Restauro e Conservazione | Certificazione | Sismica
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Il protocollo GBC Historic Building applicato a un progetto post-sisma di restauro sostenibile

L'intervento di conservazione e restauro sostenibile post-sisma di Palazzo Gulinelli di Ferrara.

Palazzo Gulinelli-Canonici Mattei

La certificazione GBC – HB di Palazzo Gulinelli-Canonici Mattei 

Palazzo Gulinelli, di proprietà della Fondazione “Opera Don Cipriano Canonici Mattei”, si trova a Ferrara in Corso Ercole I d’Este 15.  L’edificio è stato seriamente danneggiato dal sisma che nel 2012 ha coinvolto il territorio ferrarese. Questo evento calamitoso è stato motivo per la proprietà di affrontare, con l'aiuto di finanziamenti europei erogati dalla Regione Emilia Romagna, il restauro sostenibile del palazzo.

La metodologia progettuale portata avanti dai progettisti, l’architetto Cristiano Ferrari e l’ingegnere Eugenio Artioli dello studio Binario Lab, e i criteri di sostenibilità ed ecocompatibilità che hanno guidato il progetto hanno reso l’edifico idoneo a richiedere la prestigiosa certificazione internazionale GBC Historic Building.

Il Green Building Council Italia (GBC Italia) è una associazione no profit che fa parte della rete internazionale del World GBC. Essa ha lo scopo di adattare alla realtà italiana e promuovere il sistema di certificazione indipendente degli edifici denominato LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e ulteriori protocolli proprietari, denominati GBC, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e ad impatto ambientale contenuto.

GBC Historic Building è il protocollo energetico-ambientale (rating system) pensato per far dialogare i criteri di sostenibilità dello standard LEED e il vasto patrimonio di conoscenze proprie del mondo del restauro nel quale l’Italia ricopre ruoli di eccellenza. Il protocollo si applica nel caso di interventi di restauro, riqualificazione o recupero di edifici storici che ottengono un miglioramento prestazionale dell’involucro edilizio salvaguardandone i caratteri tipologici e costruttivi di testimonianza del passato. 

Le varie fasi di analisi e i punti forza

Il palazzo ha una superficie calpestabile pari a 3.835 mq che si sviluppa su un profilo ad “L”, suddivisa su 3 piani, con annesso giardino storico di circa 10.000 mq. La struttura oggi ospita gli spazi della scuola paritaria internazionale “Smiling”, oltre che la sede della stessa fondazione Canonici Mattei e una foresteria per studenti.

La prima valutazione da compiere per ottenere la certificazione GBC è la compilazione di una Carta d’identità dell’edificio storico. Il documento contiene tutti i volumi e le superfici della struttura dal punto di vista quantitativo e confronta la quantità di strutture realizzate in periodo pre-industriale con la quantità delle strutture di epoche più recenti.

Successivamente si è proceduto con le analisi e la rendicontazione richieste dal protocollo secondo la divisione in otto capitoli.

Il primo capitolo, riferito alla “Valenza storica dell’edificio” ha assunto grande importanza nel caso di Palazzo Gulinelli. In questa sezione, oltre alla ricerca documentale per descrivere il rilievo storico-critico, abbiamo raccolto la documentazione relativa alle analisi preliminari effettuate sulla struttura (ricerche di archivio, analisi storica, analisi strutturale, analisi dei materiali, ecc) e i dati riferiti alla compatibilità dei materiali con gli elementi pre-esistenti. In questa prima fase ha avuto un’importanza particolare la dimostrazione della reversibilità degli interventi previsti.

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Analisi preliminari: Attivazione dei meccanismi di ribaltamento

Per quanto riguarda la “Sostenibilità del sito” il punteggio è stato raggiunto grazie ad un’ottimale gestione dello spazio del cantiere e grazie ad una progettazione rispettosa ed intelligente dello spazio verde di competenza dell’edificio. Il rapporto tra edificio ed ambiente è stato, inoltre, migliorato dall’inserimento di un tetto verde calpestabile realizzato al di sopra di una nuova struttura leggera in X-Lam, che ha sostituito un’addizione degli anni ‘20 del XX sec. gravemente danneggiata dal terremoto.

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Sostenibilità del sito – il cantiere

La categoria “Gestione delle acque” ha come obbiettivo la riduzione dei consumi idrici per gli usi civili, valutando la riduzione dell’uso dell’acqua potabile, il monitoraggio e la contabilizzazione dei volumi di acqua consumata tramite l’installazione di filtri ai rubinetti e scarichi igienici ridotti. Per quanto riguarda l’uso per scopo irriguo è stato predisposto un sistema per irrigare che attinge acqua dalla falda superficiale e tramite un sistema di fontane porta l’acqua a temperatura ambiente, adatta per l’irrigazione.

Nel capitolo “Energia e Atmosfera” è stata raccolta tutta la documentazione relativa all’utilizzo di energia da parte della struttura. Gli interventi progettuali hanno ottenuto un ottimo risultato per quanto riguarda la riqualificazione energetica del palazzo, certificato dall’ottenimento di una classe energetica A4 con un consumo pari 76,72 KW/h mq. La committenza ha scelto un fornitore di luce e gas che potesse garantire la provenienza dell’energia da fonti rinnovabili, continuando a seguire le linee di ecosostenibilità dettate dal protocollo GBC.

