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Il nuovo protocollo ITACA e la sua correlazione con i Criteri Ambientali Minimi CAM 2020

Quali criteri del nuovo protocollo ITACA permettono di soddisfare parzialmente o totalmente i CAM? Quali i vantaggi di utilizzare il protocollo ITACA per i CAM ?

Quali criteri del nuovo Protocollo ITACA permettono di soddisfare parzialmente o totalmente i CAM

Il Protocollo ITACA e i Criteri Ambientali Minimi

Il "nuovo Codice Appalti”, all’art.34, prevede per le stazioni appaltanti l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi (CAM). Tale disposizione per il Protocollo ITACA, in quanto strumento della Conferenza delle Regioni che ha come proprio punto di forza l’attenzione ai livelli minimi o ai limiti contenuti nella legislazione e nella normativa tecnica di settore, ha rappresentato un elemento dirompente che non poteva non essere tenuto in considerazione.

I Criteri Ambientali Minimi sono indicazioni volte a indirizzare gli enti pubblici verso una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti e sottolineano l’importanza di integrare dei criteri ambientali nelle diverse fasi delle procedure di gara. Il fine è quello di qualificare dal punto di vista della riduzione dell’impatto ambientale sia le forniture sia gli affidamenti lungo l’intero ciclo di vita del servizio/prodotto. L’approccio adottato è quello degli Acquisti Verdi o GPP (Green Public Procurement) per cui le amministrazioni pubbliche utilizzano dei criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisizione del servizio o del prodotto ed in questo modo incoraggiano la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale. 

La versione più recente dei CAM edilizia è quella del DM 11 ottobre 2017 che in più punti fa riferimento ai rating systems, tra i quali viene espressamente citato il Protocollo ITACA, sottolineandone l’importanza e la possibilità di avvalersene in quanto prevede, al paragrafo 1.2, che la stazione appaltante possa selezionare progetti sottoposti ad una fase di verifica valida per la certificazione dell’edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetica ed ambientale come si vede nella seguente citazione. 

“...(omissis)… A tal fine, la stazione appaltante può trovare utile selezionare i progetti sottoposti ad una fase di verifica valida per la successiva certificazione dell'edificio secondo uno dei protocolli di sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale (alcuni esempi di tali protocolli sono: Breeam, Casaclima, Itaca, Leed, Well) …(omissis)…

Inoltre, sempre nel paragrafo 1.2 e di seguito specificato più puntualmente per la maggior parte delle specifiche tecniche per gruppi di edifici (paragrafo 2.2) o per singolo edificio (paragrafo 2.3) , viene indicata la possibilità di utilizzare la documentazione prevista dai criteri dei protocolli di sostenibilità energetica ed ambientale riconosciuti validi in luogo degli elaborati richiesti da molti criteri CAM per la verifica delle caratteristiche dichiarate dell’opera, anche se va posta attenzione a quali sono le richieste dei criteri di tali protocolli e al livello di tali richieste, che deve essere almeno uguale o superiore a quello dei CAM, come si può notare nel testo di seguito citato.

“...(omissis)… Per meglio chiarire il ruolo di tali protocolli va detto che questi sono diversi tra loro e non contengono tutti i criteri presenti in questo documento o anche quando li contengono, non richiedono sempre gli stessi livelli di qualità e prestazione presenti nel presente documento di CAM, per cui la stazione appaltante potrà usare tali protocolli per verificare la rispondenza ad un criterio solo se, per l'assegnazione della certificazione, sono compresi i requisiti di cui ai criteri inseriti nel presente documento di CAM con livelli di qualità e prestazioni uguali o superiori …(omissis)…

Per brevità si preferisce non inserire tutte le ricordate citazioni relative ai paragrafi 2.2 e 2.3 ma preme sottolineare come anche al paragrafo 2.6.1, sulle competenze dei progettisti, si afferma quanto segue:

Capacità tecnica dei progettisti
Viene attribuito un punteggio premiante pari …(omissis) ... alla proposta redatta da:
• un professionista, esperto sugli aspetti energetici ed ambientali degli edifici, certificato da un organismo di valutazione della conformità secondo la norma internazionale ISO/IEC 17024 o equivalente, che applica uno dei protocolli di sostenibilità degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale (alcuni esempi di tali protocolli sono: Breeam, Casaclima, Itaca, Leed, Well);
…omissis…
Verifica: …omissis… I singoli progettisti presentano il proprio c.v. e l'attestato di certificazione in corso di validità (con i crediti di mantenimento professionale in regola)” 

Queste brevi considerazioni fanno già trasparire come sia presente un importante nesso fra i criteri CAM ed i criteri dei protocolli energetico ambientali, e nello specifico del protocollo ITACA. Alla luce di quanto detto sul Protocollo e sui CAM edilizia si comprende la necessità di approfondire le connessioni esistenti fra criteri CAM e criteri ITACA al fine di fornire uno strumento che favorisca e faciliti l’operato delle stazioni appaltanti e degli operatori economici. 

