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Impermeabilizzazione con sistemi liquidi: definizioni, normativa, corretta posa e gli errori più comuni

I sistemi impermeabilizzanti liquidi garantiscono la protezione delle strutture edilizie, offrendo versatilità, applicabilità su superfici complesse e facilità d'uso rispetto ai metodi tradizionali. Sono ideali per il recupero di vecchie coperture e per la realizzazione di tetti Cool Roof, contribuendo al risparmio energetico e alla sostenibilità degli edifici.

Impermeabilizzazione con i sistemi liquidi: cosa si intende, quali sono i vantaggi e i contesti dove applicarli

Cosa si intende per impermeabilizzazione con sistemi impermeabili liquidi?

 

Ing. Antonio Miglietta

L’opera di impermeabilizzazione di un manufatto ha da sempre l’obiettivo di assicurare nel tempo la durabilità e la funzionalità delle strutture edilizie.

Il concetto di impermeabilizzazione come “azione intrapresa per impedire il passaggio di acqua da un piano/strato all’altro (UNI 11928-1)” delle nostre abitazioni è presente fin dai tempi più remoti. Già i nostri antenati si sono sempre dedicati alla ricerca di nuove tecnologie per assicurare igiene e salubrità alle abitazioni mediante l’utilizzo di materiali naturali, come calce e argilla, impermeabili. In quei tempi le opere di impermeabilizzazione, talvolta maestose e ancora presenti ai nostri occhi, venivano eseguite attraverso l’utilizzo di prodotti applicati allo stato liquido.

Volgendo uno sguardo al presente, l’evoluzione e lo sviluppo chimico dei materiali hanno fornito al mercato sistemi impermeabili liquidi a base di resine che, una volta applicati, formano una membrana colorata continua, senza giunzioni e adatta a qualsiasi tipologia di superfici e geometrie. La UNI 11928-1 definisce un sistema impermeabile liquido come “uno o più materiali impermeabilizzanti mono o multicomponenti applicati in uno o più strati uniformi che può essere versato, spalmato o spruzzato”.

 

I vantaggi degli impermeabilizzanti liquidi rispetto ad altre tipologie

Quali sono i principali vantaggi dell'uso di sistemi impermeabili liquidi rispetto alle altre tipologie?

 

Ing. Antonio Miglietta

La scelta tra un sistema impermeabilizzante liquido rispetto ad altri sistemi impermeabilizzanti, come ad esempio le membrane bitume-polimero preformate (MBP), varia in base a diversi elementi: il tipo di superficie da trattare, la complessità del lavoro, i costi, le esigenze specifiche progettuali, le condizioni al contorno dell’opera, ecc.

Entrambi i metodi presentano pro e contro; perciò, la scelta va fatta dopo un'analisi approfondita delle condizioni e dei bisogni specifici del progetto. Va comunque riconosciuto come un dato oggettivo che la flessibilità di un sistema liquido colorato pronto all’uso, applicabile anche a spruzzo su ampie superfici con geometrie complesse o direttamente su strutture esistenti senza necessità di rimuovere il rivestimento precedente, offre significativi vantaggi sia per la progettazione che per la gestione del cantiere.

 

I contesti dove viene utilizzato l'impermeabilizzante liquido

In quali contesti e settori viene più comunemente utilizzata l'impermeabilizzazione liquida?

 

Ing. Antonio Miglietta

Grazie alla versatilità delle matrici polimeriche dei formulati, è possibile realizzare opere di impermeabilizzazione su numerosi tipi di supporti, come coperture edili in genere, lastrici solari in calcestruzzo, coperture, terrazzi e balconi, vecchi manti bituminosi, lamiere e supporti metallici, muri di fondazione, muri controterra, gronde, cornicioni, camini, tettoie, pareti, facciate, coperture isolate con schiume poliuretaniche, fioriere e giardini pensili, realizzando un manto continuo colorato resistente ai raggi UV e al ristagno dell’acqua.

Coperture residenziali e/o industriali con unità tecniche di ogni genere e quindi con limitati spazi di manovra, coperture in fibrocemento/amianto, coperture con vecchi manti bituminosi, coperture metalliche sono solo alcuni dei casi in cui la scelta del liquido diventa ancor più conveniente e necessaria data l’esigenza di realizzazione di manti impermeabilizzanti continui e privi di giunture e sovrapposizioni.

