Illuminazione nei luoghi di lavoro: i rischi da non sottovalutare e come gestirli con Blumatica Rischi Specifici

Comfort e benessere visivo, occorre la corretta illuminazione nei luoghi di lavoro

Assicurare una corretta illuminazione dei luoghi di lavoro concorre a rendere gli ambienti, in cui i lavoratori devono svolgere le proprie attività quotidiane, sicuri. Il benessere visivo, infatti, è uno dei principali fattori che determina il corretto utilizzo dei macchinari, ma anche - e soprattutto - evita che possano insorgere disturbi, fastidi e affaticamento.

Influenzando salubrità e produttività, la progettazione dei sistemi di illuminazione, sia naturale sia artificiale, deve consentire:

• lo svolgimento dei compiti visivi, anche quelli che richiedono un impegno prolungato e ripetitivo, in maniera efficace e accurata;
• gli spostamenti e le evacuazioni di emergenza in sicurezza, rendendo visibili eventuali ostacoli presenti lungo i percorsi;
• un livello di visibilità e comfort adeguato ai diversi ambienti di lavoro, alle mansioni e alla loro durata;
• un’ottimale predisposizione delle attività, anche in base alla luce diurna e alla stagionalità, perché condiziona ritmi circadiani e umore.

Per questo la normativa di riferimento, definita nel Testo Unico Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) e nella norma UNI EN 12464-1:2021, indica i parametri da considerare per gestire le sorgenti luminose, naturali o artificiali, negli ambienti di lavoro interni. In particolare, occorre focalizzarsi su:

• abbagliamento e sfarfallio;
• comfort visivo;
• requisiti visivi per svolgere le attività e resa cromatica;
• sicurezza nei movimenti.

Nella redazione del DVR aziendale, infatti, occorre valutare e documentare accuratamente tra i rischi di natura stocastica e specifica, il rischio illuminamento. Onde definire tutte le misure di prevenzione e protezione, è utile affidarsi a software come Blumatica Rischi Specifici che ti guida nella definizione degli step per l'ottenimento dei descrittori, delle classi di rischio e delle misure di sicurezza da implementare relativamente ai gruppi individuati.

Gestione delle sorgenti luminose

La fase di progettazione dell’illuminazione degli ambienti di lavoro è di importante valutazione da parte del datore di lavoro. Egli, infatti, collaborando con RSPP, medico competente e RLS coordina il posizionamento di strumenti e lampade, avendo preventivamente individuato le zone dove dovranno svolgersi i compiti visivi.

Secondo la normativa di settore, a partire da questo dato, sono definite: una zona ampia all’interno della quale mantenere l’illuminamento medio necessario allo svolgimento delle attività, una zona immediatamente circostante in cui diminuire l’illuminamento medio e una zona di sfondo in cui mantenere un illuminamento medio che è circa ⅓ dell’illuminamento previsto per l’area circostante.

Inoltre, alcuni fattori vanno a modificare il valore di illuminamento mantenuto. Tra questi ci sono:

• criticità del compito visivo;
• costo di correzione di eventuali errori;
• importanza di accuratezza, valore di produttività e concentrazione;
• livello di dettaglio dei compiti;
• durata del compito;
• carenza di luce diurna e naturale;
• capacità visive del lavoratore ridotte rispetto al normale, come in presenza di difetti della vista.

La personalizzazione dei parametri relativamente alle specifiche attività minimizza l’affaticamento visivo e favorisce lo svolgimento in sicurezza delle mansioni quotidiane dei lavoratori. Occorre, quindi, settare le preferenze di sistema delle strumentazioni, per ottenere una resa cromatica ottimale dei dispositivi e prevenire disturbi quali cefalee e fastidi a causa di fluttuazioni della luminanza delle sorgenti luminose dovute a sfarfallio.

Prova subito il modulo rischio illuminamento in Blumatica Rischi Specifici e semplifica le attività di controllo, gestione e valutazione del rischio della tua azienda!