Il FabLab IdeaProject va in 3D con il GeoSLAM di Microgeo
Un progetto di Innovazione & Formazione per gli operatori dell’AEC.
GeoSLAM ZEB Horizon RT e Zeb Vision 360°
Il rilievo 3D di un asset industriale come il capannone del Fab Lab di Falconara Marittima, collocato proprio nell'area industriale a ridosso di Castelferretti, è finalizzato a testare la tecnologie SLAM se ancora ve ne fosse bisogno, ma non attraverso un sistema qualsiasi, bensì impiegando uno dei sistemi più maturi nell'area del 3D Data Capture basato su tecnologia SLAM. Parliamo del sistema GeoSLAM ZEB Horizon RT, dotato di una Camera 360° di base come la Zeb Vision. La storia di GeoSLAM è già scritta in parte su InGENIO, nell'occasione della news sul merge con la company storica nel campo dei sistemi di scansione FARO, che è leader anche nelle scansioni per la meccanica e l’industria in generale.
Il test sul campo
Il test sul campo è stato solo un modo per verificare dal vivo la velocità di esecuzione del rilievo di una superficie di oltre 1800 mq, in un tempo che rispetto alle tradizionali tecnologie impiegate in queste attività, mette le ali al tipo di lavoro.
In operazioni sul campo tradizionali, dopo il rilievo topografico con stazione totale, dei marker fotografici tipici della fotogrammetria, e dopo aver acquisito almeno 15 scene con il laser scanner di tipo TLS, abbiamo già speso 2-3 ore di lavoro senza interruzioni. Ma tutto ciò non basta, se solo si pensa alla successiva fase di post-elaborazione, che nel caso tradizionale richiede comunque l’analisi e l’integrazione dei dati, mentre con i sistemi SLAM, tutto viaggia in maniera più morbida e lineare, con un rapporto tra lavoro e risultati che non ha eguali in altri metodi operativi geo-topografici e/o architettonici, o altri.
L’operazione di rilievo è stata condotta nella modalità più semplice che si può, senza apporre marker, e senza determinazioni di punti topografici di base. Operazioni che ci ripromettiamo di svolgere in una seconda sessione di lavoro, in una specie di tour operativo attraverso le tecnologie geomatiche di impiego corrente.
In ogni caso, pensando alle diverse tecnologie, e partendo dall’esperienza sui diversi fronti delle tecniche di rilievo, abbiamo anche provato a definire di seguito, una valutazione di merito delle varie tecnologie di possibile impiego per lo scopo che ci siamo prefissati.
Come si è svolto operativamente il rilievo
Dal punto di vista operativo il rilievo è iniziato all’interno della struttura, inizializzando il sistema Geo SLAM HORIZON RT sull’angolo di un piano nell’ingresso del FabLab. Il rilievo è stato realizzato semplicemente seguendo una traiettoria continua (Fig.1), mantenendo angoli morbidi nel cambio di direzione, e ovviamente inizializzando lo strumento da inizio e fine di ogni sessione di lavoro.
Eseguito il percorso con lo strumento di acquisizione, passando in tutti gli ambienti, si torna al punto di partenza, chiudendo un anello, e permettendo così di compensare le derive della traiettoria, e compensando le varie scene, anche attraverso l’uso delle “feature” geometriche, impiegate per la compensazione globale dell’intero rilievo.
La post-elaborazione del rilievo, consiste quindi nella esecuzione di diversi step di elaborazione, funzionale al merging delle diverse sessioni, all’uso delle immagini a colori per assegnare ad ogni singolo punto l’informazione RGB, colorando l’intera nuvola che assume così un valore non solo numerico, ma realistico. Infine la decimazione e il campionamento della nuvola finale, unica ed omogenea (Fig. 1), pronta all’export nei formati più comuni, come E57 e LAZ.
La restituzione dei dati
La restituzione dei dati avviene come fase finale iterativa, puntando alla restituzione funzionale degli elaborati classici come piante, prospetti e sezioni. Ma anche ovviamente puntando al BIM o al 3D puro, qualora il progetto lo preveda.
In termini di restituzione dei dati, si aprono molti scenari possibili, e un semplice termine di paragone è quello di estrarre nel giro di qualche minuto, gli elaborati di piante e profili dell’intero rilievo (vedi pag. 12-19 dell’allegato in PDF).
Ovviamente l’elaborazione può essere infinita, dal modello 3D per disegno in ambienti CAD/REVIT/SketchUP o altri, in grado di gestire le Point Cloud. Volendo invece spingersi oltre, e realizzare modelli 3D fotorealistici, sarà necessario spostare l’elaborazione, verso piattaforme per il 3D puro come Rhinoceros, o anche altre.
Elaborazione sul cloud
L’elaborazione del “gemello digitale” del FabLab IdeaProject inizia ovviamente dall’inquadramento generale, e quindi da una Point Cloud minimalista, poiché l’interesse non è quello di realizzare un modello fotorealistico, bensì un primo modello 3D speditivo, da impiegare per la riorganizzazione degli spazi e delle attività, ma anche per progettare strutture diverse in funzione di attività innovative come l’unità droni e robotica.
Le elaborazioni successive alla generazione della nuvola di punti, saranno realizzate per lo più su una piattaforma web cloud innovativa, il cui plus è quello di poter condividere con gli utenti del gruppo di lavoro tutte le fasi di lavorazione.
Stiamo parlando della piattaforma GeoSDH, unica nata in Italia, nel trend dei Servizi Geospatial Innovativi on Cloud, nati negli ultimi 5 anni a livello mondiale.
IN ALLEGATO È POSSIBILE SCARICARE IL PDF DELL'ARTICOLO INTEGRALE E IL DOCUMENTO "Slide Show - FROM REAL TO DIGITAL - TECNOLOGIE DIGITALI DEL PRESENTE"
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