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Il capitolato informativo come strumento di lavoro per BIM e stazioni appaltanti

Il convegno, che si svolgerà sotto forma di workshop nelle date del 4 e 7 novembre vuole proporsi come l’incontro fra i due mondi: la domanda di committenti privati e stazioni appaltanti pubbliche e l’offerta in sua risposta di progettisti e imprese. Il Capitolato Informativo sarà lo strumento per definire un piano zero di nozioni e conoscenze e come ponte di collegamento.

Il passaggio da analogico a digitale è stato percepito da pochi, ma ormai è una questione che riguarda tutti

L’attuale scenario del BIM passa attraverso l’art. 6 del D.M. n. 560/2017 e il suo aggiornamento del 2021 (D.M. n. 312/2021), secondo cui i prossimi step di implementazione del BIM sono:

  • per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici a decorrere dal 1° gennaio 2023;
  • per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2025;

Ciò significa che ad oggi sono già partite le prime gare d’appalto che - per le opere di nuova costruzione ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro - prevedono l’utilizzo della metodologia BIM.
Ma qual è lo scenario in cui riversano committenti privati e stazioni appaltanti pubbliche in questo momento?
Sebbene il BIM e la digitalizzazione siano ormai presenti da anni nel settore dell’edilizia - la prima normativa di riferimento, la UNI 11337-1, risale al 2009 - il passaggio dall’analogico al digitale è stato un cambiamento percepito realmente solo da pochi, ma che ha investito e investe tutt’ora in termini di necessità e obbligatorietà ormai tutti.
Nonostante ciò all’aumento esponenziale dei bandi di gara registrati dall’osservatorio Cresme non è possibile associare un corrispondente aumento dell’utilizzo di un capitolato informativo nelle stesse gare. Confrontando il primo trimestre dell’anno 2021 e quello del 2022, infatti, è evidente l’effetto PNRR che ha consentito di triplicare il numero delle gare d’appalto. Tuttavia, non è altrettanto possibile registrare un aumento dei Capitolati Informativi nelle stesse.
In molte gare d’appalto, infatti, il tema BIM è stato relegato ad un semplice paragrafo nel disciplinare di incarico o nella peggiore delle ipotesi ad una frase che suggerisce all’offerente di fornire indicazioni anche sul “BIM” all’interno della sua offerta. Siamo abituati a pensare alla perenne condizione di urgenza in cui committenti privati e - soprattutto - stazioni appaltanti pubbliche riversano ed è facile comprendere come questo sia potuto accadere.
È evidente, però, che questa modalità e questo approccio al BIM evidenziano l’inconsapevolezza di committenti privati e stazioni appaltanti pubbliche rispetto all’utilità e ai vantaggi che il Capitolato Informativo porterebbe lato richiedente, lato offerente e soprattutto sull’intera commessa, se redatto in forma completa ed esaustiva.

Il valore del capitolato informativo

Partiamo, quindi, dal comprendere il valore di questo documento e perché può risultare strategicamente utile sia per committenti privati/stazioni appaltanti pubbliche sia anche per l’offerente/aggiudicatario della gara.

Il capitolato informativo è un documento di contratto che il soggetto proponente (definizione da ISO 19650 e qui inteso come committenti privati e stazioni appaltanti pubbliche) ha a propria disposizione per comunicare i requisiti di gara in riferimento alla tematica BIM. Sarebbe mai possibile appaltare senza un capitolato tecnico che chiarisca le richieste legate alla specifica opera e allo specifico appalto? No. Ecco, allo stesso modo il Capitolato Informativo risulta un documento imprescindibile per completare le richieste di gara sul digitale.
Per tale ragione, è evidente come il Capitolato Informativo nella realtà dei fatti aiuti a trasmettere le richieste dal committente privato/stazioni appaltante pubblica al progettista/costruttore/gestore/…, cioè - se volessimo riprendere le indicazioni ISO 19650 - le richieste dal soggetto proponente al soggetto incaricato.

Il capitolato informativo si inserisce nelle prime fasi della gara d’appalto e risulta essere allegato ai documenti di gara. I temi analizzati nel capitolato informativo, pertanto, hanno ripercussioni sui documenti successivi redatti ad opera del soggetto incaricato (offerta di gestione Informativa - oGI e il successivo piano di Gestione Informativa - pGI) e anche e soprattutto sull’intera commessa.

È per questo che il capitolato informativo gioca un ruolo cardine nella commessa BIM: la sua redazione comporta l’analisi di più aspetti in riferimento al digitale (ambiente di condivisione dati, usi e obiettivi dei modelli, interoperabilità, …) e in questo senso esso rappresenta lo START per una risposta consapevole da parte di un soggetto incaricato. L’offerta di gestione Informativa - oGI cristallizzata nel piano di Gestione Informativa - pGI, infatti, non solo raffigura la “risposta” alla “domanda” (CI), ma si definisce anche come linea guida per l’intera commessa.

