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Il GIS è morto?

Questa nota evidenzia come il GIS si sia evoluto fino a diventare una tecnologia di base, ovvero una commodity. Nonostante ciò, il GIS mantiene la sua centralità e rilevanza nelle applicazioni moderne. La chiave per valorizzarlo è riappropriarsene e integrarlo nelle attività quotidiane.

Non me ne vogliano i cultori del GIS o le aziende che ritengono di essere gli unici depositari di questo sapere complesso.

Questa nota editoriale era nel cassetto da molto tempo, e l'unico inconveniente a editarla, é semplicemente il fatto che un titolo così diretto può essere fuorviante come tutti i titoli. Per capirne il senso bisogna addentrarsi nel testo.

La realtà del GIS, come molte altre tecnologie che per decenni hanno dominato la scena per poi scomparire o diventare meno visibili, rappresenta un esempio naturale dell'evoluzione tecnologica nella società dell'homo sapiens. In questo processo, le tecnologie si trasformano progressivamente da innovazioni a semplici commodities, seguendo il ciclo tipico del progresso.

D'altronde, per approfondire il "perché" e il "come", è sufficiente informarsi attraverso i canali giusti, seguendo il dibattito mainstream che un esperto come Ian Pearson ha reso accessibile al grande pubblico con il suo libro "You Tomorrow".

 

You Tomorrow, Ian Person - Copertina Volume
Un testo un po’ datato ma che mette in chiaro le tecnologie futuribili e il loro modo di penetrare nella società.

 

Perché il GIS è morto?

Il GIS non è morto, anzi è in piena attività e pervade tutto il mondo delle applicazioni della società civile, militare e sociale.

Ovunque ci sia una mappa o la necessità di gestire indirizzi e consegne, come nel caso dei numerosi portali di e-commerce, il GIS è presente e viene utilizzato quotidianamente in molteplici modalità e funzioni.

Il GIS gioca un ruolo importante in ambiti come la geografia, la navigazione, la localizzazione e la pianificazione dei percorsi per i sistemi di trasporto, e non solo. Inoltre, le sue applicazioni si estendono a settori più specifici legati alle informazioni geografiche, come la gestione del territorio e dell'ambiente.

È importante notare che oggi le informazioni geografiche sono supportate da oltre 6,5 miliardi di dispositivi GPS utilizzati in vari contesti. Questo numero è destinato a crescere, con previsioni che indicano circa 10 miliardi di unità entro il 2031.

Il GPS, infatti, rimane un elemento fondamentale per la fornitura di coordinate geografiche e continuerà a espandere il suo impatto.

Il GIS quindi non é morto perché tecnologia obsoleta, ma semplicemente perché ha superato lo stadio dell'essere tecnologia, prodotto o brand specifico, ed è diventata una tecnologia di base, una "commodity", così come gli esperti definiscono tutto ciò che passa dallo stato di tecnologia specifica, a quello di "tecnologia embedded".

Possiamo considerare il GIS in uno stato non più assimilabile ad una applicazione verticale, bensì ad una funzione di sistema, anche se esistono le eccezioni.

Questa chiave di lettura non è ovviamente l’unica, ma quello di cui si è certi è che il GIS come tecnologia è migrato negli ultimi 30 anni verso le applicazioni, piuttosto che seguire una crescita orizzontale. Il colpo vero al mercato delle soluzioni GIS lo hanno dato le tecnologie degli Spatial DB, e quelle del mondo Open Source consolidatosi pian piano intorno al più grosso aggregato mondiale come OSgeo.

 

Open Source GIS
La home page del più grande aggregato di Open Source GIS che ha cambiato il mercato in maniera irreversibile.

 

Il cambio di prospettive è arrivato però con Oracle Spatial, di cui chi scrive fu testimone con una proposta editoriale a firma di Giovanni Corcione sul magazine GEomedia nel 2004. A quell’epoca il GIS era ancora sulla vetta, almeno in Italia, anche se i miei colleghi di GIM International, a proposito di un progetto editoriale rispondevano con un mantra che recitava “GIS is to broad”.

