Il ruolo della Difesa nel nostro Paese: sicurezza e salute dei cittadini
L'intervista al Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, Senatrice Stefania Pucciarelli.
L’intervista è stata realizzata dal Geometra Devis Ciuccio della Geo Network srl, software house ed ente di formazione.
Il ruolo della diplomazia e del negoziato
Devis Ciuccio
Senatrice Pucciarelli, vorrei affrontare in questa breve intervista alcuni temi, anche di estrema attualità, a cui Lei è molto legata e che sta dimostrando di affrontare con il massimo impegno. Ascoltiamo in questi giorni le terribili notizie provenienti dall’Ucraina, pensa che la diplomazia e la mediazione che si sta tentando di attuare in queste ore possa far cessare il conflitto militare?
Senatrice Stefania Pucciarelli
Grazie per questa intervista e grazie per offrirmi la possibilità di esprimere la mia vicinanza al popolo ucraino che in questi giorni sta soffrendo in modo così importante a causa dei bombardamenti e di quella che da tutti è definita un’aggressione da parte di un altro popolo. In realtà va puntualizzato che sia la popolazione russa che quella ucraina non devono essere colpevolizzate, perché di fatto stanno pagando in prima persona le conseguenze di scelte altrui. Non possiamo quindi accettare nel modo più assoluto quegli attacchi che iniziano a verificarsi in alcune zone delle nostre città, mi riferisco agli episodi di aggressività nei confronti dei bambini russi o dei loro genitori; è fondamentale spegnere qualsiasi forma di violenza o discriminazione innescatasi in conseguenza di quella che può definirsi una scellerata invasione da parte di un leader nei confronti di un popolo.
Certamente noi oggi paghiamo anche lo scotto di una scarsa deterrenza sia a livello italiano che in ambito europeo; forse ad oggi, se la nostra risposta in termini di deterrenza fosse stata più importante, non si sarebbe verificato questo attacco. Questa è la conseguenza di quelli che sono stati i tagli scellerati avvenuti nel corso degli ultimi anni proprio in tema di Difesa, un tema che è oggi di grande attualità perché tocca tutti i cittadini. La presenza una buona Difesa e di adeguati arsenali da parte dei Paesi Europei, oggi avrebbe forse maggiormente scoraggiato l’avvio di un conflitto e l’aggressione del popolo ucraino.
Lei mi chiede se è ancora il tempo della diplomazia: il tempo della diplomazia è sempre attuale, lo era ieri lo è oggi e lo sarà domani. Tutti noi tutti dobbiamo fare uno sforzo comune per far tornare la pace e lo possiamo fare proprio attraverso la diplomazia ed il negoziato. Se non parliamo oggi di diplomazia, nel momento in cui stanno cadendo delle bombe, quando dovrebbe essere il tempo della diplomazia? Anche l’Unione Europea è stata messa alla prova rispetto alla propria tenuta ed ha saputo rispondere in maniera univoca all’aggressione verso una Nazione, inizialmente attraverso un regime sanzionatorio ed in una seconda fase mediante un aiuto concreto all’Ucraina affinché potesse difendersi. Sarebbe stato impossibile rimanere fermi, facendo finta che quello stava avvenendo non fosse reale, perché accettare l’invasione di una Nazione da parte di un altro Stato avrebbe fatto saltare tutti gli equilibri ed i patti internazionali di civile convivenza tra i popoli. La risposta dell’Europa in questo senso è stata forte, pertanto spero e auspico che possa dimostrarsi altrettanto forte nel richiedere in maniera univoca il cessate il fuoco e il ripristino della pace. Chi aggredisce ha sempre torto e l’aggredito va sempre difeso, senza se e senza ma; certamente tutte le dinamiche geopolitiche potranno essere riviste in un secondo tempo, ora è prioritario raggiungere un cessate il fuoco ed impedire che la popolazione patisca ulteriormente.
