Il mercato della smart home continua a crescere: +11% nel 2024, trainato da sicurezza e IA

Il mercato della smart home continua a crescere: +11% nel 2024, trainato da sicurezza e IA

Il settore della smart home in Italia continua la sua crescita, nonostante le difficoltà legate alla crisi dell’edilizia e alla fine degli incentivi fiscali. Secondo il rapporto 2024-25 dell’Osservatorio IoT del Politecnico di Milano, il mercato ha registrato un aumento del +11%, raggiungendo un fatturato di 900 milioni di euro.

Un dato significativo, che lascia intravedere il superamento a breve della soglia psicologica del miliardo di euro, ponendo l'Italia in una posizione di recupero rispetto alla spesa pro capite europea.

Questa crescita si distingue particolarmente se confrontata con il resto d’Europa, dove l’incremento si è fermato al +6,5%. Tuttavia, nonostante il trend positivo, l’Italia presenta ancora una spesa pro capite per la smart home inferiore del 50% rispetto agli altri Paesi europei. Questo indica un mercato con grandi potenzialità di espansione, ma che necessita di una maggiore diffusione delle tecnologie domestiche intelligenti.

“Gli ultimi mesi hanno portato importanti novità sul mercato – afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. Da un lato, cresce la consapevolezza dei consumatori e, in parte, della filiera di installatori e manutentori, sempre più convinti delle potenzialità delle soluzioni per la casa smart. Dall’altro lato, si assiste a una platea sempre maggiore di aziende che punta su valorizzazione dei dati, offerta di nuovi servizi e integrazione con soluzioni di Intelligenza Artificiale per fidelizzare i propri clienti, garantendo un’esperienza sempre più personalizzata e creando valore grazie ai dati raccolti. Nel 2025 le sfide per la Smart Home saranno l’evoluzione degli ecosistemi per l’interoperabilità, con Matter in prima fila tra le iniziative più rilevanti, e l’arrivo del Data Act, che si propone di regolare e armonizzare l’accesso equo ai dati, inclusi quelli prodotti dagli oggetti smart in casa”.

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Sicurezza e IA trainano il mercato, in calo i dispositivi per l'efficienza energetica

A trainare la crescita è ancora una volta il segmento della sicurezza domestica, che da solo rappresenta oltre un quarto del mercato (250 milioni di euro). L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nei dispositivi di sicurezza sta aumentando il valore di questo comparto, con tecnologie sempre più avanzate che migliorano la protezione delle abitazioni.

Anche i piccoli elettrodomestici connessi registrano una crescita, mentre il settore dei grandi elettrodomestici rimane sostanzialmente stabile.

Il comparto più in difficoltà è invece quello legato al risparmio energetico, che ha registrato un calo del -5%. Questo segmento include prodotti come caldaie intelligenti, pompe di calore, termostati smart e soluzioni HVAC, che hanno sofferto la fine degli incentivi fiscali come Superbonus e Bonus Casa. Il calo è stato particolarmente evidente nel canale B2B (distributori e installatori), mentre il mercato B2C (rivolto direttamente ai consumatori) ha mostrato maggiore resilienza.

Nonostante la frenata, la sensibilità dei consumatori verso il risparmio energetico rimane alta: il 71% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a investire in tecnologie per ridurre i consumi domestici. Questo suggerisce che la flessione potrebbe essere solo temporanea e che il settore potrebbe riprendersi rapidamente non appena nuove agevolazioni o incentivi entreranno in vigore.

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Smart home: un mercato sempre più maturo e consapevole

Un altro aspetto chiave emerso dall’analisi del Politecnico di Milano è il crescente livello di conoscenza delle tecnologie smart home. Il 69% degli italiani sa esattamente cosa sia una casa intelligente e quali vantaggi offra, segnando un incremento di 10 punti percentuali rispetto al 2023. Questo aumento è attribuito a un cambiamento generazionale, con i nativi digitali che progressivamente stanno sostituendo le generazioni più anziane come principali acquirenti di dispositivi smart.

Questa evoluzione sta contribuendo alla crescita del mercato, con una maggiore domanda di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione domestica, il comfort e la sicurezza.

Il contributo della smart home alla transizione energetica

Un aspetto di particolare interesse riguarda il ruolo della smart home nel raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica previsti dalla Direttiva Europea EPBD4 (Case Green). Secondo il Politecnico di Milano, per raggiungere la riduzione di 40.000 GWh/anno nei prossimi dieci anni, la diffusione di sistemi intelligenti per la gestione dei consumi potrebbe contribuire per circa 2.600-3.100 GWh/anno, pari a circa il 7% dell’obiettivo totale.

Questo impatto, seppur apparentemente modesto , assume un valore significativo se rapportato al basso investimento richiesto per dotare le abitazioni di dispositivi smart rispetto agli interventi di riqualificazione edilizia più onerosi. Inoltre, l’influenza sulle abitudini di consumo degli utenti è difficilmente quantificabile in termini numerici, ma risulta determinante per il raggiungimento di un’efficienza energetica diffusa.

Il mercato della smart home in Italia sta attraversando una fase di consolidamento, con un’ottima crescita rispetto agli altri Paesi europei e una sempre maggiore consapevolezza da parte dei consumatori. La sicurezza e l’intelligenza artificiale sono i principali motori della crescita, mentre i dispositivi per il risparmio energetico hanno subito una battuta d’arresto a causa del ridimensionamento degli incentivi fiscali.

Tuttavia, il forte interesse degli italiani per le soluzioni di efficienza energetica suggerisce che il trend negativo possa essere solo temporaneo. La crescente maturità del mercato e il progressivo ricambio generazionale lasciano presagire un futuro positivo per il settore, con la possibilità concreta di superare la soglia del miliardo di euro di fatturato nei prossimi anni.

* L’edizione 2024-25 dell’Osservatorio Internet of Things della POLIMI School of Management è stata realizzata in collaborazione con il DEIB (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria) e l’IoT lab, e con il supporto di Ariston Group, BTicino, BVA Doxa, CAME, Centro Nazionale Mobilità Sostenibile (MOST), Comoli Ferrari, Connect Reply, Eni, EY, GEWISS, InfoCert, Iotinga, ISEO Ultimate Access Technologies, KPMG, Neosurance, Philip Morris International, Servitly, Storm Reply, Targa Telematics Viasat, Terna, Vimar, Vodafone Italia; Angelini Industries, Assimpredil ANCE, BIP, Brunata ZENNER, Caleffi Hydronic Solutions, Cellnex, Delta Dore, Edison, EOSS, Ezviz – Hikvision, Ferrovie dello Stato Italiane, IMC Group, Immergas, IoTicontrollo, Lavazza, Midori Connect, Mitsubishi Electric, Nital – Hinnovation, Sirti Digital Solutions, SMaBiT, SmartDHOME, Stetel, Tele2, Temix Digital Lab, Unidata, UnipolTech; A.P.I. (Associazione Piccole e Medie Industrie), Assintel.

Fonte:

Rapporto 24-25 Osservatorio IoT del Politecnico di Milano