Il Padiglione Russo attraverso l'intervista a Sergei Tchoban, dello studio di architettura SPEECH
Qualche informazione sul Padiglione della Russia a Expo Milano 2015
Il Padiglione Russo all'expo 2015
Il Padiglione russo riprende la filosofia degli edifici temporanei russi progettati per Esposizioni Universali dal 1851 ad oggi e si avvale di un’architettura minimalista. Poiché l’area su cui costruire il Padiglione era lunga e stretta, l’edificio è stato costruito come parallelepipedo proteso in avanti, mediante una lunga tettoia di forma convessa, lunga circa 30 m. La tettoia è interamente rivestita di acciaio inossidabile e assume quindi la funzione di “specchio” ad altezza elevata, riflettendo le luci serali e proteggendo dal sole diurno. Diffuso l’utilizzo di legno e di vetro nella costruzione dell’edificio. L’idea alla base della progettazione è stata quella di creare uno spazio esteso dedicato alla socialità, sia nella piazza dinanzi al padiglione, sia in copertura.
“Il Padiglione Russia doveva rappresentare l'intera nazione. Era importante qui non esprimere se stessi, ma dimostrare le peculiarità di questo paese. Ruolo principale dell'architetto era dare della Russia la rappresentazione più espressiva. Era importante seguire la tradizione, creare continuità. E ce l'abbiamo fatta. Il visitatore di Expo sa già, mentre si avvicina, che questo è il padiglione della Russia”
(S. Tchoban)
Abbiamo intervistato Sergei Tchoban, direttore dello studio di architettura SPEECH.
1. Chi è stato coinvolto nella progettazione del Padiglione?
Il progetto di architettura è stato realizzato dal nostro studio russo SPEECH (architetti Sergei Tchoban, Alexei Ilyin, Marina Kuznetskaya, Andrey Perlich). L’ideazione dello spazio espositivo è del noto designer Yuri Avvakumov; la progettazione dello stesso è stata realizzata dall’azienda Simpateka RUS. Il general contractor del progetto è stata la compagnia russa RT Expo; come sub – appaltatori essi hanno coinvolto la compagnia italiana Sech Costruzioni.
2. Ci potrebbe dire qualcosa in merito ai materiali utilizzati nel Padiglione? Avete avuto problemi durante la costruzione?
E’ stato scelto il legno come materiale principale, visto che è nello stesso tempo il materiale maggiormente amico dell’ambiente e il più tradizionale nell’ambito dell’architettura russa. La parte superiore del padiglione è finita con pannelli in legno, mentre la parte inferiore è rivestita con pannelli in vetro trasparenti e opachi.
La parte più spettacolare dell’edificio è la mensola di copertura, che ha una forma fortemente ricurva, originando una silhouette particolare che è riconoscibile in modo chiaro nel panorama generale dell’EXPO. Dalla parte della mensola l’ingresso è rivestito in acciaio lucido inossidabile, cosicché non solo protegge i visitatori dalla pioggia e dal sole, mentre di notte riflette la luce dei lampioni, ma costituisce anche un’attrazione – uno specchio gigantesco nel quale le persone si possono fotografare. Il tipo di finitura dell’acciaio è la più raffinata (no.8). Poiché l’utilizzo di acciaio inossidabile è piuttosto costoso, specialmente per una struttura temporanea, architetti e ingegneri hanno inventato una sorta di struttura a sandwich per la mensola di copertura del padiglione. Questa comprende anche pannelli polimerici (spessore 3 cm); le lamine di acciaio sono state posizionate sopra questi pannelli. Lo spessore delle lamine di acciaio inossidabile è di circa 2 mm.
3. Cosa succederà a Padiglione dopo la fine di Expo? Che destino avrà il Padiglione russo?
C’è un’idea di spostare o ricostruire il padiglione a Mosca, nell’area All-Russia Exhibition Centre, ma non è ancora chiaro se il progetto potrebbe essere utilizzato in un altro clima. Non c’è stata alcuna decisione finale, solo alcune discussioni.
