Energie Rinnovabili | Architettura | Ambiente | Sostenibilità | Efficienza Energetica | Impianti Fotovoltaici | Rigenerazione Urbana | Risparmio Energetico | Biodiversità
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Impianto fotovoltaico, recupero di calore e aree verdi nell'ampliamento del polo produttivo di Kerakoll

Il progetto di ampliamento eco-sostenibile dello stabilimento Kerakoll a Sassuolo-Fiorano Modenese, con l'obiettivo di raddoppiare la capacità produttiva, migliorare il benessere dei lavoratori e integrare soluzioni green. La quantità di energia sarà data dalla produzione di aria compressa e dal sistema di generazione ad espansione diretta delle pompe di calore, sommata all’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico installato.

Polo industriale di Kerakoll: innovazione e sostenibilità nel progetto di Politecnica

Aree verdi, sistemi di produzione all’avanguardia per una crescita sostenibile dello stabilimento del gruppo nel modenese.

Innovazione, sostenibilità e crescita del potenziale produttivo per lo stabilimento di Kerakoll a Sassuolo-Fiorano Modenese. Sono questi gli obiettivi dell’intervento di progettazione sviluppato da Politecnica, una delle maggiori società italiane di progettazione integrata – architettura, ingegneria e urbanistica – a favore del sito produttivo dell’azienda leader nella produzione di materiali edili sostenibili. L'intervento porterà al raddoppio della capacità produttiva dell'azienda con la realizzazione di nuovi spazi, un nuovo edificio dedicato a servizi per i dipendenti e alla rigenerazione dell’area esistente al fine di migliorare la qualità del sito per i lavoratori, i visitatori e i cittadini in generale.

 

Ampliamento green sede produttiva di Kerakoll a firma Politecnica.
Ampliamento green sede produttiva di Kerakoll a firma Politecnica.

 

L'intervento si compone di quattro punti principali:

  1. l'ampliamento dello stabilimento centrale esistente mediante la realizzazione di un nuovo edificio produttivo,
  2. la realizzazione di un’area servizi polifunzionale, che ospiterà ambienti ad uso laboratorio, uffici, spogliatoi e sala ristoro a disposizione dei dipendenti,
  3. la costruzione di un grande magazzino di stoccaggio,
  4. il riassetto dell’intera area cortiliva e delle aree parcheggio in chiave green.

Un progetto, dunque, che si identifica come un ampliamento della superficie ad uso produttivo e al contempo si prefigge l’obiettivo di migliorare il benessere dei lavoratori dotando il complesso manifatturiero di spazi e servizi comuni.

Il progetto integra elementi di innovazione e sostenibilità, vestendo con nuova funzionalità gli spazi già esistenti e generando luoghi più confortevoli.

Il nuovo edificio destinato alla produzione sarà collegato a quello già esistente attraverso una dorsale verde attrezzata con spazi per la sosta e il relax, per generare un tutt’uno architettonico con il resto del complesso produttivo. Questo asse verde, insieme al disegno generale delle aree esterne e alle nuove alberature, permetterà di raggiungere una superficie permeabile di circa 27.000 metri quadrati, superiore al 35% di quanto richiesto dagli standard.

L’edificio richiama, nelle forme, il contesto industriale in cui si inserisce, declinando le geometrie progettuali in modo coerente ai principi di trasparenza, essenzialità e integrazione nel contesto urbano, con una particolare attenzione al verde e alla natura, che diventa parte integrante dell’architettura stessa dell’edificio.

Dalla combinazione di semplici esigenze funzionali, la palazzina assume una potente valenza d’immagine architettonica e di connessione con l’intero sistema produttivo, divenendo il nuovo punto di accesso per la popolazione aziendale e prevedendo spazi che hanno lo scopo di implementare il welfare aziendale, dove al centro ci sono le persone e il loro benessere.

