Il ruolo dei giunti strutturali nell'adeguamento sismico degli edifici
Il ruolo dei giunti strutturali nell'adeguamento sismico degli edifici
Adeguamento sismico e giunti strutturali
Gli interventi di adeguamento sismico delle strutture esistenti possono “coinvolgere” in alcuni casi i giunti strutturali.
Una vulnerabilità importante che spesso si riscontra negli edifici esistenti è relativa al caso di differenti corpi strutturali adiacenti giuntati tra loro tramite sistemi di giunzione non in grado di compensare i movimenti relativi che si sviluppano in caso di evento sismico.
Si rende necessario sostituire i sistemi di giunzione esistenti con nuovi di adeguata capacità di movimento onde evitare il martellamento dei giunti in caso di movimento sismico delle strutture.
I sistemi di giunzione dovranno essere inoltre in grado di mantenere continuità nelle pavimentazioni, sostenere i carichi, proteggere l’edificio da agenti atmosferici ed eventualmente compartimentare gli ambienti giuntati dal fuoco.
I giunti di dilatazione rivestono un ruolo importante anche nel caso di inserimento dei giunti in edifici irregolari. L’irregolarità nella distribuzione delle masse, delle rigidezze e delle resistenze sia in pianta sia in elevazione rappresenta una vulnerabilità importante che può compromettere la risposta sismica complessiva della struttura. Per migliorare il comportamento sismico di edifici particolarmente irregolari in pianta è possibile a suddividere il corpo di fabbrica originario in più strutture regolari, fra loro affiancate. Si rende necessario ‘tagliare’ la struttura e realizzare nuove strutture di bordo per reggere i solai separati.
I giunti così realizzati vanno corredati di sistemi di giunzione in grado di compensare i movimenti, mantenere continuità nelle pavimentazioni, sostenere i carichi, proteggere l’edificio da agenti atmosferici ed eventualmente compartimentare gli ambienti giuntati dal fuoco.
La distanza tra costruzioni contigue deve essere tale da evitare fenomeni di martellamento e comunque non può essere inferiore alla somma degli spostamenti massimi determinati per lo SLV, calcolati per ciascuna costruzione secondo il §7.3.3 NTC 2018 (analisi lineare) o il §7.3.4 NTC 2018 (analisi non lineare); in ogni caso la distanza tra due punti che si fronteggiano non può essere inferiore a: 1/100 della quota dei punti considerati misurata dal piano di fondazione moltiplicato ag×S /0,5g ≤ 1.
Qualora non si eseguano calcoli specifici, lo spostamento massimo di una costruzione non isolata alla base, può essere stimato in 1/100 dell’altezza della costruzione moltiplicata per ag×S/0,5g.
L'Abaco degli interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica
E’ possibile approfondire tecnicamente, questi e altri interventi di adeguamento sismico, nell’Abaco degli interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica, di recente pubblicazione.
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