 

Le cause delle infiltrazioni d'acqua e i passaggi di una corretta applicazione

Quali sono le principali cause delle infiltrazioni d'acqua e come possono essere prevenute? Quali sono i processi di una corretta applicazione del sistema impermeabile liquido?

 

Ing. Antonio Miglietta

Affrontare e prevenire le infiltrazioni d'acqua richiede una combinazione di buona progettazione, utilizzo di materiali adeguati, corretta esecuzione dei lavori e una manutenzione regolare e scrupolosa.

Spesso, nella vita quotidiana di tutti i giorni, siamo “ormai” abituati a osservare gli intradossi delle terrazze di copertura privi di intonaco, ferri di armatura a vista (in uno stato avanzato di ossidazione), frontalini e cornicioni delle coperture in uno stato di degrado avanzato.

Problematiche non da poco, queste, che provocano spesso danni estetici e soprattutto strutturali alle nostre abitazioni.

Le infiltrazioni d’acqua, fattore principale di tali fenomeni, sono conseguenze spesso di alcuni problemi ricorrenti:

  • Difetti di progettazione come la mancanza di pendenze adeguate su superfici orizzontali come tetti e terrazze che impediscono il corretto deflusso dell'acqua, progettazione inadeguata dei sistemi di drenaggio, ecc.
  • Errori nella posa dei materiali impermeabilizzanti, giunti mal eseguiti o non sigillati correttamente, mancata cura dei dettagli, mancata e/o non corretta preparazione dei supporti, ecc.
  • Utilizzo di materiali di scarsa qualità o non idonei per le specifiche condizioni climatiche e ambientali.
  • Manutenzione insufficiente: mancanza di ispezioni e manutenzioni regolari per identificare e riparare eventuali danni o punti deboli, accumulo di detriti nei sistemi di drenaggio che può ostruire il deflusso dell'acqua.

Una corretta opera di impermeabilizzazione, sia attraverso l’utilizzo di membrane preformate o attraverso l’utilizzo di prodotti liquidi, prevede semplici ma importanti passaggi da rispettare durante la posa. Si possono considerare 3 fasi distinte tra loro ma concatenate in un processo “conditio sine qua non”:

  1. Preparazione/ricondizionamento del supporto
  2. Realizzazione del promotore di adesione al supporto
  3. Corretta posa dell’impermeabilizzante liquido

 

I requisiti specifici per preparare il supporto nell'applicazione del sistema impermeabile liquido 

Ci sono requisiti specifici per la preparazione delle superfici prima dell'applicazione del sistema impermeabile liquido?

 

Ing. Antonio Miglietta

La corretta preparazione dei supporti prima di applicare un sistema impermeabilizzante è essenziale per garantire la durabilità e l'efficacia della protezione contro le infiltrazioni d'acqua. In funzione della tipologia della superficie sulla quale è prevista la posa del sistema impermeabilizzante, si rendono necessarie delle azioni correttive/preventive al fine di poter procedere con la successiva fare di primerizzazione dello stesso supporto di aggancio.

Pulire accuratamente il supporto eliminando polveri, parti friabili e incoerenti, oli, grassi e quant’altro possa pregiudicarne l’adesione è il primo passo fondamentale al fine di poter ottenere un’adesione ottimale.

Un secondo aspetto cruciale riguardo lo stato del supporto è il suo essere asciutto e non soggetto a fenomeni di risalita di umidità e/o flussi evaporativi: Il fenomeno del "blistering" nei rivestimenti impermeabilizzanti, causate quando piccole sacche di gas, liquido o aria si formano sotto la superficie del rivestimento creando rigonfiamenti o vesciche, è un problema comune che può compromettere sia l'aspetto estetico che la funzionalità di una guaina.

È importante per l’impresa esecutrice e direzione lavori conoscere tali aspetti e poter dare soluzioni in cantiere attraverso l’utilizzo di tecniche sempre più diffuse come l’utilizzo di speciali esalatori di vapore dislocati in funzione dell’area. Tali accessori, sono molto efficaci al fine di creare punti di deflusso preferenziale verso l’esterno per l’umidità sottostante la superficie, umidità che sotto l’azione dell’irraggiamento solare tenderà a defluire verso l’esterno. Quando si parla di ricondizionamento dei supporti, non si può non fare un approfondimento riguardo i supporti esistenti che, grazie alle potenzialità dei sistemi impermeabilizzanti liquidi sopradescritte, diventano delle vere e proprie risorse.