"Si tratta di un progetto che rappresenta la condivisione dei valori comuni che abbiamo con Kerakoll: innovazione e sostenibilità per uno sviluppo che generi benefici per tutto il territorio” hanno commentato i progettisti di Politecnica. “Per realizzarlo abbiamo avviato un dialogo costruttivo con le istituzioni locali al fine di poter realizzare nuovi spazi necessari alla produzione, ma soprattutto in armonia con il territorio e le necessità della comunità”.

  

Ampliamento green sede produttiva di Kerakoll a firma Politecnica.
Ampliamento green sede produttiva di Kerakoll a firma Politecnica. (Politecnica)

  

Piantumazione di alberi e interventi di energia rinnovabile

L’intervento consentirà, inoltre, di creare un polmone verde attorno al nuovo polo di Kerakoll, grazie alla piantumazione di circa 140 nuove alberature e la realizzazione di aree verdi pensate per integrarsi perfettamente con l'architettura degli edifici in un paesaggio lineare tipico dei territori padani. Filari di alberi, strategicamente posizionati, costituiranno nuovi spazi, segneranno percorsi e passeggiate al fine di accompagnare la vista allo stabilimento e abbattere l’impatto architettonico tipico delle aree fortemente industrializzate.

In ottica sostenibilità ed energie rinnovabili, Politecnica ha progettato per Kerakoll un impianto fotovoltaico capace di produrre 1.6 megawatt e uno specifico impianto di recupero calore a servizio della produzione dell’aria compressa, studiato su misura rispetto alle caratteristiche del processo produttivo dell’azienda.

Questo sistema genererà una quota di energia rinnovabile ampiamente superiore a quella richiesta dalle vigenti norme di settore e andrà a compensare quanto più possibile l’energia necessaria per il funzionamento della produzione. Infatti, la quantità di energia sarà data dalla produzione di aria compressa e dal sistema di generazione ad espansione diretta delle pompe di calore, sommata all’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. A corredo, per consentire consumi energetici ridotti, tutta l’area produttiva sarà implementata da un sistema di illuminazione interno dotato di sensori di presenza, unico nel suo genere se pensato all’applicazione nelle aree degli spazi produttivi.

Questo intervento, nel complesso, avrà un risvolto positivo anche dal punto di vista occupazionale, generando opportunità di lavoro e sviluppo economico locale: è prevista, infatti, l'assunzione di 100 nuovi dipendenti entro il 2030.

Il progetto sorgerà su un terreno di 8 ettari e coprirà una superficie di oltre 26mila metri quadrati, con completamento dei lavori entro il 2025.

Fonte: comunicato stampa di Politecnica

 

L'analisi dei progettisti: l'intervista a Politecnica

L'intervista da parte della redazione di Ingenio alla società di progettazione Politecnica su alcuni aspetti peculiari del progetto.

Un'approfondita analisi del contesto industriale esistente e di quello futuro, i nuovi edifici produttivi, la pianificazione dei flussi logistici legati alle caratteristiche proprie della produzione di Kerakoll che va dalla materia prima al prodotto finito e l'integrazione di spazi verdi attrezzati, sono stati gli elementi essenziali che hanno naturalmente guidato la progettazione di questa importante area industriale di 160.000 metri quadrati, concependo scelte indirizzate ad una visione di industria proiettata ad uno sviluppo sostenibile.

Il termine “sviluppo” racchiude nel suo significato una visione futura che rispecchia la filosofia di Kerakoll indirizzata alla sostenibilità ambientale “beyond the edge”. Tutti aspetti che oltre ad aver influenzato positivamente la progettazione del nuovo stabilimento produttivo (superficie di 20.500 metri quadrati), del nuovo edificio servizi per il personale (superficie circa 1.800 metri quadrati) e di tutte le aree esterne, hanno puntato a migliorare l'efficienza operativa contribuendo anche al benessere dei lavoratori.

 

Energie rinnovabili: l’impianto fotovoltaico

Potreste fornire maggiori dettagli sull'impianto fotovoltaico previsto per il progetto? In particolare, potreste descrivere la sua dimensione, disposizione e tecnologie utilizzate?