L’ottenimento dei crediti riferiti all’ambito “Materiali e risorse” sono stati trattati con particolare attenzione utilizzando il più possibile tecnologie a secco. Il capitolo mira a documentare la scelta di materie prime e prodotti secondo i principi della sostenibilità, premiando l’utilizzo di materiali vicino al cantiere per ridurre le emissioni causate dai trasporti. Viene, inoltre, favorito l’utilizzo di prodotti accompagnati da certificazioni di sostenibilità (esempio EPD, FSC, PEFC), prodotti riciclabili, riciclati e riutilizzati all’interno dello stesso cantiere. 

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Le distanze limite di provenienza dei materiali utilizzati

L’intento progettuale, infatti, è stato quello del recupero di tutti i materiali esistenti ove possibile. Tutti i pavimenti lignei e in cotto storico sono stati smontati, trattati e ricollocati nella loro posizione originale o in altra posizione coerentemente con il rilievo storico-critico.

I soffitti del piano nobile affrescati sono stati recuperati, mentre per quanto riguarda i tinteggi delle pareti sono stati riscoperti i colori originali tramite operazioni di descialbo, ed è stato scelto il colore corrispondente al livello più antico. Anche quando è stato necessario l’inserimento di nuove pavimentazioni, sia al piano terra che al piano nobile, si sono utilizzati materiali di recupero dal palazzo Grazie alla presenza di un laboratorio di restauro direttamente in cantiere è stato possibile trattare e riutilizzare anche gli infissi esistenti, senza sprechi di tempo e spese per il trasporto.

E’ stato realizzato un progetto di riqualificazione energetica, con l’inserimento di un cappotto interno lungo le pareti del piano terra, piano ammezzato e piano foresteria. E’ stato inoltre inserito uno strato isolante in copertura all’edificio. Tutti i materiali isolanti sono stati scelti con criteri di tipo naturale, di origine riciclata o seconda generazione e con proprietà riciclabile. 

L’analisi dei materiali presenti e utilizzati nella struttura è stata effettuata considerando tutte le fasi dell’intervento di restauro: dall’inizio della fase di cantiere all’inizio dell’attività dell’edificio.

I materiali utilizzati sono stati analizzati anche nell’ambito della valutazione della “Qualità ambientale interna”. E’ stata garantita l’assenza di materiali con emissioni nocive a ridotto rilascio di composti organici volatili (VOC). Il capitolo valuta gli standard di comfort e di qualità dell’aria interna sotto numerosi aspetti: dalla portata di aria esterna per garantire un sufficiente ricambio d’aria, all’eliminazione del fumo di tabacco, dal controllo delle fonti chimiche e inquinanti che possono entrare dall’esterno, al controllo quanto più mirato del comfort termico e luminoso. Qui il recupero del sistema di protoclimatizzazione di epoca vittoriana ha garantito un minimo di ventilazione continua a tutti gli ambienti.

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Il ripristino dei condotti di ventilazione

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Le analisi di fluidodinamica

Nel capitolo “Innovazione nella progettazione” c’è stata la possibilità di esporre i punti chiave del progetto: la progettazione con metodologia BIM, in quanto con la creazione del modello si è generato un unico database, che pone in relazione tutte le fonti di informazioni relative all’edificio; il recupero del sistema di protoclimatizzazione di epoca vittoriana (secondo edificio in Italia) per una microventilazione dell’edificio; la realizzazione del giardino pensile, uno dei primi in Italia all’interno di un edificio storico tutelato; la sostituzione dell’addizione con la nuova struttura in X-Lam, legno derivante da foreste certificate e l’utilizzo di tecnologie a secco e sistemi di posa reversibili per tutti gli elementi antiche e di nuovo inserimento.

L’approccio BIM non si conclude con la realizzazione dell’intervento di restauro, ma il modello creato continuerà a essere utilizzato anche per la razionale gestione e monitoraggio dell’edificio e per la programmazione delle sue manutenzioni. Questo strumento può essere di grande utilità per la proprietà, soprattutto nel caso di strutture complesse in quanto il database creato con tutti i componenti utilizzati può essere arricchito con scadenze e previsioni di controlli, sostituzioni e riparazioni garantendo una rappresentazione di tempistiche e costi aderenti alla realtà.

L’ultimo punto, che chiude il percorso di certificazione, è fortemente dipendente dalla localizzazione dell’intervento. Riferendosi alla “Priorità regionale” ripropone alcuni punti di particolare importanza già analizzati nei precedenti capitoli. 

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GBC-ITALIA.jpg Articolo a cura del Green Building Council Italia (GBC Italia) associazione no profit che fa parte della rete internazionale del World GBC. Essa ha lo scopo di adattare alla realtà italiana e promuovere il sistema di certificazione indipendente degli edifici denominato LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e ulteriori protocolli proprietari, denominati GBC, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e ad impatto ambientale contenuto.

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