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Illuminazione a Euroluce 2023: la "scatola buia" con al centro percezioni ed esperienze dell'uomo

Lombardini22 propone un nuovo layout concepito come metafora urbana per la 31a edizione di Euroluce 2023, fiera dedicata all'illuminazione. L'intervista al lightning designer Andrea Cacaci che descrive il progetto illuminotecnico integrato tra corretta mobilità, visibilità e dimensione percettiva degli spazi.

Euroluce 2023: nuovo impianto come metafora urbana

Euroluce, la biennale dedicata al mondo dellilluminazione che si è tenuta ad aprile 2023, ha ripensato il proprio layout attraverso il progetto realizzato dalla società di progettazione Lombardini22.

Il progetto dello spazio espositivo diventa limpianto urbanistico di una città: un anello irregolare, dalla forma geometricamente poligonale, fluida e libera. Il layout è stato concepito per raggiungere molteplici obiettivi:

  • semplificare e rendere più efficienti i percorsi,
  • realizzare luoghi pubblici variegati,
  • mantenere equilibrata la proporzione tra le aree di transito e sosta e gli stand,
  • implementare la connessione tra i quattro padiglioni,
  • facilitare l’orientamento,
  • aumentare la visibilità per tutti gli espositori.

 

Layout Euroluce 2023, Lombardini 22.
Layout Euroluce 2023, Lombardini 22.

  

La "città" della luce con al centro l'uomo e l'esperienza

Molteplici le sfide che gli architetti si sono trovati a gestire: si è chiesto loro di garantire un miglior collegamento fra i quattro padiglioni, semplificare il percorso di visita, rendendolo più fluido e facilitando l’orientamento del visitatore e, contemporaneamente, aumentare la visibilità degli espositori, garantendo a ognuno uno spazio adeguato.

Lombardini22 ha analizzato il contesto fieristico nella sua interezza caleidoscopica e ripensato con attenzione ai bisogni di aziende e visitatori per sviluppare un progetto in grado di soddisfare le attese di tutti, riportare la persona al centro dell’architettura fieristica e creare uno spazio empatico in grado di generare emozioni.

L’ispirazione da cui lo studio è partito è la spazialità dei centri urbani italiani.

Euroluce 2023 si è presentata come la nuova città della luce, con un percorso ad anello irregolare, dalla forma fluida e libera.

Da un layout stand-centrico si è passato a un layout basato sull’uomo e sulla sua esperienza di visita in fiera. La ricchezza delle strade urbane è il riferimento progettuale per molteplici aspetti, dalla visibilità di tutte le vetrine espositive all’offerta di servizi complementari. Le aree pubbliche all’interno di questo percorso, progettate dallo studio Formafantasma come “Intermezzi architettonici”, hanno costituito un paesaggio mutevole e vario di spazi di qualità dedicati all’incontro, allo scambio, alla cultura, alle arti.

La grande arena (pad. 13), anch’essa pensata da Formafantasma, è stata un luogo di sosta come la piazza di una città vera e propria e ciò ha permesso esperienze sinestetiche grazie a soluzioni progettuali che hanno combinato forme, colori, materiali, luci e suoni. È qui che si sono tenuti durante la fiera talk, conferenze, lectio magistralis.

Juri Franzosi, direttore generale di Lombardini22, concluse: “Lombardini22 conserva un autentico spirito da start-up, lo conferma la progettazione olistica messa in campo per Euroluce. Competenze multidisciplinari e sperimentazioni progettuali contribuiscono a rendere l’evento una manifestazione accessibile e riconoscibile, attenta alle aziende espositrici e alle persone che la visiteranno”.

 

Euroluce_Lombardini22_Concept layout
Concept layout, Euroluce,  Lombardini22.

  

Percorsi: flussi e movimenti naturali in una nuova dimensione percettiva 

Lombardini22 ha approfondito la dimensione percettiva dei padiglioni, valorizzandone il potenziale di utilizzo. L’analisi di come lo spazio influenzi i flussi e gli spostamenti dei visitatori ha permesso ai progettisti di disegnare un layout che accompagnerà i movimenti naturali delle persone e consentirà un percorso efficiente, intuitivo, con poche svolte per facilitare l’orientamento.

 

Sketch di Andrea Cacaci, Euroluce 2023.
Sketch di Andrea Cacaci, Euroluce 2023.

 

Euroluce 2023: "scatola buia" dove la luce si mette in mostra

La domanda che si è posto Lombardini22 per il progetto è stata: “Come illuminare Euroluce?” Risposta semplice ma geniale: “Spegnendo tutto!”
Di seguito quindi l'intervista ad Andrea Cacaci, lighting architect di Lombardini22, appassionato del mondo della luce e profondo conoscitore degli aspetti tecnici della progettazione illuminotecnica.