Il concetto di GIS è così vasto che, con l'introduzione di Oracle Spatial sul mercato, molti dei cosiddetti "castelli di sabbia" nel segmento delle applicazioni sono crollati. Infatti, la chiave per un'applicazione GIS di successo è semplicemente progettare un database solido e sviluppare una buona applicazione, indipendentemente dal tipo di codice o dalla piattaforma utilizzata.

In effetti con l’entrata in campo di ORACLE Spatial, o meglio delle cosiddette “SDO_GEOMETRY”, il mondo dei GIS proprietari ha cominciato a vacillare, poiché il GIS già distante dalle piattaforme proprietarie, supera il livello di applicazione desktop, e diventa piattaforma corporate orientata ai DB distribuiti e non più proprietari.

Siamo lontani dalla prima piattaforma conosciuta come GIS Open, ovvero GRASS GIS, la piattaforma pionieristica degli anni '80 sviluppata nell'ambito della ricerca militare USA. All'epoca, il tempo di mutazione potente del GIS era maturo, ma, nonostante ciò, le soluzioni GIS si rincorrevano l’un l’altra. Ad esempio, nel 2004, mentre il mercato stava già accogliendo "Oracle SDO_Geometry", come ricordato nell'articolo di Corcione, veniva lanciata la versione AutoCAD MAP 2004. Questa versione permetteva di lavorare direttamente con i formati GIS più comuni, come i file Shape e le immagini georeferenziate. In Italia all'epoca esisteva una rivista dedicata al GIS, ma il tramonto era già iniziato.

 

Quando il GIS è morto?

Quando Autodesk, il principale attore del mercato AEC, ha deciso di abbandonare il settore GIS, è stato un segnale chiaro che questa tecnologia era ormai considerata obsoleta e matura, perché si era trasformata in una commodity.

In effetti, le tecnologie proprietarie hanno progressivamente evoluto verso prodotti sempre più specializzati. Con l'orientamento del GIS verso applicazioni specifiche—come la gestione cartografica, urbanistica, delle risorse idriche, geomarketing e molte altre—la tecnologia di base del GIS è diventata meno differente tra i vari produttori. Di conseguenza, la specializzazione delle soluzioni ha reso meno rilevante la specificità di un singolo fornitore.

Dopo il 2005, diversi fattori hanno accelerato l'evoluzione dei sistemi GIS. La crescita dei servizi web, il fenomeno dei dati geografici open come OSM e la disponibilità di informazioni geografiche su piattaforme come Google Maps, Apple Maps e Bing Maps hanno ampliato significativamente le frontiere del GIS. Questi sviluppi hanno potenziato le soluzioni Web GIS, contribuendo a spostare il GIS dalle tradizionali piattaforme desktop verso un ambiente più accessibile e diffuso. Questo cambiamento ha amplificato l'importanza del GIS nell'era moderna, integrandolo in tutti gli aspetti della società attraverso il Geo-IT, e portando la geomatica a un livello di evoluzione senza precedenti.

 

Web GIS
Uno dei motivi del cambiamento epocale del GIS è stato l’avvento del WEB, che ha permesso la mutazione più ovvia; dal GIS come applicazione Desktop al GIS come servizi condivisi, con Dati aggiornati, funzioni e approcci condivisi tra migliaia e migliaia di utenti.

 

Inoltre, con l’avvento delle piattaforme open, comprese quelle dei dati cartografici come OSM (Open Street Map), l’attenzione si è spostata verso i dati e le soluzioni WEB Ready. Insomma, come già abbiamo avuto modo di scrivere in un precedente articolo, citato nei riferimenti, l’08 febbraio 2005 è iniziata l'era di Google Maps. Da quel momento, nulla è stato più come prima nella galassia del GIS.

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