4. Ci può dire qualcosa in merito alla struttura del padiglione?
Il Padiglione si estende su un’area di 3.260 mq; la struttura ripete virtualmente la trama del terreno russo, mediante una configurazione a parallelepipedo, che presenta anche una importante estensione della copertura verso l’esterno, una sorta di mensola, che definisce e crea un riparo per la zona pedonale di fronte all’entrata principale del Padiglione. Una delle idee chiave del nostro progetto è stata che il Padiglione non può essere solo un luogo per posizionare contenuti in esposizione, ma anche un interessante spazio pubblico per attrarre visitatori. La copertura infatti serve anche come spazio per muoversi e fa da luogo di osservazione dell’intorno. Grazie a questo progetto, i visitatori possono passare all’interno del padiglione e dal tetto guardare verso altri spazi espositivi.
5. Come sono state le relazioni tra architetti, ingegneri e contractor? E’ stato difficile lavorare con così tante persone?
E’ stato un vero lavoro di squadra.
SPEECH è uno studio di architettura russo. E’ stato fondato nel 2006 dagli architetti Sergei Tchoban e Sergey Kuznetsov. L’ufficio è specializzato nella progettazione di edifici e complessi a vario scopo e sviluppa concept urbanistici ma anche progetti di interni. I progetti di SPEECH sono stati inseriti in numerose città in Russia (Mosca, San Pietroburgo, Sochi, Kazan, Nizhny Novgorod, e altri) come all’estero (Berlino, Milano, Venezia, Minsk). I progetti di SPEECH sono stati presentati in prestigiose location, come Shchusev State Museum di Architettura a Mosca, Arch Moscow exhibition, International Investment Forum a Sochi, Aedes Gallery a Berlino, MIPIM international exhibition of investment projects a Cannes e la Biennale di Architettura di Venezia. Per 4 anni consecutivi a partire dal 2012, SPEECH ha partecipato all’esibizione di INTERNI a Milano. Ha presentato in particolare alcune installazioni: The Eye of the Architect (2012), Golden River (2013), U_cloud (2014) e Living Line (2015). Nel 2013 SPEECH ha presentato l’evento Architect of the Year presso l’ARCH Moscow International Exhibition.
SERJEI TCHOBAN
(nato il 9 ottobre 1962) è un architetto russo e Tedesco che lavora in varie città d’Europa e nella Federazione russa. E’ un membro dell’Associazione degli Architetti Tedeschi (BDA), dell’Unione degli Architetti Russi e dell’Unione degli Artisti Russi, accademico dell’Accademia Internazionale di Architettura e accademico onorario dell’Accademia Russa delle Arti, ha ricevuto numerosi premi di architettura e partecipato a diverse mostre di architettura.
Nel 1991 si è spostato in Germania, dove ha lavorato dal 1992 per le società Nietz, Prasch, Sigl ad Amburgo. Nel 1995 è diventato partner direttore dell’ufficio NPS Tchoban Voss. Molti progetti di Sergei Tchoban si trovano a Berlino: complesso Cubix cinema, AquaDom, Centro Culturale Ebraico, Sinagoga Chabad Lubavitch su Munsterstrasse, NHow Hotel, complesso Mall di Berlino e edificio del Museo del Disegno Architettonico (con Sergey Kuznetsov). Nel 2003 ha aperto lo studio di architettura Tchoban e Partner a Mosca, nel 2006 attraverso la fusion con l’ufficio S.P. Project insieme a Sergey Kuznetsov e Pavel Shaburov hanno co-fondato lo studio di architettura SPEECH e Tchoban è diventato direttore. Nel 2009 ha fondato la Tchoban Foundation – Museo del Disegno Architettonico. Tchoban è stato il curatore del Padiglione russo alla Biennale di Venezia due volte: nel 2010 ha curato il progetto “Russia factory” (insieme a Sergey Kuznetsov, Pavel Khoroshilov, Grigory Rezvin), nel 2012 – il progetto “i-city/i-land” (insieme con il commissario del padiglione Grigory Revzin, co – curator Sergey Kuznetsov e Valery Kashirina), che è stato premiato con una menzione speciale – la prima volta che la Russia ha vinto un premio alla Biennale di Architettura.
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(Fonte: Ufficio Stampa Padiglione Russia)