Il comportamento al fuoco dei sottofondi e il loro contributo alla resistenza al fuoco

Il posizionamento nella stratigrafia dei sottofondi può portare erroneamente a trascurarne il comportamento al fuoco e il loro contributo alla resistenza al fuoco. Nella maggior parte dei casi, infatti, non sono esposti direttamente alle fiamme.

Tuttavia, occorre valutare il loro comportamento al fuoco all’interno della progettazione antincendio. Nelle attività soggette a prevenzione incendi, infatti, è responsabilità del progettista valutare tale rischio dell’attività, comprese le stratigrafie.

Nel presente articolo si riportano alcune considerazioni riguardo agli aspetti di reazione e resistenza al fuoco prendendo come riferimento il Codice di Prevenzione Incendi, normativa più recente in tale materia.

Reazione al fuoco: cos'è?

La reazione al fuoco è una misura di protezione passiva antincendio. Esplica i principali effetti della fase iniziale dell’incendio, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio stesso.

Essa si riferisce al comportamento al fuoco dei materiali nelle effettive condizioni d’uso finali, con particolare riguardo al grado di partecipazione all’incendio che essi manifestano in condizioni standardizzate di prova.

Il requisito di reazione al fuoco entra in gioco quando il sottofondo viene sfruttato come materiale isolante, può essere quindi richiesto per le stratigrafie orizzontali interne e di copertura.

Stratigrafie orizzontali nel caso del pavimento

Si riportano di seguito due tabelle, estratte dal Codice di Prevenzione Incendi, riguardanti le richieste di reazione al fuoco per i materiali divisi in gruppi GM1, GM2, GM3.

Si ricorda che tali gruppi vengono indicati dal progetto antincendio e derivano dall’analisi del rischio del professionista dedicato.

Leggendo le tabelle, si può notare come nel caso dei sottofondi non ci siano particolari prescrizioni, ma ve ne siano per gli isolanti.

Se il sottofondo viene utilizzato per funzioni di isolamento deve comunque rispondere alle tabelle sotto riportate. Osservando Tabella S.1-7 si può concludere che, se gli isolanti sono protetti con uno strato di massetto appartenente al Gruppo GM0, devono avere requisiti di reazione al fuoco.

Occorre quindi porre attenzione alla scelta di questi materiali (si ricorda che generalmente un massetto è classificato A1, dunque appartiene al gruppo GM0).

Alla luce di quanto descritto, si pone l’attenzione su alcune pratiche costruttive diffuse che prevedono l’interposizione di materiale “isolante” tra differenti stratigrafie (Blocchi di EPS, EPS in grafite, poliuretano, etc.). Occorre rispettare le prescrizioni della Tabella S.1-7 che non consente l’utilizzo di materiale particolarmente combustibili come blocchi di EPS, EPS in grafite, poliuretano, etc.

Solo attraverso specifica analisi del rischio del progettista antincendio si potrebbero usare materiali combustibili in queste situazioni.

Al netto della normativa, occorre valutare l’utilizzo di isolanti anche nelle attività non soggette a prevenzione incendi. È evidente che se questi isolanti combustibili vengono messi a contato con impianti (elettrici in particolare) possono creare pericolo essendo vicini a potenziali fonti di innesco.

Focus stratigrafie coperture

Per quanto riguarda la copertura occorre fare riferimento alla Tabella S.1-6 che indica chiaramente che la caratteristica di reazione al fuoco deve riferirsi a tutto il pacchetto di copertura.

Nella stratigrafia di copertura, dunque, non possono essere preseti panelli combustibili (ESP, Stiferite…) a meno di specifiche valutazioni del rischio o di layout EI30

I materiali alleggeriti cementizi non presentano particolare problematiche da questo punto di vista, essendo agevolmente raggiunta la classe di reazione al fuoco A2-s1,d0.

Resistenza al fuoco: cos'è?

La resistenza al fuoco è la misura della capacità portante delle strutture in condizioni di incendio nonché la capacità di compartimentazione, per un tempo minimo necessario al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza di prevenzione incendi.

La resistenza al fuoco (R) riguarda la parte portante della struttura; tuttavia, le caratteristiche dei sottofondi possono aiutare a garantire anche l’isolamento richiesto (EI), tanto che è possibile considerare il loro contributo nel raggiungere tale caratteristica, come indicato in Tabella S.2-46

Si sottolinea come materiali alleggeriti a base cemento, più prestazionali dal punto di vista termico, garantiscano lo stesso isolamento al fuoco con spessori e pesi più contenuti.

Anche nel caso della valutazione della resistenza al fuoco occorre tenere in considerazione la presenza di isolanti combustibili all’interno della stratigrafia. Come riportato nella Tabella S.2-46, non è possibile considerare materiali combustibili nello spessore del solaio ai fini della valutazione del requisito EI.

È già noto, inoltre, il problema dello scartellamento dei solai con alleggerimento in EPS, per i quali sono richiesti sfoghi di sovrapressione per evitare l’esplosione della cartella e il danneggiamento del solaio.

Questo fenomeno potrebbe verificarsi anche all’interno della stratigrafia. Per questo motivo occorre valutare anche dal punto della resistenza al fuoco la presenza di isolanti combustibili all’interno della stratigrafia.

Il presente articolo è focalizzato sui requisiti di reazione e resistenza al fuoco che devono possedere, in base alla normativa di prevenzione incendi, i materiali che compongono una stratigrafia.

Come evidenziato dai paragrafi precedenti, è importante che il progettista approfondisca le caratteristiche al fuoco anche dei materiali che compongono il sottofondo.

A seconda dei casi e di specifiche analisi del rischio, potrebbe essere proibito l’utilizzo di lastre in materiale combustibili (EPS, Stiferite, Poliuretani, etc.) a fronte invece di prodotti a base cementizia che ricadano in classi A1 e A2, ovvero incombustibili.