Nadine Venturi: "Nel progetto del layout per Euroluce 2023 all’interno del Salone del Mobile è stato ideato un masterplan che rispondesse alle esigenze e alle richieste degli espositori. In realtà, la vera novità del progetto non è stata la luce, ma il buio, come nasce questo processo di sottrazione? Quali sono i principi e gli obiettivi su cui si fonda il progetto di illuminazione?"

Andrea Cacaci: La luce non va illuminata. Il nuovo layout è stato concepito per essere una sorta di scatola buia in cui la luce, tra poesia ed emozione, mette in mostra sé stessa negli stand delle aziende espositrici. Da un layout stand-centrico si è passati a un layout basato sulla persona e sulla sua esperienza in fiera. La ricchezza delle strade urbane è stato il riferimento progettuale per molteplici aspetti, in primis la visibilità di tutte le ‘vetrine’.

Noi come Lombardini22 abbiamo assistito come uditori a tavole rotonde di consultazione con i principali stakeholder del settore dell’illuminazione. In particolare con gli amministratori delegati e i presidenti delle aziende più importanti di illuminazione si sono svolti vari incontri dedicati al confronto e all’ascolto delle necessità e delle riflessioni sugli scenari del futuro e su cosa mantenere e cosa cambiare rispetto al passato. Lo stesso è stato fatto con i lighting designer internazionali, visitatore principale della manifestazione.

Sono state inoltre fatte interviste in Italia e all’estero ad altre tipologie di partecipanti: studenti, lighting lover, architetti. Tutto il lavoro è stato svolto con una società di consulenza. Il nostro ruolo è stato quello di tradurre in progetto il brief scaturito da questi confronti. Gli elementi che caratterizzano il progetto nascono quindi da un processo di progettazione partecipata. Molti degli spunti raccolti durante i tavoli di consultazione sono stati i punti di partenza del progetto di Lombardini22: un’esperienza di visita più agevole e meno stancante per il visitatore, con momenti di sosta e quiete, una maggiore visibilità per tutti gli espositori, una fiera in cui è protagonista non solo il prodotto ma anche l’aspetto culturale.

 

Nadine Venturi: "Per ogni spazio all’interno della fiera è stata tolta la luce oppure sono state fatte delle differenziazioni dell’illuminazione nei diversi spazi? I corpi illuminanti erano collocati in punti precisi?"

Andrea Cacaci: Il nostro lavoro si è concentrato sui padiglioni di Euroluce, non su tutta la superficie del Salone.

L’illuminazione dei padiglioni si basa su un sistema indifferente alle diverse zone – di distribuzione o stand: gli apparecchi mandano una luce ‘random’ ignorando ciò che hanno sotto. Il sistema è stato pensato per poter garantire una grande flessibilità della disposizione sempre mutevole dei layout espositivi. L’impianto di illuminazione è costituito da aste di sostegno appese al soffitto (ad altezze variabili a seconda dell’altezza del padiglione) che reggono ognuna 4 proiettori a LED da 250W. Le strutture appese a soffitto reggono 4 apparecchi portando – a superficie libera senza stand – una media di 300Lux a terra. Durante l’allestimento sono accesi tutti. Durante la manifestazione, di solito viene acceso 1 apparecchio su 4 per garantire la luce d’emergenza.

Con le nostre verifiche abbiamo però capito che un solo apparecchio acceso dava troppa luce per le nostre esigenze, in alcune aree si raggiungevano anche i 150Lux, e creava macchie all’interno dello spazio. E quindi in un luogo come Euroluce in cui l’oggetto da esporre è la luce abbiamo scelto di spegnerla! Abbiamo condotto una vera e propria battaglia per spegnere la luce, supportati in questo da tutti gli organizzatori di Salone ed Euroluce, in primi Maria Porro e Carlo Urbinati, presidente di Assoluce, nonché fondatore e presidente di Foscarini. I prodotti esposti sono stati quindi maggiormente valorizzati e protetti da questa sorta di “inquinamento luminoso” indoor.

 

Sicurezza luminosa grazie al nuovo layout della fiera

 
Nadine Venturi: "Come è stata garantita la sicurezza dei visitatori nonostante la creazione di questo spazio “black box”?"

Andrea Cacaci: Il tema di come garantire la luce minima d’emergenza è sempre stato molto presente nelle nostre analisi. Abbiamo condotto una valutazione empirica legata al fatto che tutti gli espositori espongono luce e quindi avremmo ottenuto i livelli di illuminamento richiesti perché da tutti gli stand esce molta luce. A partire dalla metafora della città della luce era stato inoltre suggerito agli espositori di aprire i propri stand con uno stile trasparente e permeabile. Il nuovo layout di Euroluce ha previsto l’accorpamento delle aree espositive in modo da creare grandi isolati, spingendo di conseguenza le aziende verso l’apertura degli stand sulle corsie azzerando la possibilità di avere grandi fronti ciechi e bui. Possiamo dire che la maggior garanzia in merito all’illuminazione minima ottenuta sulle corsie ci è arrivata dal ripensamento del layout stesso.

