Dal V Rapporto sull’Efficienza Energetica un’Italia sempre più vicina agli obiettivi 2020 grazie soprattutto a Ecobonus e certificati bianchi.
Dal V Rapporto sull’Efficienza Energetica un’Italia sempre più vicina agli obiettivi 2020 grazie soprattutto a Ecobonus e certificati bianchi.
Molto positivo il quadro che emerge dal V Rapporto sull’Efficienza Energetica (RAEE), presentato oggi (23 giugno) dall’ENEA presso il Ministero dello Sviluppo Economico e che ci vede in prima fila tra i colleghi europei per livello d’intensità energetica, con il 18% inferiore della media Ue.
Ricordiamo che l’intensità energetica è il rapporto tra il PIL e il CIL (Consumo Interno Lordo) per cui il dato è particolarmente positivo perché tanto più basso è il valore dell’intensità energetica tanto più è alta l’efficienza energetica del Paese
Dai dati del rapporto risulta che in meno di 10 anni, le famiglie italiane hanno investito quasi
28 miliardi di euro (+12% in un anno) per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando
2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica tra il 2007 e il 2015.
Una scelta che ha permesso di sostenere una filiera da 50mila posti di lavoro in media l’anno. Complessivamente nel periodo 2005-2015, con le misure per l’efficienza energetica sono stati risparmiati quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di ton. di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili.
Il Rapporto evidenzia che l’Italia ha raggiunto il 32% dell’obiettivo di risparmio al 2020 fissato dal Piano Nazionale di Efficienza Energetica 2014: tra gli strumenti per promuovere l’efficienza si sono rivelati particolarmente efficaci i certificati bianchie le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche, i cosiddetti ecobonus, utilizzati soprattutto, spiega il Rapporto, per interventi di isolamento termico degli edifici, la sostituzione di infissi e l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti.
Nono solo risparmio energetico ma anche riduzione dei consumi. Nel 2014 la domanda di energia è stata in calo (-3,4% rispetto all’anno precedente), in linea con il trend negativo osservato a partire dal 2010, attestandosi su un valore complessivo di 151 Mtep. Sul fronte dei consumi finali, il settore civile ne assorbe la quota maggiore (37,1%), seguito da trasporti (33,3%) e industria (21,3%).
Nel 2014 i consumi finali dell’industria sono stati pari a 25,7 Mtep, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. Il settore industriale è quello che ha risentito in misura maggiore della crisi economica, tanto che nel periodo 2007-2014 i consumi si sono ridotti del 31,5%. I settori ad alta intensità energetica nel 2014 hanno assorbito oltre il 60% dei consumi finali.
Con il decreto legislativo 102/2014 che ha recepito la Direttiva 2012/27/UE è stato introdotto lo strumento della diagnosi energetica per le imprese: nel 2015 all’ENEA sono pervenute 10.823 diagnosi, il 45% da imprese del comparto manifatturiero e il 15% da quelle del commercio.
Anche il settore residenziale ha registrato nel 2014 una significativa diminuzione dei consumi (25,5 Mtep), con un calo del 15% rispetto al 2013. Nel settore non residenziale, dopo una crescita costante negli ultimi 20 anni, rallentata solo dalla crisi economica, i consumi hanno registrato un calo del 6,7% attestandosi a 19,2 Mtep. Nei trasporti, la quota di utilizzo di combustibili fossili, pari a circa il 99% nel 2007, è diminuita al 95,7% nel 2014, per effetto della riduzione dei consumi di benzina e gasolio e della crescita dei biocarburanti.
Per quanto riguarda le performance energetiche regionali, il rapporto evidenzia che il 60% dei progetti in materia di efficienza energetica è stato portato a termine attraverso i Fondi Strutturali 2007-2013. Inoltre, nel biennio 2014-2015 la superficie complessiva interessata da interventi di riqualificazione energetica nella PA, realizzati o in fase di realizzazione, è stata pari a 855.235 m2. Le risorse utilizzate in applicazione di misure di efficienza energetica sul totale dei fondi POR-FESR, relativi al periodo 2014-2020, ammontano a 2,4 miliardi di euro.
Il Rapporto dedica un capitolo specifico alla comunicazione sull’efficienza energetica, con particolare riferimento al Programma Triennale di informazione e formazione previsto dal dlgs 102/2014 per far conoscere a PMI, dipendenti pubblici, famiglie, studenti e istituti bancari gli strumenti, le opportunità e l’importanza dell’efficienza energetica e far nascere una cultura diffusa sull’uso efficiente ed eco-sostenibile delle risorse energetiche ed ambientali.
Nel primo anno della campagna, particolare attenzione sarà dedicata alla PA, tenuto conto che gli oltre 13mila edifici pubblici consumano circa 4,3 TWh di energia/anno con una spesa complessiva di 644 milioni di euro; con interventi di efficientamento questi consumi potrebbero essere ridotti fino al 40%.