione dei criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.
SITEB ha seguito le attività dall’inizio evidenziando puntualmente criticità e aspetti di dubbia applicabilità e mantenendo sempre una posizione ferma sugli aspetti fondamentali per il comparto, in particolare il sostegno alla gestione delle risorse secondarie non rinnovabili. Non è stato sempre un percorso facile, tuttavia si ritiene che i CAM Strade anche nella versione attuale possano offrire un’opportunità sia alle imprese che alle Stazioni appaltanti pubbliche per applicare i principi della sostenibilità ambientale.
Le prescrizioni del Decreto (D.M. n. 279 del 5 agosto 2024), saranno pienamente in vigore dal prossimo 21 dicembre e SITEB raccoglierà gli aspetti critici che si manifesteranno con le prime applicazioni del Decreto.
Il commento di Lorenzo Orsenigo, presidente AIS
"Ottimo documento, favorirà l'innovazione delle infrastrutture". Secondo Orsenigo, questo provvedimento, emanato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), rappresenta un importante traguardo raggiunto dopo un lungo processo di sviluppo, accelerato nell'ultimo anno. Il CAM Strade fornisce indicazioni dettagliate per la progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture stradali, in linea con le direttive dell'Unione Europea e con le Linee guida PFTE e il recente Codice dei Contratti Pubblici.
>>> Leggi il commento completo
Il commento di Fabrizio Capaccioli, presidente GBC Italia
"Il Decreto CAM del 5 agosto 2024, rappresenta più di un mero segnale - come mi è capitato di leggere - verso la sostenibilità nelle infrastrutture italiane, in questo caso stradali e che GBC Italia accoglie, dunque, positivamente.
Un passo significativo verso l'adozione di un modello di economia circolare attraverso la promozione del riutilizzo di materiali, non solo riduce la dipendenza da nuove risorse, ma abbassa anche le emissioni di CO2 associate alla produzione di nuovi materiali.
Inoltre, l'incentivo alla demolizione selettiva è fondamentale per ottimizzare il recupero e il riciclo dei materiali da costruzione, minimizzando così i rifiuti destinati alle discariche. Questo approccio non solo è in linea con le direttive europee e internazionali per la riduzione dell'impatto ambientale delle costruzioni, ma favorisce la transizione verso una filiera più sostenibile e circolare.
Il decreto stabilisce requisiti rigorosi per la gestione ambientale dei cantieri, un aspetto spesso sottovalutato, ma cruciale, per ridurre l'impatto complessivo dei progetti infrastrutturali. L'adozione di pratiche più attente durante la fase di costruzione, come la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione efficiente delle risorse idriche e la minimizzazione del disturbo al contesto circostante, rappresentano un miglioramento significativo.
Un altro aspetto che sento di sottolineare come positivo è la valorizzazione delle competenze tecniche in ambito sostenibile, che include la capacità di valutare e gestire i rischi ESG. Il focus su queste competenze è fondamentale per stimolare un cambiamento culturale nel settore delle costruzioni, che il Green Building Council supporta con un’offerta formativa sempre aggiornata, spingendo verso un’adozione più ampia di soluzioni innovative e responsabili. Sono convinto che la formazione e la certificazione di professionisti qualificati che possano garantire l'applicazione dei CAM in tutte le fasi del progetto è essenziale per il successo di queste politiche.
E ancora, in questo contesto, il ruolo dei certificatori terzi diventa cruciale, poiché in grado di fornire la garanzia che le pratiche adottate siano in linea con gli standard di sostenibilità richiesti.
A fronte di questi importanti passi avanti, sento di dover esprimere una considerazione che potrebbe apportare azioni per potenziare ulteriormente il provvedimento. Mi riferisco al rafforzamento del monitoraggio e la verifica continua dell'impatto ambientale delle infrastrutture durante tutto il loro ciclo di vita. Attualmente, molti progetti si concentrano solo sulla fase iniziale di costruzione, ma sarebbe fondamentale che si guardasse a requisiti per il monitoraggio continuo delle performance ambientali. Questo potrebbe essere realizzato attraverso la creazione di un sistema di audit ambientali periodici, condotti da enti certificatori indipendenti.
Questo decreto Augusti rappresenta, nel suo complesso, una svolta decisiva verso la sostenibilità nel settore delle infrastrutture stradali in Italia. Un approccio che, se integrato da ulteriori sviluppi normativi, potrebbe fare dell'Italia un modello di riferimento globale.
Il Green Building Council Italia continuerà a supportare queste iniziative con il suo bagaglio tecnico e forte di una rete sempre più fitta di associati che promuovono la diffusione e l'adozione di standard elevati di sostenibilità in tutti i settori dell'edilizia e delle infrastrutture. La nostra mano è sempre tesa nei confronti del legislatore pubblico, come già avvenuto nel caso dei CAM edilizia, in cui è chiaramente ravvisabile una importante impronta di GBC Italia."