 

Politecnica: L’intervento prevede la realizzazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile di tipo fotovoltaico. Per ragioni tecniche legate alla manutenzione e alla particolare linea produttiva di Kerakoll, l’impianto sarà posizionato sulla copertura dello stabilimento produttivo di nuova realizzazione, su quella del magazzino esterno e sulle pensiline di copertura dei parcheggi.

L’intervento prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico che fornirà una potenza di picco pari a 1.595,43 kWp (934,23 kWp sulla copertura del nuovo stabilimento produttivo e 661,20 kWp sulle pensiline esterne), ampliamente maggiore rispetto al minimo di legge richiesto dalla relazione di calcolo del fabbisogno energetico.

L’impianto è composto da 2.800 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino (1.640 sulla copertura del nuovo stabilimento e 1.160 sulle pensiline esterne), di potenza 570 W cadauno, per un totale di 1.595,43 kWp. I moduli saranno con Classe di Reazione al Fuoco 1 (uno), installati su strutture di zavorra prefabbricate.

La scelta di concentrare il fotovoltaico sulle coperture del nuovo capannone e sulle pensiline dei parcheggi ha permesso di liberare la copertura del nuovo edificio destinato a servizi per il personale dipendente.

 

Sistema di recupero del calore sulla produzione di aria compressa: Un progetto su misura per Kerakoll

Potreste spiegare in modo più dettagliato il sistema di recupero del calore progettato per il servizio di produzione dell'aria compressa? Come è stato studiato per adattarsi alle specifiche esigenze del processo produttivo di Kerakoll?

 

Politecnica: Il nuovo stabilimento Kerakoll si prepara a diventare un modello di efficienza e sostenibilità anche grazie all'implementazione di un innovativo sistema di recupero del calore integrato nella centrale aria compressa.

Il sistema di recupero del calore è stato progettato tenendo conto delle specifiche caratteristiche produttive di Kerakoll e rappresenta un investimento in tecnologia sostenibile che consentirà a Kerakoll di ottimizzare i costi energetici, migliorare l'efficienza e ridurre l'impatto ambientale, consolidando il proprio impegno verso lo sviluppo sostenibile.

Integrato perfettamente nella centrale aria compressa per garantire un funzionamento efficiente e senza interruzioni, l’apparato è stato dotato di controlli e monitoraggio avanzati per ottimizzare le prestazioni e garantire la sicurezza.

I 6 nuovi compressori a vite da 135 kW di potenza elettrica saranno infatti dotati di scambiatori di calore a piastre in grado di recuperare il calore dissipato durante il funzionamento. Questo calore, ceduto all'acqua che circola all'interno degli scambiatori fino a raggiungere una temperatura di 70°C (con un incremento di 25°C rispetto ai 45°C di ingresso), verrà accumulato in due serbatoi da 2.500 litri prima di essere immesso nell'impianto di riscaldamento centralizzato tramite un ulteriore scambiatore.

La potenzialità termica massima recuperabile da questo complesso tecnologico studiato ad hoc sul sistema produttivo di Kerakoll è di ben 700 kW.

Il calore recuperato contribuirà principalmente al riscaldamento degli ambienti durante l'inverno andando ad integrare la centrale termica esistente composta da due caldaie a gas metano da 2.600 kW e servirà la produzione di acqua calda sanitaria supportando il sistema a pompe di calore dedicate per i servizi igienici e gli spogliatoi.
L'implementazione del sistema di recupero del calore offre a Kerakoll numerosi vantaggi per l'azienda stessa, ma anche per l’ambiente.

Questa tecnologia, infatti, migliorerà l'efficienza complessiva del processo produttivo di Kerakoll e permetterà la riduzione del consumo di energia primaria con conseguente risparmio energetico e l'impatto a livello ambientale. Recuperando il calore, si riducono le emissioni di gas serra associate all'utilizzo delle caldaie a gas.

