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Il nuovo regolamento europeo sui prodotti da costruzione

Il nuovo Regolamento Europeo sui prodotti da costruzione sostituirà il CPR attuale, con l'obiettivo di allineare il settore agli obiettivi del Green Deal e migliorare la standardizzazione. Introduce novità come il passaporto digitale dei prodotti e obblighi ambientali, ridistribuendo poteri tra Commissione Europea e Stati Membri, per favorire la transizione verde e digitale del settore.

Il Regolamento Europeo n. 305/2011 sui prodotti da costruzione (CPR) è entrato in vigore il 1º luglio 2013, sostituendo la Direttiva 89/106/CEE (CPD), con l’obiettivo primario di assicurare la libera circolazione dei prodotti nel Mercato Unico. Rispetto alla precedente direttiva sui prodotti da costruzione, il CPR ha proiettato l’intero settore verso un linguaggio tecnico comune introducendo il concetto di dichiarazione di prestazione e superando quello di attestazione di conformità.

Tuttavia, le procedure di standardizzazione basate sul ruolo centrale del CEN-CENELC non hanno avuto il successo auspicato.

Dal 2013 ad oggi soltanto 109 norme su 244 adottate dal CEN sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), questo per via di crescenti requisiti giuridici e tecnici a cui le norme dei prodotti da costruzione hanno dovuto adeguarsi a seguito di una serie di casi giudiziari.

In particolare, è stato sancito il principio di “esaustività” delle norme armonizzate e la Commissione Europea ha attribuito valore di legge a quest’ultime, spostando la pubblicazione dei riferimenti alle norme armonizzate dalla sezione informativa a quella normativa della GUUE.

Inoltre, con gli obiettivi fissati dall’European Green Deal, la Commissione Europea ha evidenziato gli enormi impatti ambientali del settore delle costruzioni ed ha individuato nella revisione del regolamento sui prodotti da costruzione una delle politiche necessarie per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi sulla decarbonizzazione del vecchio continente.

 

Nuovo Regolamento Europeo sui prodotti da costruzione: innovazione e sostenibilità al centro
Al convegno SAIE di Bologna, Domenico Tinto ha illustrato le novità del nuovo Regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione, che affronta lo stallo nella standardizzazione e introduce requisiti ambientali obbligatori per ridurre l’impatto climatico del settore. Il regolamento, previsto per fine 2024, include anche il passaporto digitale per la tracciabilità dei prodotti, favorendo la transizione ecologica e la digitalizzazione del settore.

GUARDA L'INTERVENTO DI DOMENICO TINTO A SAIE 2024

 

Il nuovo Regolamento

Nel marzo 2022 la Commissione Europea ha presentato la proposta per un nuovo Regolamento sui prodotti da costruzione.
Dopo un iter legislativo lungo più di due anni, Consiglio e Parlamento Europeo sono pervenuti ad un accordo sul nuovo Regolamento che sostituirà l’attuale CPR ed entrerà in vigore probabilmente già entro la fine del 2024.

Gli obiettivi del nuovo CPR sono quelli di conformare il settore agli obiettivi ambientali stabiliti dal Green Deal e, al contempo, di superare l’impasse degli ultimi 10 anni nel settore della standardizzazione dei prodotti da costruzione, moltiplicando le strade per raggiungere la marcatura CE e potenziando il ruolo dell’Organizzazione dei TAB (EOTA ).
Il CEN-CENELEC perde il ruolo centrale che aveva nella preparazione delle norme armonizzate, i poteri vengono riequilibrati spostando compiti e responsabilità sulla Commissione Europea e sugli Stati Membri.

 

Capacità di incidere nella predisposizione delle norme armonizzate, nuova e attuale CPR a confronto. (Crediti: D. Tinto)

 

Numerose sono le novità che il nuovo CPR introduce nel settore dei prodotti da costruzione. Le imprese del settore vengono investite di maggiori obblighi (anche rispetto ai requisiti ambientali), ma avranno anche nuove possibilità di sviluppo aziendale se accompagnate da un opportuno sostegno da parte della macchina amministrativa statale e dagli enti responsabili dell’esecuzione del nuovo Regolamento.