Leggi anche "Le novità del Protocollo ITACA contenute nella nuova Pdr UNI 13:2019. Tutti i dettagli"

Collegamento tra i criteri del protocollo ITACA e i CAM

L’analisi del decreto ha evidenziato i riferimenti che i CAM fanno relativamente ai rating system, e pertanto anche al Protocollo ITACA. Per la natura stessa del Protocollo si è ritenuto doveroso approfondire le relazioni specifiche fra i singoli criteri CAM ed i singoli criteri ITACA. Come evidenziato in precedenza nel decreto viene disposto che il ricorso ai protocolli di sostenibilità energetico-ambientali deve assicurare il soddisfacimento del livello prestazionale minimo richiesto dai CAM; quindi indicare genericamente che un criterio CAM e un criterio ITACA trattano dello stesso argomento non è sufficiente ad assicurare il livello prestazionale richiesto dal decreto, c’è la necessità di quantificare il livello raggiunto dal criterio ITACA in relazione alle richieste del criterio CAM per poter dire se quest’ultimo viene soddisfatto.

A tale scopo si è proceduto ad una “scomposizione” della generica affinità in elementi semplici e singolarmente valutabili. L’elemento principale per identificare una connessione fra i due strumenti, è che i criteri di CAM e Protocollo trattino lo stesso argomento, poi, come secondo elemento in ordine di importanza, si può analizzare se tale argomento viene trattato con modalità più o meno comparabili; infine, considerato che i criteri CAM sono spesso articolati in più disposizioni che possono anche riguardare aspetti differenti, ma comunque con elementi contigui, va data anche una valutazione se il criterio ITACA, individuato come quello che più si avvicina alle richieste del criterio CAM, copre tutte le disposizioni o solo una parte, che magari possono essere oggetto di altri criteri ITACA. Nel tentativo quindi di individuare e quantificare, per quanto solo qualitativamente, il grado di correlazione fra i criteri CAM e quelli ITACA possiamo perciò suddividere la correlazione complessiva in tre aspetti, gerarchicamente ordinati:

  • il grado di affinità: la valutazione che l’argomento oggetto del criterio CAM sia lo stesso del criterio ITACA;
  • il grado di comparabilità: la valutazione che l’argomento oggetto sia del criterio CAM che del criterio ITACA sia trattato in maniera paragonabile;
  • il grado di copertura: la valutazione su quante disposizioni del singolo criterio CAM trattano un argomento oggetto di uno specifico criterio ITACA. In altri termini a quante disposizioni di un singolo criterio CAM e riferibile un determinato criterio ITACA.

Ai tre aspetti indicati può essere data una graduazione e questo è stato tentato con le seguenti scale: 

Per il grado di affinità 

criteri-itaca-criteri-cam-affinita.JPG

Per il grado di comparabilità

criteri-itaca-criteri-cam-comparabilita.jpg

Per il grado di copertura 

criteri-itaca-criteri-cam-copertura.JPG

Una volta stabilito che la correlazione complessiva può essere analizzata dai tre aspetti citati, con differente importanza fra loro, e che ogni singolo aspetto è a sua volta esprimibile con una scala di valutazione si è proceduto all’analisi incrociata fra tutti i criteri CAM con tutti i criteri ITACA.
Quello che si ottiene da tale analisi è una scala di correlazione fra coppie di criteri in cui ad ogni criterio CAM viene associato uno o più criteri ITACA evidenziando il grado di affinità, il grado di comparabilità ed il grado di copertura. L’ordinamento delle coppie create è determinato in prima istanza dal grado di affinità, poi a parità di grado di affinità dal grado di comparabilità ed infine dal grado di copertura. Lo schema di scala di correlazione che si vuole costruire è quello della seguente figura.

criteri-itaca-criteri-cam-tabellajpg.JPG

Come si nota ad un criterio CAM è associato un criterio ITACA e la loro correlazione è espressa nella scala di ciascun aspetto citato in precedenza col grado di affinità a determinare in prima istanza in quale posizione della scala la correlazione complessiva debba posizionarsi. Per essere più chiari se nell’analisi incrociata fra i criteri risulta che il grado di affinità è 4, cioè il criterio ITACA e il criterio CAM trattano lo stesso aspetto, allora il posizionamento nella scala sarà nelle prime posizioni insieme alle altre coppie con punteggio 4 per il grado di affinità e solo l’analisi degli altri due aspetti determinerà le posizioni relative fra tutte le coppie di criteri con affinità pari a 4. Infatti, come si vede nella scala, le prime coppie sono tutte quelle con affinità pari a 4 e poi a scendere le altre con affinità decrescenti.

Per arrivare a costruire la scala di correlazione è stato necessario fare l’analisi di tutti gli incroci possibili fra criteri CAM e ITACA per i tre aspetti considerati; dato che i criteri CAM sono circa 60 ed i criteri ITACA sono circa 40, fra criteri comuni ai protocolli residenziale e non residenziale e quelli esclusivi di ciascun protocollo, ecco che il numero complessivo di incroci possibili si aggira intorno ai 2.400.

Il lavoro di incrocio fatto ha prodotto tre tabelle sinottiche di riassunto in cui sono evidenziate le connessioni secondo i tre aspetti analizzati fra tutti i criteri. Inoltre è stata costruita anche la scala di correlazione fra criteri CAM e criteri ITACA secondo le modalità spiegate in precedenza. 

Per ragioni di spazio e considerata la dimensione delle tabelle sinottiche in questa sede non vengono presentate, si propone invece un estratto della scala di correlazione relativa alle prime coppie di criteri.

criteri-itaca-criteri-cam-correlazione.JPG

La scala di correlazione continua per altri 70 accoppiamenti rilevati con differente grado di affinità.

Quali i vantaggi di utilizzare il protocollo ITACA per i CAM 

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