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Impianti di videosorveglianza: come richiedere lo sgravio fiscale dal 20 febbraio

Sgravi fiscali per impianti di videosorveglianza e sicurezza: dal 20 febbraio al 20 marzo è possibile inviare la domanda di sgravio. Entro il 31 marzo si conoscerà la quota del contributo

Dal prossimo 20 febbraio e fino al 20 marzo sarà possibile inviare la domanda di sgravio per chi ha installato sistemi di videosorveglianza digitale, sistemi di allarme, o sottoscritto contratti con istituti di vigilanza a protezione di immobili non adibiti ad attività d’impresa o lavoro autonomo (spese dirette alla prevenzione di attività criminali), direttamente all'Agenzia delle Entrate oppure tramite intermediario, utilizzando il software "Creditovideosorverglianza" che sarà disponibile per l'occasione sul sito delle Entrate.

Lo sgravio è previsto dal comma 982 dell'art.1 della Legge di Stabilità 2016) e, come ha comunicato la stessa Agenzia, al canale telematico possono accedere tutte le persone fisiche che nel 2016 abbiano sostenuto tali spese.

Cme si accede al credito di imposta
Per poter fruire dell’agevolazione è sufficiente collegarsi al sito dell’Agenzia e inviare la richiesta, autonomamente oppure tramite intermediario, con il software “Creditovideosorverglianza”. Nella domanda vanno indicati il codice fiscale del beneficiario e del fornitore del bene o servizio, nonché numero, data e importo delle fatture relative ai beni e servizi acquisiti, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto.

Occorre inoltre specificare se la fattura è relativa ad un immobile adibito promiscuamente all’esercizio d’impresa o di lavoro autonomo e all’uso personale o familiare del contribuente, poiché in questo caso il credito d’imposta spetterà nella misura del 50%. I contribuenti possono comunque presentare un’unica richiesta comprensiva dei dati di tutte le spese sostenute nel 2016 e, nel caso in cui siano presentate più istanze da un medesimo soggetto, sarà ritenuta valida l’ultima istanza presentata che sostituisce e annulla le precedenti domande.

L'utilizzo del credito tramite compensazione
Le spese devono riguardare immobili non utilizzati nell’attività d’impresa o di lavoro autonomo e, in caso di uso promiscuo, il credito spetta nella misura del 50%. Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato in compensazione ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. 241/1997, presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. Le persone fisiche non titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito spettante anche in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi.

Misura del credito
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura percentuale che sarà resa nota con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate da emanarsi entro il 31 marzo 2017, risultante dal rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e il credito d’imposta complessivamente richiesto.