La riduzione globale dei costi di esercizio derivante, permetterà, inoltre, un rapido ammortamento dei costi di installazione del sistema, ponendolo come modello replicabile ed esempio per altre realtà industriali.

 

Oltre il contesto

Come avete integrato le aree verdi nell'architettura degli edifici e nel paesaggio circostante? Qual è stato il vostro approccio progettuale per garantire un'armoniosa coesistenza tra gli elementi naturali e l'architettura industriale?

 

Politecnica: Dare vita ad architetture che dialoghino con il contesto e con la natura è sempre molto importante e alla base di ogni progetto. In questo specifico caso, il contesto risulta particolarmente contaminato da complessi industriali ed infrastrutturali che nel tempo si sono stratificati e hanno occupato il territorio.

Kerakoll, per questo nuovo progetto, ha intrapreso una nuova strada di sviluppo, cercando con il paesaggio una relazione di recupero, per arrivare a rappresentare un esempio virtuoso in tal senso: un’architettura che, grazie alla stretta sintonia con gli elementi naturali del territorio, riporta in equilibrio l’impatto sull’ambiente.

 

Dialogo con il territorio: il progetto del paesaggio

Politecnica: La soluzione architettonica studiata per questo importante ampliamento centra l’obiettivo di rivoluzionare l’idea di spazio industriale, superando l’immagine di una struttura confinata e marcata dalla funzione produttiva:beyond the edge”.

L’immagine chiusa e compatta lascia il passo ad un concetto di apertura e permeabilità, capace di creare un dialogo di larga scala ambientale, sociale ed urbanistico.

Il design ricercato nel masterplan può essere sinteticamente riportato ad un concetto di Anello Verde (Ringreen) che segna le linee di frontiera del lotto con elementi naturali verdi e cerca un dialogo continuo con l’intorno e il paesaggio naturale circostante, soprattutto a sud del lotto e con la strada Pedemontana.
Il sistema ad anello, penetrato da un asse verde che genera un percorso tra il vecchio e nuovo stabilimento produttivo, si fondono in un unico organismo vivo, in continua crescita e trasformazione nella costante ricerca di una nuova relazione simbiotica tra spazio costruito e natura.

Il verde è utilizzato come sistema di mitigazione e raccordo tra industria e spazio urbano esterno. Il fronte principale, quello a sud lungo la Pedemontana, è quello più visibile ed è stato oggetto di un’attenta ri-progettazione.

L’opportunità di riqualificare lo spazio di frontiera tra l’industria esistente e la strada ha insistito sulle tematiche legate all’attività di “desigillatura” di aree attualmente asfaltate e sull’introduzione di aree verdi ed elementi arborei selezionati da un’attenta analisi delle specie autoctone rilevate sul sito e scelte in coerenza con quello che è il paesaggio collinare predominante a sud dell’area d’intervento.

Il verde è stato quindi pensato su più livelli e per classi di dimensioni che dal piano strada si proiettano fino a ricoprire i fronti degli stabilimenti produttivi.

Il risultato previsto è quello di avere la percezione dalla strada Pedemontana di un fronte verde continuo che mitiga l’impatto degli edifici e che muta, evolvendosi nel tempo, grazie alla naturale crescita della popolazione vegetale prevista nel progetto.

Mentre l’edificio interagisce costantemente con flussi, logistica e attività produttive, la progettazione del paesaggio completa il suo rapporto con il contesto locale proponendo un’interpretazione del verde basata per “stanze verdi” che aggiungono valore alla biodiversità dell’intera area contribuendo attivamente alla gestione delle acque piovane mitigandone il deflusso e all’attenuazione dell’effetto isola di calore implementando aree verdi vivibili integrate con i luoghi del lavoro.

Il complesso sistema dell’anello verde si completa con percorsi pedonali integrati nel disegno della vegetazione che qualificano il lungo fronte che costeggia la ferrovia e che si collega nella porzione terminale del lotto con l’area a parco adiacente al nuovo edificio per personale e servizi.