Disabilità e abbattimento delle barriere
Devis Ciuccio
Lei ha intrapreso in questi anni iniziative legislative a favore di soggetti portatori di handicap, cosa secondo Lei ancora può essere fatto in tali ambiti?
Senatrice Stefania Pucciarelli
Sono temi che ho avuto modo di affrontare nel passato come Presidente della Commissione per i Diritti Umani ed oggi, per le deleghe in mio possesso, come Sottosegretario di Stato alla Difesa. Sicuramente quello che deve essere maggiormente sviluppato è proprio il tema legato all’informazione. Per quanto riguarda la disabilità, ad esempio, oggi molto spesso sentiamo parlare dell’abbattimento di tutte le barriere, tuttavia quando si va a constatare la concretezza delle condizioni presenti, troviamo che poco è stato fatto in questo ambito. Durante la mia carica di Presidente della Commissione per i Diritti Umani era stato svolto un percorso di audizioni per conoscere ed approfondire le varie difficoltà presenti: un’analisi a 360° sul tema della cura, inclusi gli aspetti di sofferenza delle famiglie (molto spesso abbondonate nel dover provvedere ai propri cari e non sempre destinatarie di risposte puntuali ed omogenee in ambito nazionale), oltre che su temi legati all’inserimento lavorativo ed anche riguardanti l’accesso alle strutture pubbliche. A seguito di tale analisi la Commissione aveva redatto una relazione sulle criticità emerse ed oggi osservo con piacere come il Ministro per le Disabilità Erika Stefani stia puntualmente rispondendo ai bisogni rilevati in tale documento. Nonostante la Commissione per i Diritti Umani fosse composta da rappresentanti di tutti i diversi partiti presenti in Senato, ha sempre portato avanti in modo unitario le proprie iniziative, sono pertanto orgogliosa di essere riuscita a portare avanti il lavoro legato al tema della disabilità in maniera omogenea con tutti gli altri colleghi della Commissione.
In ambito Difesa, nonostante le difficoltà rappresentate dalle poche risorse a disposizione, si sta lavorando e facendo molto sul tema della disabilità e del sostegno ai militari che hanno avuto incidenti e sono diventati disabili per cause di servizio; ciò al fine di far continuare loro l’attività lavorativa anche grazie ad ausili di ultima generazione finalizzati al recupero fisico del militare, nella consapevolezza che gli studi di ricerca effettuati in tale contesto ed i risultati ottenuti possano considerarsi utili anche in ambito civile. Anche all’interno delle Forze Armate è stata svolta un’analisi in tema di disabilità e sono stati creati dei Tavoli di discussione per intervenire in maniera mirata sulle necessità emerse, proponendo al Ministro Erika Stefani, che ha condiviso la mia iniziativa, di inserire all’interno di un Decreto un “sistema operativo” legato proprio alla disabilità, in modo da essere maggiormente pronti nel fornire un supporto rispetto alle necessità derivanti da condizioni di disabilità all’interno della Difesa.
Intervista al sottosegretario alla Difesa, Sen. Stefania Pucciarelli - YouTube
L'importanza di una Difesa pronta ad affrontare ogni emergenza
Devis Ciuccio
Il 1° Marzo Geo Network ha svolto presso la sala “Caduti di Nassirya” del Senato un importante evento formativo istituzionale e proprio l’intitolazione di questa sala mi permette di chiederle quanto sia importante ricordare ora ed in futuro le nostre Forze Armate, il loro valore e la dedizione al servizio, così come è emerso anche nella complessa e delicata situazione emergenziale che il nostro Paese ha vissuto negli ultimi due anni.
