Il sottofondo nel sistema pavimento: componente fondamentale dell'intera stratigrafia
Come già sottolineato in un precedente articolo, i sottofondi costituiscono la componente volumetricamente predominante nella stratigrafia di una pavimentazione. In questo articolo vengono illustrate e approfondite le geometrie richieste - ovvero quota e planarità - e le tecniche necessarie per realizzarle correttamente in cantiere.
Pavimenti: quota e planarità del sottofondo
Finalmente, la recente norma UNI 11944 ha stabilito in modo chiaro cosa si intende con il termine “quota del piano finito” per un massetto di supporto e del sottofondo. Inoltre, la norma sottolinea l’importanza della planarità per questi elementi della stratigrafia di un sistema pavimento. Al punto 8.1.2 viene definita la tolleranza di planarità e viene altresì spiegato il metodo poter verificare la stessa in cantiere.
Essenzialmente, la verifica in cantiere si effettua utilizzando un regolo metallico di sezione quadrata o rettangolare, che consente di verificare se gli scostamenti, positivi o negativi, rientrano all’interno dei limiti previsti. Come è possibile vedere dall’immagine, con il metodo descritto nella norma si possono facilmente individuare “gobbe ed avvallamenti” che il massetto o il sottofondo possono avere.
Questi scostamenti di planarità possono derivare da diversi aspetti, compreso quella della natura stessa del materiale ovvero possono derivare dalla capacità di posa dell’operatore ma anche da movimenti che il materiale può intrinsecamente avere.
Per approfondire, leggi anche
La nuova norma UNI 11944: i massetti ed il sistema pavimento
È stata pubblicata la norma UNI 11944 dedicata ai massetti per pavimentazioni. Un documento molto importante per il settore, che fornisce indicazioni su: criteri di progettazione, posa in opera e metodi di verifica. Questo articolo chiarisce le novità introdotte.
I limiti previsti dalla UNI 11944 e dai Codici di Buona Pratica
Un errore di quota o di planarità può comportare notevoli problemi alla stratigrafia. In particolare, per quanto riguarda il sottofondo, sbagliare quota o planarità può causare situazioni non riparabili dai successivi strati. Questo potrebbe voler dire addirittura demolire e ricostruire.
Per tale motivo, la norma UNI 11944, partendo dalle indicazioni contenute nei Codici di buona pratica di massetti e sottofondi, pone limiti per quanto riguarda entrambe queste caratteristiche.
Come è possibile vedere in tabella, questi limiti sono strettamente correlati al tipo di massetto che viene abbinato al sottofondo.
Attenzione: come descritto nella norma, questi limiti possono essere ulteriormente ridotti qualora la progettazione lo richieda. Pensiamo ad esempio a rispettare le quote per quanto riguarda un impianto radiante a bassa inerzia che deve avere uno spessore di massetto sopra tubo non superiore ai 15 mm. Un errore di quota eccessivo può impedire di rispettare questo parametro. Se infatti si ipotizza un massetto di spessore 10 mm sopra tubo ma l’errore di quota del sottofondo è di 8 mm verso il basso, significa compensare con il massetto a 18 mm (10+8) uscendo quindi dal range definito per la bassa inerzia. Ancora peggio se l’errore è in positivo portando il massetto sovrastante a non avere abbastanza spessore per garantire le prestazioni meccaniche necessarie.
Lavorabilità di un sottofondo per pavimenti
Che cosa influisce il rispetto di quota e planarità di un sottofondo (e talvolta anche di un massetto)?
Come accennato precedentemente, i fattori che influiscono sono molteplici. In primo luogo, va tenuto in conto la reologia del sottofondo scelto ed il suo comportamento rispetto a ritiri plastici ed igrometrici. Parlando di massetti, è ovvio che un sistema autolivellante può garantire più facilmente il rispetto di quote e planarità in quanto basta un minimo di azione da parte dell’operatore (il “massaggio dell’autolivellante”) per ottenere una superficie piana. Questo comportamento però non è altrettanto ripetibile nei sottofondi dove, per la natura dell’alleggerimento che questi prodotti hanno, diventa difficile ottenere una vera reologia fluida che non comporti anche notevoli problemi di ritiro igrometrico.
Viceversa, nei sottofondi alleggeriti è molto più facile ottenere una superficie piana e che rispetti una quota desiderata quando questi possono essere lavorati a staggia. Va da sé che, avendo materiale leggero, la lavorazione non risulta particolarmente usurante per l’operatore come nel caso di massetti semi-umidi.
Cercare di lavorare il sottofondo con la minore quantità di acqua possibile porta anche ad un secondo vantaggio non trascurabile per quanto concerne il rispetto delle quote. Poca acqua si traduce direttamente in minore ritiro igrometrico (Per approfondire CLICCA QUI). Questo significa avere movimenti, come cali di spessore e/o imbarcamenti, di entità sicuramente più contenuta. Senza tenere conto che l’umidità residua elevata data da un rapporto acqua/cemento eccessivamente alto, comporta tutta un’altra serie di problemi che però non approfondiamo in questo articolo.
Importanza della planarità di un sottofondo
Parimenti alla quota, l’importanza della planarità è fondamentale se non addirittura maggiore. Se non vi sono eccessivi vincoli di spessori, un piccolo scostamento di quota può essere compensato dal massetto ma la planarità, in particolar modo se sono previsti sistemi radianti, deve essere contenuta entro i limiti di norma.
Posare i pannelli di un impianto radiante su una superficie non planare, comporta rischi enormi. A causa della mancanza di planarità, si possono creare zone vuote al di sotto del pannello che impediscono la distribuzione omogenea dei carichi della pavimentazione.
La UNI 11944, al punto 5.2.3 indica la necessità del rispetto della planarità e la possibilità di compensare con rasature o massetti di rettifica anche per il sottofondo. È chiaro però che operazioni successive, soprattutto su materiali dalle prestazioni meccaniche contenute, possono essere complicati oltre che costosi. Se, ad esempio, occorre intervenire con una rasatura, questo sarà possibile farlo solo quando il sottofondo avrà sufficienti prestazioni meccaniche. Molto meglio indirizzare la scelta, soprattutto per i casi più critici, verso materiali che coadiuvino da subito il raggiungimento degli obiettivi desiderati.
In conclusione, i sottofondi devono essere considerati come le “fondamenta” su cui si basa l’intera stratigrafia di un pavimento. Con un parallelismo neppure troppo azzardato, possiamo tranquillamente affermare che nessuno costruirebbe un edificio con il rischio di ritrovarlo storto perché la base su cui poggia non è corretta. Quindi, quando si progetta un sistema pavimento, si dovrebbe porre la medesima attenzione al sottofondo.
Massetti
Con il topic "Massetti" si raccolgono tutti gli articoli pubblicati su Ingenio sul tema dei Massetti di Supporto, dalla progettazione alla realizzazione, dai materiali alle tecnologie, dall'applicazione al controllo.
Pavimenti per Interni
Tutto quello che devi sapere sulle pavimentazioni per interni: le tipologie di rivestimento più comuni, le soluzioni tecniche più innovative, gli...
Progettazione
News e approfondimenti riguardanti il tema della progettazione in architettura e ingegneria: gli strumenti di rilievo, di modellazione, di calcolo...
Sottofondi per Pavimenti
Il topic "Sottofondi per pavimenti" raccoglie i contributi tecnici pubblicati su Ingenio dedicati a questa fondamentale componente del sistema pavimento. Si forniscono indicazioni sul progetto, la posa in opera e le migliori soluzioni disponibili sul mercato.
Condividi su: Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp