Cambiamenti climatici | Ambiente | Sostenibilità | Siccità
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Il mese più Caldo di sempre. Per ora.

L'ultimo mese è stato il più caldo mai registrato, segnando un inquietante record climatico. Gli effetti devastanti, quali ondate di calore e incendi, evidenziano l'urgente necessità di azioni decise contro il cambiamento climatico e per un futuro sostenibile. Ma anche per un presente che è già diverso.

Un luglio di Fuoco: analisi del "Mese Più Caldo di Sempre

Osservando i titoli delle notizie in questi giorni, un fatto è ormai indiscutibile: l'ultimo mese di luglio è stato il più caldo mai registrato nella storia del nostro pianeta.

Non è un problema solo italiano.

Basta aprire qualche sito di comunicazione internazionale per rendersi conto di cosa stia succedendo.

Una combinazione di fenomeni climatici e meteorologici, molti dei quali riconducibili ai cambiamenti climatici causati dall'uomo, ha portato a una serie di eventi climatici estremi senza precedenti.

L'analisi dell'Università di Lipsia ha stabilito che luglio 2023 sarà più caldo di 0,2 °C rispetto al precedente luglio più caldo, quello del 2019.

Poiché luglio è climatologicamente il mese più caldo dell'anno per la Terra nel suo complesso, questo rende luglio 2023 il mese più caldo da quando esistono i registri e probabilmente il più caldo degli ultimi 120.000 anni, sulla base dei dati relativi alle temperature passate trovati in antichi sedimenti e strati di ghiaccio, nonché di altri registri paleoclimatici.

L'aumento delle temperature non è più un fenomeno isolato, ma una tendenza costante che dobbiamo affrontare. L'estate 2023 è stata segnata da una serie di record: il giorno più caldo mai registrato, il mese più caldo e l'Antartide con il minor quantitativo di ghiaccio.

Questi sono segnali di allarme che dovrebbero spingerci ad agire.

Che cosa El Niño

El Niño è un fenomeno climatico che causa il riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico equatoriale, influenzando i modelli meteorologici globali. Parte del ciclo El Niño-Southern Oscillation, alterna fasi calde (El Niño) a fasi fredde (La Niña), influenzando clima, agricoltura e risorse idriche.

Scientific American ha pubblicato un articolo su questo tema riportando la dichiarazione del segretario generale della WMO Petteri Taalas nel comunicato stampa di WMO-C3S: "Il clima estremo che ha colpito molti milioni di persone nel mese di luglio è purtroppo la dura realtà del cambiamento climatico e un'anticipazione del futuro. La necessità di ridurre le emissioni di gas serra è più urgente che mai. L'azione per il clima non è un lusso, ma un obbligo."

Il CMCC observatory on climate policies and futures ha pubblicato un interessante articolo “The hottest month ever” a firma di Davide Michielin su questo tema.

Davide Michielin ci racconta come nelle prime tre settimane di luglio, abbiamo vissuto il periodo di tre settimane più caldo mai registrato. Durante le prime e terze settimane, le temperature hanno anche superato temporaneamente la soglia di 1,5°C sopra il livello preindustriale, un limite stabilito nell'Accordo di Parigi. Questo non è un risultato da sottostimare e dovrebbe farci riflettere sulla gravità della situazione in cui ci troviamo.

Anticicloni ad alta pressione, battezzati con nomi evocativi come Cerbero e Caronte, hanno causato ondate di calore estreme, con temperature superiori ai 45°C in parti della Grecia, Spagna e Italia. Questo, unito a incendi boschivi di proporzioni catastrofiche in luoghi come l'isola greca di Rodi e le Canarie in Spagna, ci dimostra quanto la nostra società sia vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici.ù

Le onde di calore

Le onde di calore sono tra i fenomeni naturali più pericolosi, nonostante raramente ricevano l'attenzione adeguata. Questo perché i loro effetti non sono sempre immediatamente evidenti. Possono causare un aumento significativo delle morti per calore, soprattutto tra le persone anziane e quelle con condizioni mediche preesistenti.

Solo nell'ultimo anno, più di 61.000 persone sono morte in Europa a causa del calore estivo.

Che cosa sono le ondate di calore

Le ondate di calore sono periodi di almeno tre giorni consecutivi di calore estremo, con potenziali rischi per la salute, l'agricoltura e gli ecosistemi. L'intensità e la frequenza di questi eventi stanno aumentando a causa del cambiamento climatico.

Delle tendenze sulle temperature delle ondate di calore ne avevo parlato poche settimane da, nell’articolo “Caldo sovraumano: onde di calore colpiscono tre continenti, il clima ci chiede di cambiare” e ora i dati statistici confermano le previsioni: siamo al record dei record, abbiamo raggiunto le soglie di dolore.

È tempo di agire.

Non possiamo più permetterci di rimanere inerti di fronte a queste avvertenze sempre più frequenti e drammatiche. Questi eventi climatici estremi sono segnali d'allarme chiari e inconfutabili del cambiamento climatico in corso. Se non intraprendiamo azioni decisive per mitigare le emissioni di gas serra, l'aumento delle temperature continuerà a mettere a repentaglio la nostra società e l'intero ecosistema del pianeta.

Dobbiamo rafforzare le nostre politiche climatiche e accelerare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Ma non basta solo ridurre le emissioni: dobbiamo anche adattarci al cambiamento climatico che è già in corso. Questo significa costruire infrastrutture resistenti al clima, proteggere le nostre comunità più vulnerabili e garantire che le nostre città siano pronte a gestire le ondate di calore e altri eventi climatici estremi.

Il caldo record di questo mese dovrebbe servire come un campanello d'allarme per tutti noi.

È un chiaro segnale che il cambiamento climatico non è più un problema del futuro, ma una realtà del presente. Non possiamo più permetterci di ignorare i segnali che il nostro pianeta ci sta inviando. Dobbiamo agire ora per prevenire ulteriori danni e assicurare un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

Ne ho parlato anche in un mio recente articolo: ”Il Nuovo Volto dell'Estate: dovremo adattarsi ai Cambiamenti Climatici” dove ho ricordato le parole del Ministro della Sanità tedesco, Karl Lauterbach: "se le cose continuano così, queste destinazioni di vacanza non avranno futuro a lungo termine. Il cambiamento climatico sta distruggendo l'Europa meridionale. Un'era volge al termine".

Di fronte a queste parole ci siamo offesi, abbiamo fatto le battute sulla foresta nera, ma la verità è avremmo dovuto in esse cogliere lo stimolo per riflettere su ciò che sta accadendo. La realtà è che la Sicilia e la Puglia stanno bruciando, mentre importanti aree turistiche di Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Romagna sono state colpite da grandinate epocali e tempeste che hanno causato danni ingenti.

La verità è che abbiamo dovuto introdurre la cassa integrazione in edilizia perchè lavorare di giorno sotto il sole cocente è diventato un pericolo per la salute. L’’ipotesi di cambiare gli orari di lavoro estivi  alla mattina presto, al momento dell’alba, potrebbe essere un’ipotesi non così futura per il nostro paese, così come per altri del sud dell’Europa.

Il futuro che temevamo arrivasse è già diventato il quotidiano.

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Fonte CMCC

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