Tra le principali novità del nuovo Regolamento vi sono:

  • La definizione di una zona armonizzata per l’applicazione dei requisiti giuridici più severi;
  • La creazione di un gruppo di esperti sull’Acquis del CPR;
  • L’introduzione, accanto alla dichiarazione di prestazione, di una eventuale presunzione di conformità qualora la Commissione Europea stabilisca requisiti di prodotto (ambientali, di funzionamento, di sicurezza, informativi);
  • L’obbligatorietà della dichiarazione della prestazione ambientale;
  • L’allargamento della platea di soggetti che accedono al percorso EOTA;
  • Il rafforzamento dei TAB, dei punti di contatto nazionali e delle autorità di vigilanza;
  • L’introduzione del passaporto digitale dei prodotti.

Sul piano della semplificazione, se da un lato le modifiche del nuovo regolamento introducono miglioramenti alle previsioni già contenute nella attuale CPR, d’altra parte, per sostenere la transizione verde e digitale, vengono introdotte nuovi obblighi per gli operatori economici. Inoltre, al nuovo Regolamento verrà riconosciuto il titolo di “lex specialis” per cui le disposizioni del CPR prevarranno su altre iniziative legislative comunitarie, come il regolamento per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR) ed il Regolamento (UE) 1025/2012 sulla normazione europea.

 

La preparazione delle norme armonizzate obbligatorie ed il gruppo di esperti sull’Acquis del CPR

L’attuale quadro normativo del settore dei prodotti da costruzione è piuttosto complesso. La maggior parte delle norme cogenti per la marcatura CE è stata adottata durante la vecchia direttiva prodotti da costruzione, mentre molte delle norme aggiornate all’avanzamento tecnologico del settore sono state adottate dal CEN ma bocciate dalla Commissione europea e non sono quindi utilizzabili ai fini della marcatura CE.

Nel 2020 la Commissione Europea ha avviato le prime consultazioni informali per i lavori sull’Acquis del CPR , gli Stati Membri hanno definito criteri e priorità per la programmazione dello sviluppo di specifiche tecniche armonizzate. Tra le prime priorità sono stati individuati i prodotti strutturali, i materiali isolanti, porte e finestre.

Ad oggi la Commissione Europea ha avviato i lavori per la preparazione di richieste di standardizzazione per le prime 6 priorità, per tutti le altre bisognerà attendere il nuovo CPR e capire se le priorità definite nel 2020 verranno confermate nel piano di lavoro che la Commissione Europea, con il supporto del gruppo di esperti sull’Acquis del CPR, preparerà entro un anno dalla data di entrata in vigore del nuovo CPR.

Come già indicato, il nuovo Regolamento riconosce un ruolo centrale al gruppo di esperti sull’Acquis del CPR. Il gruppo è composto da esperti designati dagli Stati Membri, da rappresentanti delle organizzazioni europee di normazione e da rappresentanti delle pertinenti organizzazioni europee portatrici di interessi a norma del regolamento (UE) n. 1025/2012. Tale gruppo assiste la Commissione Europea nelle attività di programmazione dello sviluppo di specifiche tecniche armonizzate e nella preparazione dei relativi contenuti tecnici.

Pertanto, il processo di programmazione e preparazione delle specifiche tecniche armonizzate sarà più articolato, ma al contempo, garantirà la massima trasparenza e partecipazione degli Stati Membri e dei portatori di interessi che saranno coinvolti attivamente sin dalle prime fasi del processo.

Una volta definiti i contenuti di una richiesta di standardizzazione con il supporto del gruppo di esperti sull’Acquis del CPR, la via delle norme obbligatorie del CEN resterà la prima opzione per stabilire specifiche tecniche armonizzate; tuttavia, la Commissione Europea potrà adottare atti di esecuzione alternativi.

 

Continua a leggere nel PDF in allegato...

 

Nei prossimi paragrafi si parlerà di:

  • La continuità del percorso ETA e la novità nella marcatura CE volontaria;
  • La transizione verso la nuova CPR;
  • Le sfide per il sistema Italia.

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