Su supporti bituminosi, come ad esempio una vecchia membrana a rotoli, è importante valutare lo stato di fatto della membrana stessa, come l’integrità e l’adesione del manto al supporto. Se necessario, tagliare ed asportare le zone che presentano fenomeni di reptazione (rigonfiamenti) ed applicare una “toppa” ripristinando la continuità del manto. Non di minor importanza è nel procedere alla risaldatura a caldo del vecchio manto nelle sormonte e/o nelle cimose oppure è possibile utilizzare speciali sistemi adesivi a freddo.

Su supporti piastrellati esistenti, ad esempio, si raccomanda di controllare lo stato delle fughe, asportare e ripristinare i rivestimenti o le parti delle pavimentazioni in fase di distacco e in presenza di supporti non assorbenti, come il gres tipico di terrazzi e balconi, è necessario l’utilizzo di speciali primer aggrappanti al fine di ottenere l’adesione necessaria al sistema liquido prescelto.

 

I tempi di applicazione e di asciugatura dei sistemi

Quanto tempo richiede normalmente l'applicazione di questi sistemi e quali sono i tempi di asciugatura?

 

Ing. Antonio Miglietta

Non vi è una risposta univoca alla domanda. Sicuramente la tipologia di formulato e le diverse tecnologie presenti in commercio conferiscono diversi comportamenti riguardo le tempistiche di posa e di essiccazione al tatto, fuori pioggia, in esercizio, ecc.

In linea generale, i sistemi impermeabilizzanti liquidi hanno un denominatore comune: la posa di un materiale allo stato liquido, ad esempio, mediante l’utilizzo spray con macchine airless, può garantire velocità di cantiere maggiori rispetto a sistemi in cui sono necessari operazioni manuali di dettaglio. Riguardo i tempi di asciugatura dei materiali, diversi sono i fattori ambientali che influiscono sulla scelta della tipologia del sistema liquido. Non a caso, vi sono speciali formulati studiati ad hoc per la posa di un sistema impermeabilizzante liquido anche in condizioni ambientali estreme, che riescono a conferire velocità di essiccazione fuori pioggia del materiale allo stato liquido durante la posa anche a temperature ambientali molto basse.

 

Le normative dei sistemi impermeabili liquidi 

Quali sono le normative che i sistemi impermeabili liquidi devono seguire?

 

Ing. Antonio Miglietta

Le opere di costruzione sono concepite e realizzate in modo da non mettere a repentaglio la sicurezza delle persone, degli animali domestici o dei beni e da non danneggiare l'ambiente. A tal proposito, il regolamento europeo n°305/2011 impone delle disposizioni relative all'uso o agli usi previsti di un prodotto da costruzione. Anche i prodotti da costruzioni inerenti il mondo delle coperture e quindi anche i prodotti impermeabilizzanti liquidi, devono soddisfare attraverso il loro utilizzo i requisiti di base di un opera di costruzione. Attraverso le norme armonizzate e i documenti per la valutazione europea (EAD), i sistemi impermeabilizzanti possiedono dei valori soglia delle prestazioni relative alle caratteristiche essenziali per una particolare destinazione d’uso.

Tali informazioni sono presenti nella DoP, dichiarazione di prestazione redatta e firmata dal fabbricante seguita dalla apposita marcatura CE come enunciato dalla norma stessa. Si sottolinea che la marcatura CE del prodotto non garantisce l’idoneità all’uso ma che il prodotto è caratterizzato dalle prestazioni riportate in DoP e che il Fabbricante mette in campo un sistema di verifica e di valutazione continua per garantire la costanza di prestazione del prodotto.

Possono essere portati ad esempio la EN 14891 per le impermeabilizzazioni sottopavimento e la EN 1504-2 per la protezione delle superfici in calcestruzzo, norma quest’ultima che obbliga i produttori ad audit annuali di sorveglianza da parte di organismi terzi notificati.

Negli ultimi tempi, membri del gruppo di lavoro UNI/CT 033/GL 14 "Coperture continue ed impermeabilizzazioni" hanno realizzato la prima norma UNI specifica dei sistemi impermeabilizzanti liquidi. La UNI 11928 “Prodotti applicati liquidi per impermeabilizzazione - Parte 1: Definizioni e requisiti” fornisce oggi i requisiti prestazionali di prodotto, come la durabilità, per la scelta di un idoneo sistema in funzione delle condizioni di progetto, di posa in opera e di programma manutentivo di cui sono attualmente discusse ed elaborato dal comitato in vista delle parti 2 e 3 successive.

