Il ripostiglio in cartongesso sul vano scala è una manutenzione straordinaria leggera: basta la CILA
Tar Puglia: la realizzazione di un ripostiglio in cartongesso leggero collocata in un vano scala interno va configurata, sotto il profilo edilizio, come intervento sottratto alla disciplina del permesso di costruire e subordinato alla CILA
La realizzazione di un ripostiglio in cartongesso leggero collocata in un vano scala interno va configurata, sotto il profilo edilizio, come intervento sottratto alla disciplina del permesso di costruire, assentibile con CILA. Si tratta, infatti, di una manutenzione straordinaria "leggera", cioè chje non va a toccare parti strutturali dell'edificio.
E' questa l'indicazione contenuta nella sentenza 1331 dello scorso 26 ottobre 2020 del Tar Bari, dove si evidenzia che, trattandosi di opere aventi i requisiti richiesti per le pertinenze e per gli interventi precari, essi comportano esclusivamente una diversa divisione degli ambienti interni e costituiscono quindi “attività di manutenzione straordinaria soggetta al semplice regime della comunicazione di inizio lavori, originariamente in forza dell’art. 6, comma 2, ed ora dell’art. 6 bis del d. p. r. n. 380/01, che disciplina gli interventi subordinati a c.i.l.a” ( così il T.A.R. Campania - Napoli, Sez. II, 22/08/2017, n. 4098), senza comportare un significativo cambio di destinazione d’uso e/o interventi strutturali di rilievo.
Il dpr 380/2001, aggiungono i giudici amministrativi, non prevede infatti le c.d. "opere interne" come categoria autonoma di intervento sugli edifici, sicché per la realizzazione di un ripostiglio all'interno di una unità immobiliare attraverso la divisione di un vano allo scopo di ottenere una migliore utilizzazione abitativa, è richiesta esclusivamente la presentazione della più volte menzionata CILA, trattandosi di opere interne di semplice divisione degli spazi e di modeste dimensioni.
Nel caso di specie, quindi, il comune non avrebbe dovuto - come chiedeva il ricorrente - emanare alcun tipo di provvedimento di sospensione o di ripristino a fronte della inesistenza di un abuso, circostanza provata anche dall’ulteriore accertamento e conseguente relazione della Polizia Municipale a seguito del sopralluogo effettuato.
La disciplina della CILA: veloce riepilogo
Nella sentenza si fa un sintetico cenno alla disciplina dettata in materia di comunicazione di inizio lavori asseverata c.d. CILA, introdotta nel Testo Unico dell'edilizia con la finalità di semplificare l'avvio di lavori edilizi da realizzare senza un formale titolo abilitativo, ma attraverso una semplice comunicazione da inviare all'Ufficio Tecnico comunale competente per territorio.
Così come previsto dall'art.3 del dpr 380/2001, la comunicazione di inizio lavori asseverata permette di avviare interventi edilizi essenzialmente concernenti lavori di restauro e risanamento conservativo senza interventi strutturali, nonché lavori di manutenzione straordinaria, che in generale si identificano in quegli interventi edilizi in cui si determina una nuova distribuzione degli spazi interni che non interessa le parti strutturali dell’edificio e che non comportano, quindi, modifiche alle facciate o ai volumi.
LA SENTENZA INTEGRALE E' SCARICABILE IN FORMATO PDF
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