Più il Capitolato Informativo sarà consapevolmente redatto e dettagliato dal committente privato/stazione appaltante pubblica, più l’offerta/piano di Gestione Informativa conterrà risposte chiare e concrete con un conseguente aumento della qualità del lavoro/opera e rispetto di tempi e costi definiti. Di conseguenza questo processo consente di stabilire un piano zero di nozioni e conoscenze fra le due parti come base per un progetto di successo.
Ecco perché la semplice frase/paragrafo in riferimento al BIM nei documenti di gara non basta, perché la tematica del BIM per funzionare realmente deve essere sviscerata in linea con le esigenze e secondo le modalità con cui si vuole procedere: ciò implica un’analisi più attenta all’interno di un documento specifico.

 I vantaggi di un capitolato informativo

Il Capitolato Informativo si configura come un ottimo strumento di supporto alla pianificazione delle attività legate a una commessa. Infatti, è un documento che contempla l’analisi di ruoli e responsabilità, tempi di modellazione, definizione degli obiettivi (Obiettivi e usi di modelli informativi). Non solo, il suo contenuto analizza anche tematiche legate al monitoraggio e al controllo, alla definizione dei dettagli e ad altre indicazioni utili per la commessa.
In questo senso, quindi, i vantaggi che un documento siffatto apporta al proponente, incaricato e alla commessa stessa sono molteplici. Fra questi potremmo citare, ad esempio, una comunicazione chiara di cosa si vuole ottenere (domanda - CI) e come lo si vuole produrre (offerta - oGI/pGI) oltre alla definizione di una comunicazione specifica in fase di commessa (analisi ACDat). Quante commesse non vanno a buon fine per una mancata comunicazione?
Altri vantaggi che il capitolato informativo porterebbe ad un committente privato/stazioni appaltante pubblica sono legati al monitoraggio e controllo delle attività e alla definizione dei dettagli, argomenti spesso trascurati o non del tutto gestiti. Quante volte non si è riuscito a tener traccia di documenti, attività, tempi, costi, causando uno scompenso nei lavori?
Questi e altri vantaggi invadono tutte le commesse BIM, garantendo - laddove la redazione dei documenti (CI, oGI, pGI) sia chiara ed esaustiva - il successo della commessa.

Il Convegno - BIM e stazioni appaltanti: il capitolato informativo come strumento di lavoro

Compreso lo scenario attuale nasce il convegno BIM E STAZIONI APPALTANTI: IL CAPITOLATO INFORMATIVO COME STRUMENTO DI LAVORO con l’obiettivo di sviscerare queste tematiche e aiutare committenti privati/stazioni appaltanti pubbliche e progettisti/costruttori/… a meglio comunicare fra loro.

A seguito del PNRR e le relative attività incalzanti sul tema digitale, i committenti privati e le stazioni appaltanti pubbliche sono catapultati nel mondo BIM e chiamati a rispondere alle attività minime e necessarie per l’avvio dei lavori in digitale. Dall’altro lato progettisti e imprese che devono rispondere alle richieste, spesso non esplicite, di committenti privati e stazioni appaltanti pubbliche, i quali potrebbero essere nuovi al settore.
In questo scenario frastagliato, che caratterizza il terreno degli appalti del nostro paese, il convegno si propone un incontro fra i due mondi, la domanda consapevole di committenti privati e stazioni appaltanti pubblici e la risposta di progettisti e imprese, per definire un piano zero di nozioni e conoscenze e un ponte di collegamento, attraverso lo strumento del capitolato informativo, per comunicare chiaramente con l’obiettivo di migliorare l’approccio verso la ricostruzione e la riqualificazione del nostro paese.

Il convegno, svolto sotto forma di workshop attraverso anche proposte pratiche e metodologiche, si rivolge ai committenti privati e alla pubblica amministrazione che devono redigere capitolati informativi, in modo tale da realizzare scelte consapevoli, in linea con la legislazione vigente, e da saper gestire il processo di controllo durante tutte le fasi dell’appalto. Saranno definiti gli ambiti di manovra di committenti privati e stazioni appaltanti pubbliche e quelli di progettisti e imprese e, quindi, i primi passi da compiere per entrare nel mondo BIM con il piede giusto.

BIM E STAZIONI APPALTANTI: IL CAPITOLATO INFORMATIVO COME STRUMENTO DI LAVORO

4 novembre - Bari, sede ANCI Puglia
, via Marco Partipilo 61
7 novembre - Roma, sede ANCE
, via Guattani 16

L’evento si terrà in modalità ibrida, sia in presenza che attraverso la piattaforma ZOOM.

Per informazioni: marco.degregorio@uni.com

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