Riguardo il mondo dei sistemi liquidi, è importante porre l’attenzione anche alla EAD 030350-00-0402, una volta ETAG 005, che caratterizza i sistemi impermeabilizzanti applicati liquidi per coperture. I principali parametri tecnici individuati dalla EAD 030350-00-0402 per la classificazione dei prodotti impermeabili liquidi sono i seguenti:

  • expected working life (vita lavorativa prevista),
  • climatic zone of use (zona climatica di utilizzo),
  • user loads (carichi dell’utente),
  • roof slopes (pendenze del tetto),
  • minimum surface temperatures (temperature superficiali minime),
  • maximum surface temperatures (temperature superficiali massime.

Il prodotto o sistema, una volta soddisfatti questi parametri, sarà caratterizzato da una Valutazione Tecnica Europea (ETA) solo da parte di organismo di valutazione tecnica designato (TAB) e otterrà la marcatura CE dopo aver applicato il sistema di AVCP previsto dall’EAD.

In ambito progettuale e di posa in opera, finora il mondo della progettazione delle coperture continue, e in particolare della progettazione dell’elemento di tenuta, è stato caratterizzato dalla scelta delle membrane preformate, sia di natura bituminosa che di natura sintetica. La causa dell’assenza del liquido è da ricercare probabilmente alla storia dell’industrializzazione italiana del dopoguerra in cui si è vista una significativa evoluzione nelle tecniche di produzione delle membrane bituminose.

 

Vantaggi specifici dei sistemi impermeabilizzanti liquidi sotto piastrella

Quali sono i vantaggi specifici dei sistemi impermeabilizzanti liquidi che rispettano i requisiti della norma EN 14891:2017?

 

Ing. Antonio Miglietta

Un’impermeabilizzazione eseguita prima della posa del massetto delle pendenze e della pavimentazione può non essere sufficiente ad evitare problematiche spesso frequenti di degrado dei balconi, terrazze, aree umide: lasciare la responsabilità di tenuta all’acqua alle fugature della pavimentazione causa spesso nel massetto delle pendenze un potenziale stato fessurativo derivante da fenomeni di gelo-disgelo, tensioni meccaniche, sovraccarichi accidentali, etc., tali da generare infiltrazioni d’acque meteoriche all’interno del substrato.

Un modo efficace al fine di ridurre al minimo errori di posa dell’elemento di tenuta consiste nell’impermeabilizzare terrazzi e balconi anche sopra il massetto delle pendenze in calcestruzzo: in pratica, un’impermeabilizzazione prima della posa della pavimentazione.

 

La durata di un sistema impermeabile liquido

Qual è la durata media di un sistema impermeabile liquido?

 

Ing. Antonio Miglietta

La durata dei prodotti in opera è suscettibile di essere influenzata da vari fattori esterni che possono verificarsi durante la posa e la vita stessa del materiale. La vita utile è la risultante di un corretto connubio tra progettazione, scelta del corretto sistema, preparazione del supporto e piano di manutenzione nel tempo.

  

Le caratteristiche chimiche e fisiche dei formulati liquidi nelle coperture Cool Roof

Cool Roof - Quali caratteristiche chimiche e fisiche devono possedere i formulati liquidi utilizzati nei sistemi impermeabilizzanti Cool Roof per garantire un'elevata riflettanza solare?

 

Ing. Antonio Miglietta

La realizzazione di una copertura a comportamento termico Cool Roof può essere effettuata mediante l’utilizzo di speciali formulati liquidi caratterizzati dal tipico colore bianco “riflettente”. Grazie alla loro polivalenza è possibile realizzare in copertura vari interventi, come ad esempio l’impermeabilizzazione a vista di coperture piane o il recupero funzionale ed energetico di vecchi manti bituminosi esistenti.

La capacità di riflettere l'irradiazione solare incidente e contemporaneamente emettere energia termica nell'infrarosso permette non solo di ridurre la temperatura interna dell’edificio percepita durante il periodo estivo, ma anche un minor degrado di tutti gli elementi dell’involucro poiché soggetti ad un minor “shock termico”.