Il complesso, oltre al nuovo stabilimento produttivo di circa 20.500 metri quadrati si completa infatti con una nuova architettura, la nuova palazzina servizi. Si tratta di un edificio di 1.800 metri quadrati, più defilato rispetto al complesso produttivo e al fronte stradale della Pedemontana, progettato secondo un approccio basato sull’impiego di nuove tecnologie pensate per migliorare le condizioni di lavoro e creare un modello di edificio sostenibile.

 

Spazi interni e luce naturale

Politecnica: Il nuovo edificio progettato per ospitare i servizi per i dipendenti, un grande spazio ristorante e spazi polifunzionali per la formazione, si adagia su un dislivello di terreno come una piastra monolitica sospesa da terra, forata da tre grandi patii e genera una piazza coperta esterna direttamente connessa con il parcheggio e il parco verde adiacente.

L’immagine di compattezza volumetrica viene dissolta dalla trasparenza data dall’involucro con tutti i fronti vetrati che, anche grazie al concetto di progetto strutturale fondato su un sistema di “mega” reticolare a doppia altezza, ha permesso di raggiungere l’obiettivo di avere un edificio a piastra totalmente libero in pianta e senza elementi pieni in facciata.

Tutto l’edificio è, infatti, portato dai vani scala e ascensori e dalle travi reticolari perimetrali, disposti in maniera strategica rispetto all’involucro esterno, arretrati per non essere percepiti e studiati per contribuire al disegno architettonico ricercato.

Il progetto ha posto notevole attenzione al confort degli ambienti interni, al conseguente benessere del personale e alla permeabilità della luce naturale e del verde.

Come detto, il tamponamento esterno completamente vetrato combinato con il sistema dei tre patii aperti pensati con alberature che dal terreno penetrano lo spazio fino alla copertura, garantiscono una continua permeabilità tra esterno ed interno. Il verde oltre a penetrare le corti arricchisce tutto il perimetro esterno vetrato grazie a delle essenze arboree e arbustive che sono state selezionate ad hoc per essere posizionate all’interno dell’edificio (tra facciata vetrata e murature interne) per fornire un filtraggio naturale della luce e garantire l’assenza di introspezione verso gli ambienti interni.

Anche le separazioni interne tra i vari ambienti sono state pensate con elementi vetrati opportunamente serigrafati, così da garantire contemporaneamente privacy, permeabilità visiva e passaggio della luce naturale proveniente dai tamponamenti vetrati.

Grazie a questi accorgimenti la hall di ingresso, le aree relax integrate nello spazio distributivo e la grande sala break, lambiscono le vetrate dei patii lasciando sempre percepire l’intera profondità degli spazi e il verde esterno e non necessitano di illuminazione artificiale per le ore diurne, con un conseguente notevole risparmio energetico.

  

Piccoli componenti per un grande risultato di risparmio energetico

Potreste fornire maggiori dettagli sul sistema di illuminazione interno dotato di sensori di presenza progettato per gli spazi produttivi? Quali vantaggi in termini di efficienza energetica ci si aspetta da questa soluzione?

 

Politecnica: Il nuovo stabilimento produttivo e la nuova palazzina servizi saranno dotati di un impianto centralizzato di gestione dell’illuminazione attraverso integrazione su unica piattaforma.

Tutto l’impianto si baserà sulla tecnologia standard su bus DALI e si completerà capillarmente all’interno dei singoli ambienti che verranno dotati di pulsanti di comando locali con funzione dimmer e apparecchi illuminanti dotati di reattore elettronico dimmerabile DALI.

Per garantire il massimo risparmio energetico e il massimo confort, gli ambienti della palazzina servizi e quelli dello stabilimento produttivo saranno dotati di sensori di presenza e di luminosità negli ambienti.
Il sistema di sensori così articolato permetterà di ottimizzare l’utilizzo di energia elettrica e di offrire, grazie ai sensori di presenza, l’illuminazione degli ambienti effettivamente utilizzati.

