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Il Curvo è quasi ultimato! La Torre Libeskind completa la triade dei grattacieli di CityLife

È quasi terminato anche il terzo dei grattacieli che va a completare il progetto del Business District di CityLife. È quello progettato e realizzato dall’architetto Libeskind che ha dato la sua interpretazione di architettura vicino alle altre due delle archistar Isozaki e Zaha Hadid.

È quasi terminato anche il terzo dei grattacieli che va a completare il progetto del Business District di CityLife. È quello progettato dall’architetto Libeskind che ha dato la sua interpretazione di architettura vicino alle altre due delle archistar Isozaki e Zaha Hadid.

I grattacieli di CityLife a Milano
Il 
Business District di CityLife a Milano

Il contesto di Milano CityLife

Il nuovo quartiere di CityLife si posiziona nel quadrante Nord-Ovest di Milano ed è un’area facilmente raggiungibile tramite i principali assi viari e da diversi mezzi di trasporto pubblico, tra cui la nuova linea metropolitana M5, con una fermata chiamata proprio Tre Torri.

L’elemento che caratterizza questo complesso è la totale separazione dei flussi veicolari da quelli ciclo-pedonali: i primi completamente interrati mentre i secondi distribuiti all’interno del parco e collegati a percorsi di superficie già esistenti.

Un progetto questo, reso possibile a seguito del trasferimento di gran parte del quartiere fieristico nel nuovo polo Fieramilano di Rho-Pero: l'area liberata - equivalente a una superficie di circa 255mila metri quatrati è stata oggetto di una gara internazionale vinta nel luglio 2004 da CityLife, un consorzio appositamente costituito per questo obiettivo che ha dato il via a un’importante progetto di riqualificazione urbana.

Una partita in altezza

Con i suoi 360mila metri quatri di superficie complessiva, CityLife costituisce una delle aree di intervento urbanistico più grandi d’Europa, con un mix bilanciato di servizi pubblici e privati a firma di tre architetti di fama internazionale quali Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki.

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Ad oggi, è quasi concluso l’ultimo dei tre grattacieli, quello progettato e realizzato dall’architetto Libeskind composto da 28 piani per 175 metri di altezza, che svetterà a fianco degli altri due adiacenti rispettivamente di 50 piani per 202 metri di altezza (grattacielo di Isozaki) e di 44 piani per 170 metri di altezza (grattacielo di Hadid).

Render di progetto della Torre Libeskind, soprannominata il «Curvo»
Render di progetto della Torre Libeskind, soprannominata il «Curvo»

Attorno a questi tre grattacieli si sviluppa lo Shopping District, una galleria commerciale nella quale negozi e ristoranti si affacciano sul terzo parco urbano di Milano, serviti da ampi parcheggi disponibili ai piani interrati.

La Torre Libeskind

L’architettura di questo contemporaneo grattacielo in realtà rimanda all’elemento della Cupola Rinascimentale a cui Libeskind afferma di essersi ispirato. L’edificio sembra essere una porzione della cupola che, reinterpretata restituisce il movimento concavo del grattacielo che si sviluppa in elevazione insieme alla Corona posta sulla sommità, entrambi componenti distintivi del progetto.

Il piano terra dell’edificio è occupato da una hall di ingresso a tripla altezza, direttamente accessibile sia dal livello -1, dove si trovano lo Shopping District e l’uscita della metropolitana M5, sia dal livello superiore della nuova piazza urbana. Al livello inferiore, in continuità con lo spazio pubblico, è presente un’area congressi con tre sale da 50 posti.

Gli uffici direzionali occupano i piani dal primo al ventottesimo. Il piano ventisettesimo ospita un ufficio su due livelli e una sala conferenze a doppia altezza di estremo impatto. L’accesso alla sala conferenze è controllato da una reception dedicata all’accoglienza e alla registrazione degli ospiti.

La Corona è caratterizzata da un volume vetrato le cui linee geometriche completano l’andamento sferico alla base del concept architettonico della Torre.

Da un punto di vista funzionale, esso nasconde i volumi delle torri evaporative, gli ingombri degli extracorsa degli ascensori e dei montacarichi e il sistema di accesso e manutenzione della facciata, BMU (Building Maintenance Unit).

Mentre il Core centrale, occupato da 8 ascensori, suddivisi in due blocchi distinti a seconda dei piani serviti, corpi scale e bagni, garantisce la massima flessibilità per l’utilizzo degli spazi anche in presenza di più conduttori, sviluppandosi per tutta l’altezza dell’edificio

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Il cantiere del grattacielo di Libeskind quasi concluso

Criteri di sostenibilità

La Torre è stata concepita secondo criteri costruttivi e di sostenibilità ambientale all’avanguardia, che ne faranno uno degli edifici più caratterizzanti e riconoscibili del nuovo skyline di Milano. La struttura, gli impianti e la tecnologia sono stati progettati per minimizzare i consumi energetici e di acqua e massimizzare il comfort ambientale delle persone che lo vivranno. Offrirà spazi innovativi, espressione di una cultura organizzativa che promuove la condivisione e un ambiente di lavoro moderno e stimolante.

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Ciò infatti che è stato realizzato è anche il risultato di una scelta di PwC, azienda che occuperà l’edificio, che ha lanciato un percorso di ascolto delle esigenze dei propri professionisti a seguito del quale è emersa l’aspirazione verso spazi coerenti con una visione della professione in continua evoluzione. La Torre è stata progettata per accogliere i più avanzati concept e le più innovative tecnologie per quanto riguarda la sicurezza ed essendo inserita in un’area ricca di servizi alla persona e molto efficace da un punto di vista di trasporti e logistica, risponde a pieno alle strategie di welfare aziendale di PwC.