In sintesi, una superficie dotata di elevata emissività termica ha la proprietà di dissipare efficacemente il calore verso l’ambiente su cui si affaccia. Utilizzando prodotti progettati per raggiungere elevati indici di riflessione solare SRI secondo la ASTM E1980, è possibile intervenire su coperture e tetti (oggi in gran parte di colore scuro e prive di qualsiasi proprietà di protezione termica), riuscendone a ridurre drasticamente la temperatura superficiale, garantendo al contempo un risparmio energetico degli edifici in termini di minor consumo di energia elettrica legata ai sistemi di condizionamento ed un maggior rendimento energetico degli eventuali impianti fotovoltaici installati sulla copertura.

 

Impermeabilizzazioni Cool Roof legate al tema delle fonti rinnovabili

In che modo le impermeabilizzazioni Cool Roof si legano a concetti di risparmio energetico e quindi al mondo delle fonti rinnovabili e dei pannelli fotovoltaici?

 

Ing. Antonio Miglietta

Una copertura priva di prestazione nei confronti di un incendio esterno (Froof) può performance migliorative utilizzando particolari sistemi impermeabilizzanti che garantiscono l’ottenimento della classe massima attesa Broof.

Tale aspetto risulta di notevole importanza soprattutto in ambito di utilizzo di forni rinnovabili e in particolare con l’installazione di pannelli fotovoltaici in copertura. L’installazione di un impianto FV deve essere eseguita in modo da evitare la propagazione di un incendio dal suo generatore al fabbricato in oggetto come un generatore giacente su una copertura/superficie incombustibile o l’interposizione fra i moduli F e il piano di un “Layer” avente resistenza al fuoco EI30 e incombustibile in Euroclasse A1.

Quando gli elementi di copertura e/o di facciata non sono incombustibili o vi è l’impossibilità di interporre tra i moduli fotovoltaici e il piano di appoggio uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 ed incombustibile, si ritiene necessaria la valutazione del rischio di propagazione dell’incendio per l’installazione di un impianto FV: nella valutazione del rischio di propagazione dell’incendio sono indicati accettabili i tetti classificati Broof (t2, t3, t4) con pannelli FV in classe 2 o equivalente di reazione al fuoco.

 

Come contenere le criticità potenziali nelle fasi di posa dell'impermeabilizzante e gli errori più comuni

Come possono essere risolti problemi come bolle d'aria o irregolarità nell'applicazione?

 

Ing. Antonio Miglietta

Supporti non correttamente stagionati oppure non asciutti possono essere critici e punti di debolezza di molti sistemi impermeabilizzanti, anche di quelli liquidi. Accessori speciali come esalatori per guaine liquide e preparatori di sottofondi cementizi di cui non si conosca il contenuto di umidità possono contribuire a contenere le criticità potenziali insite nella fase di posa.

 

Quali possono essere gli errori più comuni devono essere evitati durante l'applicazione di questi sistemi?

 

Ing. Antonio Miglietta

Pensare che siano semplici prodotti vernicianti: la loro grande capacità coprente (grazie ai pigmenti usati che garantiscono alta resistenza ai raggi UV) può trarre in inganno l'applicatore. È sempre necessario rispettare le prescrizioni della scheda prodotto e le norme di posa vigenti rispettando le quantità minime dichiarate e usando gli altri prodotti prescritti nei capitolati e documentazione tecniche che permettono di ottenere il corretto sistema impermeabilizzante.

 

Sistemi impermeabilizzanti liquidi sempre meno impattanti, a basse VOC e utilizzo di fonti rinnovabili

Quali sono le sfide future legate al mondo dei sistemi impermeabilizzanti liquidi?

 

Ing. Antonio Miglietta

Migliorare la sostenibilità degli edifici e dei materiali da costruzione. Questo è l’obiettivo che ci lega al futuro. Il concetto di riutilizzo diventa un plus rispetto al credo del passato. La progettazione green, o progettazione sostenibile, è un approccio alla riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti e delle costruzioni durante tutto il loro ciclo di vita. Questo approccio considera vari aspetti, tra cui l'uso efficiente delle risorse, la riduzione delle emissioni di carbonio, l'adozione di energie rinnovabili e l'integrazione di soluzioni ecocompatibili.

Il focus dev’essere orientato allo sviluppo di sistemi impermeabilizzanti liquidi sempre meno impattanti per l’ambiente, dalle basse emissioni VOC all’utilizzo di fonti rinnovabili, dalle soluzioni ad alta efficienza energetica alle soluzioni smart che evitano la demolizione e il rifacimento delle coperture esistenti del nostro patrimonio edilizio.

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