Impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo: 200 milioni dal Fondo nazionale reddito energetico
Il nuovo decreto del MASE consentirà la realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo di potenza nominale non inferiore ai due kilowatt e non superiore ai sei: con un contributo in conto capitale, si punta alla realizzazione su coperture e superfici
Il MASE ha annunciato la nascita del "Fondo nazionale per il reddito energetico", con una dotazione di 200 milioni di euro rivolto alle famiglie in condizione di disagio economico, destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo.
Il Fondo è 'normato' da un decreto firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, da trasmettere alla corte dei conti per la registrazione.
Fondo nazionale reddito energetico: obiettivi e destinatari
Tramite il Fondo, si vuole consentire l'accesso agevolato all'energia rinnovabile per persone che appartengono a nuclei familiari con ISEE inferiore ai quindicimila euro o a trentamila, avendo almeno quattro figli a carico.
“Con questo provvedimento – ha spiegato il Ministro Pichetto nella nota ufficiale emanata dal MASE – perseguiamo un doppio fine: quello sociale di sostegno alle fasce più indigenti e, allo stesso tempo, quello ambientale, perché promuoviamo l’utilizzo di energia rinnovabile. E’ una nuova risposta del governo per concretizzare una reale ed equa sicurezza energetica”.
L'operatività del Fondo sarà assicurata dal GSE.
Si tratta di risorse di natura rotativa, per un totale di 200 milioni di euro per il biennio 2024-25, destinati per gran parte nel Mezzogiorno: l'80% dei contributi andrà infatti alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il Fondo può essere incrementato con un versamento volontario da parte di amministrazioni centrali, Regioni, Province, ma anche organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.
Le caratteristiche degli impianti fotovoltaici
Nel provvedimento si spiega che gli impianti fotovoltaici al servizio di unità residenziali nella disponibilità di nuclei familiari in condizione di disagio economico devono essere di potenza nominale non inferiore ai due kilowatt e non superiore ai sei, o comunque non andare oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione.
Gli impianti, per i quali il decreto destina un contributo in conto capitale, devono essere realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.
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