Il dispositivo di controllo di luminosità, garantirà il benessere visivo dei lavoratori, permettendo una regolazione ottimale dell’intensità luminosa in base alle caratteristiche ambientali di illuminazione del contesto.

 

Risparmio energetico a lungo termine 

Oltre al risparmio energetico immediato, quali sono gli obiettivi di sostenibilità nel lungo termine del progetto? Come si prevede che il progetto continuerà a promuovere la sostenibilità ambientale e il benessere dei lavoratori nel corso degli anni?

Il progetto fin dalle fasi iniziali ha perseguito un approccio sostenibile su vari fronti che ha sfidato le attuali tematiche produttive e quelle di sviluppo a lungo temine.

Già nello studio di fattibilità, il progetto si è concentrato sull’opportunità di sfruttare nel miglior modo possibile l’area limitrofa allo stabilimento produttivo esistente già occupata dall’edificio da demolire. Il fine è stato quello di attivare una sinergia del processo produttivo tra stabilimento esistente e quello di nuova realizzazione, ottimizzando gli spostamenti interni ed esterni di materie prime e prodotto. Piccole strategie di gestione dei flussi sia interni che esterni che nel loro computo totale hanno condotto ad una proiezione di guadagno in termini di spostamenti, consumi e sostenibilità a lungo termine.

Inoltre, la volontà di riqualificare il sito industriale dismesso da anni senza impattare in questo modo sul consumo di suolo, ha indirizzato le scelte del progetto del verde che, compatibilmente alle esigenze proprie di un sito industriale, ha l’obiettivo di raggiungere i più elevati standard contemporanei di mitigazione sull’impatto ambientale.

In generale il concetto di fondo legato alla riconquista di spazi verdi e di aree naturali ha portato ad implementare aree adeguate a servizi di welfare aziendale e spazi dedicati al benessere dei lavoratori che nel tempo si completeranno sempre di più grazie alla crescita naturale delle alberature e della vegetazione prevista nel progetto.

Aree verdi ben progettate ed integrate possono ridurre lo stress, migliorare la qualità dell'aria e offrire spazi di relax durante le pause lavorative oggi e sempre di più nel futuro.

  


 

POLITECNICA

Politecnica
è una delle maggiori società italiane di progettazione integrata - architettura, ingegneria e urbanistica. Indipendente, fa capo a 46 soci, ingegneri e architetti, che hanno firmato lavori in oltre 60 Paesi al mondo con un fatturato annuo di oltre 25 milioni di euro (2022). Tre sono le sedi in Italia a Modena, Milano, Firenze e presenza internazionale in 10 Paesi e 3 continenti (Angola, Belize, Danimarca, Giamaica, Grenadine, Guiana, Guinea Equatoriale, Kenya, Romania, Sierra Leone). Politecnica sviluppa progetti in campo pubblico e privato, nella scuola e nella sanità, nell’industria, nei servizi, nelle infrastrutture e – con la divisione internazionale – ha realizzato opere civili ed infrastrutturali in numerosi Paesi in via di sviluppo nell’ambito di Progetti finanziati da Donors Internazionali.
Con oltre 300 persone tra progettisti, pianificatori, ingegneri, consulenti e tecnici specializzati Politecnica integra competenze diverse – dall’impiantistica all’urbanistica, dal progetto strutturale a quello architettonico – grazie al lavoro in team e alla complementarità di professionalità.
Politecnica mette al centro dei propri interventi il benessere della comunità e delle persone, per dare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile - SDGs - presentati nell’Agenda ONU 2030, ratificata da 193 paesi del mondo. Politecnica si impegna a realizzare infrastrutture che colleghino in modo più facile popoli e comunità, consentendo scambi e relazioni, edifici pubblici inclusivi e sicuri, che facilitino lo scambio sociale, strutture sanitarie tecnologicamente innovative per i pazienti, edifici rivolti all’educazione e alla didattica che favoriscano socialità e interscambio.

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