Sommario dei CAM STRADE
1 PREMESSA
1.1 AMBITO DI APPLICAZIONE
1.2 APPROCCIO DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI
1.3 INDICAZIONI GENERALI PER LA STAZIONE APPALTANTE
1.3.1 Analisi del contesto e dei fabbisogni
1.3.2 Indicazioni per gli studi LCA
1.3.3 Indicazioni per il Documento di indirizzo alla progettazione (DIP)
1.3.4 Competenze dei progettisti e della direzione lavori
1.3.5 Verifica dei criteri ambientali e mezzi di prova
1.3.6 Verifica della catena di approvvigionamento dei prodotti da costruzione
2 CRITERI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PROGETTAZIONE DI INFRASTRUTTURE STRADALI
2.1 CLAUSOLE CONTRATTUALI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PROGETTAZIONE DI INFRASTRUTTURE STRADALI
2.1.1 Relazione CAM
2.1.2 Contenuti del capitolato speciale d’appalto
2.1.3 Specifiche del progetto
2.2 SPECIFICHE TECNICHE PROGETTUALI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PROGETTAZIONE DI INFRASTRUTTURE STRADALI
2.2.1 Sostenibilità ambientale dell’opera
2.2.2 Efficienza funzionale e durata della pavimentazione
2.2.3 Temperatura di posa degli strati in conglomerato bituminoso
2.2.4 Emissione acustica delle pavimentazioni
2.2.5 Piano di manutenzione dell’opera
2.2.6 Disassemblaggio e fine vita
2.2.7 Rapporto sullo stato dell’ambiente
2.2.8 Riutilizzo del conglomerato bituminoso di recupero
2.3 SPECIFICHE TECNICHE PER I PRODOTTI DA COSTRUZIONE
2.3.1 Circolarità dei prodotti da costruzione
2.3.2 Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati
2.3.3 Prodotti prefabbricati in calcestruzzo, in calcestruzzo aerato autoclavato e in calcestruzzo vibro compresso
2.3.4 Prodotti in acciaio
2.3.5 Prodotti di legno o a base legno
2.3.6 Murature in pietrame e miste
2.3.7 Sistemi di drenaggio lineare
2.3.8 Tubazioni in Gres ceramico
2.3.9 Tubazioni in materiale plastico
2.3.10 Barriere antirumore
2.4 SPECIFICHE TECNICHE RELATIVE AL CANTIERE
2.4.1 Prestazioni ambientali del cantiere
2.4.2 Demolizione selettiva, recupero e riciclo
2.4.3 Conservazione dello strato superficiale del terreno
2.4.4 Rinterri e riempimenti
2.5 CRITERI PREMIANTI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PROGETTAZIONE
2.5.1 Competenza tecnica del progettista
2.5.2 Competenza tecnica del direttore dei lavori
2.5.3 Valutazione dei rischi non finanziari o ESG (Environment, Social, Governance)
2.5.4 Mitigazione della congestione del traffico in fase di cantiere
3 CRITERI PER L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI DI COSTRUZIONE, MANUTENZIONE E ADEGUAMENTO DI INFRASTRUTTURE STRADALI
3.1 CLAUSOLE CONTRATTUALI PER LE GARE DI LAVORI DI INFRASTRUTTURE STRADALI
3.1.1 Relazione CAM
3.1.2 Modalità di gestione dell’impianto produttivo di conglomerato bituminoso
3.1.3 Temperatura di miscelazione del conglomerato bituminoso
3.1.4 Personale di cantiere
3.1.5 Macchine operatrici
3.1.6 Grassi ed oli lubrificanti per i veicoli utilizzati durante i lavori
3.1.6.1 Grassi ed oli lubrificanti: compatibilità con i veicoli di destinazione
3.1.6.2 Grassi ed oli biodegradabili
3.1.6.3 Grassi ed oli lubrificanti minerali a base rigenerata
3.1.6.4 Requisiti degli imballaggi in plastica degli oli lubrificanti
3.2 CRITERI PREMIANTI PER L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI DI INFRASTRUTTURE STRADALI
3.2.1 Sistemi di gestione ambientale
3.2.2 Appalto lavori basato su studi LCA
3.2.3 Valutazione dei rischi non finanziari o ESG (Environment, Social, Governance)
3.2.4 Prestazioni ambientali migliorative dei prodotti da costruzione
3.2.5 Contenuto di aggregato riciclato nel calcestruzzo
3.2.6 Temperatura di posa in opera
3.2.7 Trasporto del conglomerato bituminoso a caldo
3.2.8 Emissione acustica delle pavimentazioni
3.2.9 Vita utile della pavimentazione
3.2.10 Grassi ed oli lubrificanti per i veicoli utilizzati durante i lavori
3.2.10.1 Lubrificanti biodegradabili (diversi dagli oli motore): possesso del marchio Ecolabel (UE)
3.2.10.2 Grassi ed oli lubrificanti minerali: contenuto di base rigenerata
3.2.10.3 Requisiti degli imballaggi degli oli lubrificanti (biodegradabili o a base rigenerata)
3.2.11 Prodotti da costruzione che rientrano in un sistema di scambio delle emissioni per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra
3.2.12 Etichettature ambientali
CAM
Con questo "topic" raccogliamo news e approfondimenti su tutto quello che riguarda i criteri ambientali minimi, dall’evoluzione normativa alla certificazione dei prodotti all’applicazione nei diversi ambiti delle costruzioni
Infrastrutture
News e approfondimenti sul tema delle infrastrutture: modellazione e progettazione, digitalizzazione, gestione, monitoraggio e controllo, tecniche...
Sostenibilità
Con questo Topic riportiamo quanto pubblichiamo su quello che riguarda il tema della sostenibilità: gli accordi internazionali e nazionali, i protocolli di certificazione energetici ambientali, le news e gli approfondimenti scientifici, i commenti.
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