Senatrice Stefania Pucciarelli
Grazie per aver ricordato l’intitolazione di questa sala del Senato della Repubblica ed in questo contesto vorrei dedicare un pensiero a tutti i caduti e i dispersi delle nostre Forze Armate e più in generale del comparto Difesa. Abbiamo visto, nel corso della pandemia da Covid-19, l’importanza di avere una Difesa pronta ad affrontare ogni emergenza: noi abbiamo risposto a questa chiamata da parte del Paese in un primo momento occupandoci della ricezione e spedizione dei vaccini nelle varie Regioni e successivamente mediante la completa gestione delle diverse necessità: dallo stoccaggio, alla tamponatura, alla vaccinazione; ancor prima, nella fase iniziale, attraverso la realizzazione dei primi ospedali da campo dotati di impianti di rianimazione, del primo reparto Covid presso il Celio di Roma.
In questo contesto pandemico la Difesa si è trovata pronta a rispondere ad un’emergenza alla quale nessuno di noi era preparato e lo ha fatto senza venir meno agli impegni internazionali precedentemente assunti, ossia con i propri uomini impiegati nelle varie missioni; ciò è stato fatto con un sacrificio che forse al cittadino non è apparso in modo così palese.
Ricordo inoltre che siamo vincolati a quanto previsto dalla Legge n. 244 del 2012, che ha previsto la riduzione delle dotazioni organiche delle Forze Armate sia militari che civili, da 190.000 militari presenti del 2012 ad un totale di 150.000 militari che si dovrà raggiungere nel 2024. Ad oggi si contano circa 178.000 militari e già si riscontrano estreme difficoltà nel dover rispondere a tutte le richieste che pervengono con la dotazione attuale. Oggi vediamo che alla gestione della pandemia da Covid-19, si sta aggiungendo l’aiuto richiesto dalla situazione di conflitto in Ucraina; certamente saremmo pronti a rispondere ma non possiamo ignorare di avere un personale militare in difficoltà, anche solo in considerazione della necessità di osservanza dei periodi di riposo.
La pandemia ha evidenziato un aspetto di scopertura a livello nazionale, un danno provocato negli ultimi anni dai tagli determinati dalla spending review e da altri provvedimenti similari. Vi sono ambiti dentro i quali non si può pensare in termini imprenditoriali, ossia se un apparato non è produttivo deve essere dismesso, in tali ambiti particolari bisogna investire anche se il bilancio rimane in perdita, ovvero la Difesa non deve essere vista come un’impresa produttiva ma come un elemento necessario anche in presenza di eventuali ridondanze, poiché rappresenta un sistema vitale del nostro Paese per la sicurezza dei cittadini, della loro salute e della loro incolumità. Si evince quindi che i tagli di spesa non possono essere effettuati in questi ambiti, la Legge n. 244 deve essere fermata, così come la riduzione entro il 2024 a 150.000 unità totali deve essere congelata.
Le sfide da affrontare sono e saranno sempre tante, vedasi ad esempio le catastrofi ambientali, per questo motivo le dotazioni organiche devono essere adeguate e dotate di tecnologie e strumentazioni di ultima generazione.
La Germania ha proposto in ambito europeo e iniziato ad investire il 2% del PIL nella propria Difesa (mentre l’Italia è ferma al 1.4%), inoltre ha proposto di stornare una tantum gli investimenti dal proprio bilancio, perché non può farlo anche l’Italia? L’Europa oggi ha risposto unitariamente al supporto dell’Ucraina, perché non si può ragionare insieme e decidere di avere una Difesa ed una politica comune europea? Ciò sarebbe importante al fine di evitare la compresenza in ambito europeo di Stati con maggiore supremazia in ambito economico e in ambito di Difesa, a fianco di altri Stati privi di tale possibilità; ciò andrebbe valutato prima che venga ripristinato il patto di stabilità, la cui conseguenza sarebbe un blocco del bilancio che non consentirebbe di compiere ulteriori spese in tale contesto. In conclusione, vista l’emergenza pandemica e considerati gli scenari di guerra vicini al nostro Paese, è necessario che tale analisi venga effettuata ora, in questo momento, da parte dell’Italia ma anche in ambito europeo.
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