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Import-Export di Macchinari da costruzione e movimento terra dal 2013 al 2015

macchine stradali con un export 2015/2014 pari a 20,5% (317mln euro circa) e le gru a torre con un 14% (219mln euro circa). I due settori più rilevanti per la bilancia commerciale sono le macchine perforatrici che raggiungono nel 2015 809mln euro ( 8,4%), recuperando il trend negativo dell’export nel 2014 (-14,7%).

Milano, 10 maggio 2016 – L’edilizia in crisi è un refrain che non trova ancora smentita.

L’Ufficio studi ANIMA/Confindustria monitora lo stato di salute di Ucomesa, che tutela i costruttori di macchini edili, stradali e minerarie con le rilevazioni statistiche che, da oggi, saranno pubblicate trimestralmente.

I dati fotografano sia l’import che l’export del settore delle costruzioni dal 2013 al 2015. In termini previsionali si suggerisce un cenno di ripresa, forse anche in Italia. Quel che è certo è che qualcosa comincia a muoversi.

A fronte di una torta interna sempre più compressa, l’export si conferma il maggior fattore di crescita delle aziende italiane. Il comparto vanta circa il 90% di ciò che produce sotto la voce esportazioni.

“Come Ucomesa è prioritario continuare a conoscere i mercati esteri. - afferma Renzo Comacchio, Presidente Ucomesa - Le aziende che lavoravano in prevalenza localmente, con l’avvento della crisi hanno respirato un grave smottamento. Per forza ora si deve guardare fuori confine. Abbiamo una caratteristica vocazionale estera e abbiamo bisogno di svilupparla sempre più. Ucomesa, in questo, riveste un ruolo fondamentale, dato che all’interno della Federazione Anima vengono condivise competenze e opportunità per noi imprenditori essenziali. Sappiamo per esperienza quanto possono essere complesse le norme e le mentalità straniere”.

Ucomesa rappresenta sei merceologie quali macchine e impianti per escavazione, sondaggio, perforazione e palificazione; per la preparazione degli inerti; per produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo; per lavori stradali; per la prefabbricazione, produzione materiali da costruzione, prove materiali; gru a torre e automontanti.

Secondo l’Ufficio studi ANIMA, Ucomesa nel  suo complesso presenta una situazione positiva analizzando il focus export. Nel 2014 l’export aveva conosciuto un -5,3% totalmente recuperato nel 2015 con un +8,1%. Si distinguono per la performance eccellente le macchine stradali con un export 2015/2014 pari a +20,5% (317mln euro circa) e le gru a torre con un +14% (219mln euro circa). I due settori più rilevanti per la bilancia commerciale sono le macchine perforatrici che raggiungono nel 2015 809mln euro (+8,4%), recuperando il trend negativo dell’export nel 2014 (-14,7%). Le macchine e gli impianti per produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo mantengono l’andamento positivo confermando quota export pari a 543mln euro.

Gli Stati Uniti sono il primo paese per le esportazioni delle macchine da costruzione. Nel 2015 sono stati venduti 202mln euro di macchinari e impianti. Dal 2013 l’Algeria ha conosciuto una crescita esponenziale, un +44% nel 2014 e ancora +53% nel 2015 passando dai 75mln di euro ai 166mln di euro. Anche l’Arabia Saudita sta richiedendo tecnologie italiane facendo registrare nel 2015 un +40% per un totale di 150mln euro. Il Regno Unito, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti e l’Austria hanno raddoppiato la quota di merce richiesta dal 2013 al 2015. Confermano la gravità della battuta d’arresto delle esportazioni italiane i numeri relativi a situazioni geopolitiche molto delicate. In Russia l’Italia esportava nel 2013 140mln di euro, nel 2014 il calo è pari al -33% e l’anno scorso ancora un -50%. In Iraq dal 2013 al 2015 si è perso circa -64% della potenza delle esportazioni. Le macchine perforatrici (-63% nel 2014 verso la Russia) e quelle stradali (-66% nel 2015 verso la Russia) sono i comparti più colpiti dall’embargo russo. L’Algeria è un orizzonte privilegiato per la perforazione (+75% nel 2014 e +171% nel 2015) arrivando a quota 79mln euro. Anche la Cina ha aumentato gli ordinativi di macchine stradali sia nel 2014 (+148%) che nel 2015 (+239%) raggiungendo i 30 mln euro.

Ucomesa con le sue aziende continua a lavorare per lo sviluppo e la crescita del comparto e della sua filiera.




UCoMESA -  Unione  costruttori di macchine edili, stradali, minerarie ed affini – nata nel 1951 nell'ambito dell'ANIMA raggruppa da sempre le più qualificate e prestigiose aziende italiane produttrici di impianti e macchine da cantiere. All'interno di UCoMESA confluiscono 6 gruppi merceologici: macchine ed impianti per escavazione, sondaggio, perforazione e palificazione; macchine ed impianti per la preparazione degli inerti; macchine ed impianti per produzione, trasporto e messa in opera del calcestruzzo; gru da cantiere; macchine ed impianti per lavori stradali; macchine, impianti ed attrezzature varie (per prefabbricazione, prove materiali, produzione materiali da costruzione, ecc.).

ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine – è l'organizzazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 210.000 addetti per un fatturato di 44 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 59% (dati riferiti al pre-consuntivo 2015). I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la produzione di energia e per l’industria chimica e petrolifera - montaggio impianti industriali; logistica e movimentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l’industria; impianti, macchine prodotti per l’edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente; costruzioni metalliche in genere.