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Immobili commerciali: calo dei volumi d'investimento in Europa (-32.5%), mentre tornano a crescere i canoni di locazione (+1.5%)

Nel 2023, gli investimenti nel mercato immobiliare commerciale europeo sono diminuiti, con cali molto marcati soprattutto in Francia e Spagna. L'Italia conferma un interesse costante verso le high street e le città turistiche, mentre le quotazioni immobiliari mostrano stabilità e lievi aumenti. Presentato il Rapporto 2024 sul mercato immobiliare commerciale nel corso del convegno “NELLA TERRA DI MEZZO - Negozi e centri commerciali: la rotta di operatori, prodotti, mercato e società verso l’autenticità” organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Svicom.

In Italia gli investimenti sono passati dai 980 mln di euro del 2022 agli 800 dello scorso anno

Il panorama degli investimenti nel mercato immobiliare commerciale europeo nel corso del 2023 ha mantenuto l'attenzione degli investitori, sebbene con una leggera riduzione rispetto all'anno precedente, portando i volumi totali d'investimento a 27 miliardi di euro. Questa tendenza è emersa nel quadro di una contrazione continentale del 32,5%, con notevoli riduzioni soprattutto nel Regno Unito, in Francia e in Spagna.

L'Italia ha visto una diminuzione degli investimenti da 980 milioni di euro nel 2022 a 800 milioni di euro nel 2023. Tuttavia, un quarto trimestre positivo ha evidenziato una resilienza del settore, grazie all'interesse crescente verso città considerate secondarie ma con intensi flussi turistici non stagionalizzati.

Il Rapporto 2024 sul mercato immobiliare commerciale, presentato a Milano durante il convegno "NELLA TERRA DI MEZZO - Negozi e centri commerciali: la rotta di operatori, prodotti, mercato e società verso l’autenticità", ha sottolineato l'importanza di interventi di ristrutturazione e ammodernamento degli spazi commerciali urbani centrali, nonché dell'ibridazione e integrazione tra attività economiche, tempo libero e servizi per la cura e il benessere.

Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, ha sottolineato l'evoluzione del settore verso concetti come l'autenticità, evidenziando l'importanza crescente di strutture per il tempo libero e attività culturali. Questa tendenza è supportata dalla necessità di esperienza, novità e unicità, nonché dalla centralità della qualità, che variano a livello generazionale.

Fabio Porreca, Chairman di Svicom, ha dichiarato che il 2023 è stato caratterizzato da una contrazione degli investimenti immobiliari, ma il quarto trimestre ha mostrato segni di ripresa, anticipando un trend positivo che si accentuerà nel 2024 e si accelererà nel 2025. Ha inoltre evidenziato l'importanza della valorizzazione degli asset, focalizzata su sostenibilità, digitalizzazione ed evoluzione dei contenuti.

Le vendite e i canoni di locazione hanno registrato un aumento medio dell'1,5% nei principali Paesi dell'Unione, con previsioni di ulteriore crescita nell'anno in corso. Questo incremento è attribuibile al recupero dei livelli pre-pandemici dei passaggi all'interno degli shopping center e al superamento del numero di arrivi turistici del 2019.

 

(Fonte: Elaborazione Scenari Immobiliari)

 

In Italia, le quotazioni immobiliari hanno confermato un'inversione di tendenza rispetto al biennio 2020-2021, con una lieve crescita prevista per il 2024 per le Grandi superfici commerciali e gli esercizi di vicinato.

Nonostante un'offerta limitata, l'interesse degli investitori verso le high street e le strade del lusso è costante, con un focus su città come Milano e Roma, che stanno riacquistando forza grazie al ritorno dei flussi turistici internazionali.

Nel corso del 2023 il mercato immobiliare a vocazione commerciale ha fatto registrare un fatturato complessivo di circa 6,1 miliardi di euro, con un calo sull’anno precedente di 5,4 punti percentuali. Gli ultimi cinque anni hanno visto un leggero aumento della componente del fatturato relativa alle Grandi superfici commerciali, a discapito dei negozi di vicinato, che è passata dal rappresentare il settanta per cento a una quota poco superiore all’ottanta per cento.

Nel primo semestre del 2023 le transazioni hanno mostrato una variazione positiva sia sull’anno precedente che sul periodo pre-pandemico. Il sud e le isole hanno registrato le migliori variazioni, seguite dal nord, il quale conta circa la metà delle transazioni complessive (concentrate prevalentemente nell’area ovest).

L'analisi delle principali vie dello shopping in Italia ha evidenziato una situazione stabile a livello complessivo, con una sostituzione di parte degli spazi commerciali con luoghi per la ristorazione. Milano, Roma, Torino, Bologna, Firenze e Venezia hanno registrato comportamenti differenziati, ma complessivamente positivi, con riduzioni dei tassi di vacanza e incrementi di occupazione.

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