 

Nadine Venturi: "Come la luce quindi si inserisce e si integra nel progetto del nuovo impianto realizzato per la fiera? Come si sono resi evidenti i prodotti esposti?"

Andrea Cacaci: Abbiamo voluto far emergere la qualità della luce dei prodotti in esposizione. Le aziende non devono vendere solo begli oggetti, ma soprattutto buoni apparecchi di illuminazione.

 

La teoria dei flussi e analisi percettiva degli spazi


Nadine Venturi: Cosa si intende con “teoria dei flussi” e come l’illuminazione ha aiutato negli spostamenti, rendendo più fruibili e accoglienti gli spazi della fiera? / Il concetto di percezione visiva ha un ruolo quindi importante all’interno del progetto, come la luce, i colori e le forme geometriche hanno influenzato e influenzano i movimenti delle persone negli spazi pubblici?

Andrea Cacaci: Consapevoli di quanto l’organizzazione dello spazio influenzi i flussi e gli spostamenti dei visitatori in una manifestazione fieristica, abbiamo concepito un layout che accompagna i movimenti naturali delle persone e consente un percorso efficiente, intuitivo, con poche svolte per facilitare l’orientamento. Il progetto nasce dall’intuizione della metafora urbana, ma l’analisi dei flussi è stato lo strumento più prezioso nel perfezionare il layout. Grazie a questo strumento abbiamo potuto fare dei test e interpretarne criticamente i risultati, andando via via a perfezionare il progetto mettendo a sistema le esigenze riguardanti i flussi con tutte le altre, come la visibilità degli stand, la sicurezza, ecc. Abbiamo approfondito la dimensione percettiva dei padiglioni, valorizzandone il potenziale di utilizzo.

Ci siamo cioè concentrati sull’analisi qualitativa del percorso legata alla percezione, cioè abbiamo messo al centro la persona, anziché lo stand. Per farlo abbiamo applicato la teoria di Space Syntax, che nasce negli anni Settanta dagli studi del professor Bill Hillier basati sull’ipotesi che la pura forma geometrica influenza il movimento naturale delle persone e di conseguenza il comportamento nello spazio. Nel nostro caso, quindi, dopo un’analisi degli spazi di Euroluce, siamo partiti dall’assunto che lo spazio induce la persona ad andare in una direzione piuttosto che in un’altra. Poi entrano in gioco la luce, i colori, la matericità.

Il nostro obbiettivo è stato quello di ottimizzare la visuale di modo che i visitatori potessero vedere il maggior numero di stand possibili con meno sforzo. In un secondo momento abbiamo inserito tutti gli elementi che definiscono una fiera. Abbiamo cercato di individuare le aree in cui era più probabile un maggiore affollamenti e quelle più lontane dal movimento, per riuscire a bilanciarle.

L’analisi percettiva è stata supportata da misurazioni geometriche: i risultati ottenuti sono stati inseriti all’interno di un loop progettuale, diventando a tutti gli effetti un progetto data driven.

Le analisi possibili sono diverse. Ad esempio ci si può focalizzare sulle direttrici, come se si andasse ad analizzare il sistema nervoso del progetto. In questo modo si possono visualizzare gli assi principali e secondari, le vie più integrate quindi più facilmente raggiungibili e quelle più centrali. Un’altra analisi possibile è legata alla percezione visiva, come se mi posizionassi in ogni punto, considerando soltanto pieni e vuoti, tutto ciò che è ostacolo e ciò che non lo è.
Uno dei risultati è che i punti topici dello spazio avevano un’illuminazione che si stagliava nel buio, come l’Arena, con sua specifica caratterizzazione luminosa.

 

Sketch di Andrea Cacaci, Euroluce 2023.
Sketch di Andrea Cacaci, Euroluce 2023.

 

Accessibilità per tutti: percorsi intuitivi e segnaletica chiara


Nadine Venturi: "Come l’inclusività è stata garantita per tutti i visitatori all’interno della fiera, qual è stato il ruolo dell’illuminazione?"

Andrea Cacaci: Abbiamo suggerito un deciso impegno in ottica di accessibilità degli spazi e della loro fruizione attraverso percorsi intuitivi con poche svolte che facilitano l’orientamento ed evitano uno sforzo cognitivo eccessivo, attraverso camminamenti, aree di sosta e ingressi ai padiglioni e agli stand riconoscibili, accessibili e senza dislivelli, e, infine, attraverso una segnaletica comprensibile e multisensoriale nelle zone di wayfinding tra un padiglione e l’altro e nei punti di snodo dove si trovavano le Costellazioni progettate dai FormaFantasma.

 

Juri Franzosi, Cristian Catania, Andrea Cacaci.
Juri Franzosi, Cristian Catania, Andrea Cacaci di Lombardini22.

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