Illuminazione per il mondo dell’ospitalità: creare atmosfere confortevoli tra norme ed esigenze estetiche
Da diversi anni il mondo dell’illuminazione sta evolvendo in ogni ambito. La luce è uno degli elementi comuni a tutti gli spazi vissuti, a prescindere dalla loro destinazione d’uso. Vediamo alcuni esempi dove l'illuminazione assume un ruolo centrale nel progetto.
Norme, estetica ed efficienza energetica
Se a questa diversità di spazi, - dal residenziale al pubblico, dall’office all’hospitality - corrispondono prescrizioni normative da seguire, per garantire corrette differenti esigenze di livelli di illuminazione artificiale, è altrettanto importante l’aspetto estetico/decorativo e il sempre più attuale quanto futuribile tema del risparmio energetico.
In generale, per affrontare una corretta illuminazione occorre tenere in considerazione sempre questi tre aspetti: NORME/ESTETICA/EFFICIENZA ENERGETICA, e un ambito emblematico dove sono equamente rilevanti, distribuiti e coesistenti, è proprio il settore dell’accoglienza.
Il modo per integrarli, ottenendo risultati sorprendenti, passa attraverso uno studio illuminotecnico adeguato, affidato a figure professionali specifiche che affiancano e supportano tutti gli altri progettisti in campo.
Hôtellerie
Come si affronta quindi il progetto dell’illuminazione più adeguato nel mondo dell’hôtellerie?
Si parte innanzitutto distinguendo due macrosettori con destinazioni d’uso ed esigenze illuminotecniche differenti, a volte contrapposte: BoH (Back of House) e FoH (Front of House).
Sebbene siano ugualmente cruciali per il successo dell’intera struttura, la discriminate è la presenza/interazione con gli ospiti: nel FoH si distinguono le aree occupate dal personale addetto alla cura diretta del cliente, con cui condivide spazi e relative esigenze illuminotecniche; il BoH è tutto lo spazio occupato dietro le quinte, nascosto, e come tale, spesso deficitario anche di un adeguato contributo di illuminazione naturale.
Norme specifiche raccomandano attenzione e conformità alle prescrizioni in merito allo studio di un’illuminazione adeguata in questi ambienti, proprio perché meno pregiati dal punto di vista della collocazione all’interno della struttura. La UNI EN 12464-1 “Illuminazione nei luoghi di lavoro” per citare la più importante in ambito europeo, parametrizza, per destinazioni d’uso, la quantità, la qualità, l’uniformità, l’abbagliamento e la resa reale dei colori circostanti, della luce artificiale prevista, consigliando dispositivi tecnici per il controllo e gestione delle sorgenti luminose e loro livelli di illuminamento.
Se nel BoH diventa preponderante l’aspetto normativo (UNI EN 12464-1 e -2) per garantire il giusto apporto di illuminazione e comfort all’esercizio del compito visivo da parte del personale addetto, nelle aree FoH, prioritaria è la resa estetica/decorativa sia degli elementi illuminanti, sia dei loro effetti sull’architettura e sull’arredo a cui sono dedicati, perché oggetto di studio e strategie condivise da interior designers e committenze.
L’efficienza energetica è l’elemento comune sia al BoH che al FoH
Nello specifico, settori occupati dal personale BoH sono ad esempio, uffici, cucine, lavanderia e spazi di servizio o manutenzione: nel settore FoH troviamo aree preposte alla Reception, Concierge, Direzione Generale, Hall e complessivamente, spazi comuni per la gestione della relazione con gli ospiti.
Oltre a ciò, esistono anche parti comuni dedicate alla vendita e alla somministrazione di bevande e alimenti F&B (Food & Beverage) che dal punto di vista illuminotecnico devono garantire livelli di illuminamento adeguati alle strategie di marketing perseguite e sopperire adeguatamente a tutte le funzionalità previste, comprese le pulizie, che in alcune realtà più attente, hanno uno scenario illuminotecnico specifico e dedicato.
Oltre a queste aree, completano la struttura ambienti comuni e le stanze per gli ospiti, divise per tipologie.
Guest room
Se gli ambienti comuni necessitano di una illuminazione coerente con il loro utilizzo, le guest room sono improntate al benessere psicofisico della clientela e alla percezione estetica della stanza. Se la camera presenta limiti architettonici, occorre prestare attenzione allo studio di qualche accorgimento, se non addirittura espediente illuminotecnico, per correggere le dimensioni e i volumi più penalizzanti, giocando con i chiaroscuri, con le posizioni installative, con le caratteristiche e la tassonomia delle sorgenti luminose.
Le camere rappresentano e racchiudono nel loro piccolo quasi tutti gli approcci illuminotecnici normalmente necessari nei vari ambienti della struttura ricettiva.
Quando si affronta lo studio illuminotecnico di una guest room, la prima cosa da recepire è il concept che il progettista di interni vuole conferire. Una volta capiti gli intenti e la filosofia dell’interior designer, occorre essere maestri nell’ottenere più risultati dallo stesso punto luce anche limitando i costi installativi e manutentivi. In linea generale, le camere, dalle Standard, alle Suites, alle Special Suites, alle Presidential in alcuni 5 stelle superior, si dividono in porzioni illuminotecniche costituite da ingresso, closet, zona letto, bar, bagno e se presente, living.
La zona letto è quella più delicata, perché chiamata a coniugare le esigenze estetiche quanto quelle prettamente funzionali: senza confondere l’ospite con vari tasti da comandare per adeguare il giusto livello di illuminamento soggettivo, è anche la zona dove si devono gestire più scenari e differenti gradi di illuminazione distribuiti nelle altre aree dell’intera stanza.
Nell’ingresso solitamente si dovrebbe prevedere un’illuminazione generale che funga anche da connettivo. Il closet avrà la sua illuminazione dedicata, come il bar. Il bagno dovrà garantire più livelli luminosi in base alle varie situazioni e, a prescindere dalla tipologia economica della stanza, è sempre funzionale la previsione delle Night Light.
Luce e qualità dell’offerta
Con l’illuminazione, effettivamente, possono crescere i servizi e la qualità dell’offerta, a fronte di qualche piccolo accorgimento che poco impatta sull’impegno economico che, a sua volta, sarà ottimizzato se affrontato con professionisti tecnici lontani da logiche commerciali.
È il caso di dire che lo studio mirato dell’illuminazione, soprattutto nel mondo dell’Ospitalità è sempre una carta vincente che porta molti “plus” in termini economici, a fronte di investimenti irrisori che vanno comunque preventivati e affrontati perché…. la luce serve.
Tanto vale farla fruttare.
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