Rigenerazione Urbana
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Il progetto di rigenerazione urbana di MilanoSesto: un nuovo quartiere digitale e green

Là dove un tempo c’era il famoso polo siderurgico delle vecchie acciaierie Falk, protagonista della storia industriale italiana del Novecento, ora sorgerà MilanoSesto una città all’avanguardia, digitale e green.

 

MilanoSesto: il progetto di rigenerazione urbana 

MilanoSesto rappresenta oggi uno dei progetti di rigenerazione urbana più ambiziosi d’Europa: oltre 1,5 mln di mq di territorio da rigenerare, 3,5 mld di euro investiti e 50.000 persone ospitate quotidianamente. Sono questi alcuni numeri del futuro quartiere smart il cui masterplan è stato disegnato da Foster + Partner. Questo progetto andrà a trasformare le ex aree Falck nel comune di Sesto San Giovanni (Milano), uno spazio enorme, rimasto vuoto ormai dagli anni ’90 quando avvenne la chiusura delle vecchie acciaierie.



calo_milano_sesto_01.jpgFigura 1 – MilanoSesto: da ex acciaierie a Smart city – Credit render Foster + Partner

 

Concepita con l’obiettivo di rispettare i criteri definiti dai Sustainable Developement Goals 2030 delle Nazioni Unite, l’intera area, grazie all’utilizzo sapiente della tecnologia, permetterà di rispettare i più elevati standard internazionali di sostenibilità, efficienza energetica e qualità della vita.

 

La nuova area di MilanoSesto: il progettoFigura 2 – Integrazione delle vecchie strutture industriali con le nuove architetture

 

Gli obiettivi del Masterplan della futura area rigenerata

Il masterplan prevede la realizzazione di ampi spazi verdi (un parco diffuso di 45 ettari), quartieri residenziali, nuove piazze, spazi commerciali, edifici direzionali, ricettivi e di intrattenimento, che s’integreranno con le architetture industriali storiche del luogo che, a loro volta, verranno riconvertite.

Il progetto mira a generare “valore urbano”, oltre che finanziario, prevedendo l’innesco di nuove modalità di vita urbana con un focus sulla sostenibilità e i criteri ESG, i servizi, le tecnologie e il benessere collettivo attraverso un mix unico di funzioni, con un’offerta residenziale innovativa basata su canoni accessibili.

 

Il progetto di rigenerazione urbana di MilanoSestoFigura 3 – L’articolazione degli spazi pubblici aperti

 

Le Archistar di MilanoSesto

I singoli edifici che sorgeranno in questa nuova area rigenerata portano la firma di importanti architetti della scena internazionale.

Nell’area Unione zero di 250 mila mq sorgeranno i progetti di Antonio Citterio Patricia Viel (Acpv) per gli spazi direzionali e un hotel; Barreca & La Varra progetteranno le residenze in social housing; Park Associati curerà lo studentato con circa 700 posti letto mentre a Scandurra Studio Architettura toccheranno invece le residenze libere. Prevista inoltre una nuova stazione a ponte progettata da Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners.

All’interno del perimetro di MilanoSesto sorgerà poi la Città della Salute e della Ricerca, un grande polo d’eccellenza progettato da Mario Cucinella Architects

Infine, lo Studio LAND composto da paesaggisti, si occuperà della realizzazione di un parco di 13 ettari che circonda gli edifici.

 

Il progetto di MilanoSestoFigura 4 – L’importanza del verde diffuso e capillare fra i nuovi edifici residenziali e terziari

 

Efficienza, sostenibilità e certificazione LEED 

In questo territorio rigenerato che comprenderà Unione Zero e la Città della Salute e della Ricerca, saranno piantati quasi 1.600 alberi (che assorbiranno 48 tonnellate di CO2 ogni anno). Metà dell’energia utilizzata sarà prodotta da fonti rinnovabili, mentre tutti gli edifici di MilanoSesto rispetteranno i criteri di certificazione LEED Gold e Platinum, LEED Neighbourhood Development e WELL. 

Grazie agli elevati standard edificativi, il fabbisogno energetico dell’area sarà ridotto del 30% rispetto ai sistemi edilizi tradizionali, evitando così ogni anno, anche grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili e aree verdi, l’immissione di 5.500 tonnellate di CO2 nell’atmosfera.

L’inizio dei primi cantieri è previsto con il nuovo anno, per consegnare le prime opere entro il 2025 e terminare l’intera riqualificazione entro il 2032.

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