Il cantiere del Quartiere Frugés a Pessac di Le Corbusier Pierre Jeanneret. Alle origini della standardizzazione nelle costruzioni in cemento
Il quartiere Frugès, realizzato a Pessac (Bordeaux) tra il 1925 e il 1928 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, è pensato dai suoi autori come un laboratorio sperimentale per la realizzazione di abitazioni a basso costo impiegando il principio della standardizzazione nella costruzione. Vediamo il progetto nel dettaglio.
Quartiere Frugés, il cemento armato
Il quartiere Frugès, realizzato a Pessac (Bordeaux) tra il 1925 e il 1928 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, è pensato dai suoi autori come un laboratorio sperimentale per la realizzazione di abitazioni a basso costo impiegando il principio della standardizzazione nella costruzione.
Il cemento armato e il “cement-gun” sono i materiali scelti per la realizzazione delle unità abitative, il principio costruttivo e compositivo si basa sul modulo di 5x5 m; la combinazione del modulo e del sotto-modulo 5x2,5 m dà luogo a differenti tipi di abitazione a due e tre piani.
Il quartiere è abitato ininterrottamente dagli inizi degli anni ’30 e dalla metà degli anni ’70 è sottoposto a differenti strumenti di tutela patrimoniale.
Dal 2016 è inscritto, insieme ad altri sedici siti o opere architettoniche di Le Corbusier, nella lista del patrimonio mondiale.
Diversi interventi di restauro e manutenzione nelle abitazioni si sono succeduti nel tempo, ma oggi l’aspetto della conservazione delle parti in cemento armato diventa un tema di primo piano ed emerge l’importanza di definire protocolli di analisi e intervento sulla base di una profonda conoscenza delle caratteristiche del materiale. Conoscenza da acquisire in prima battuta attraverso la ricerca storica. Il paper espone in particolare la ricostruzione della storia del cantiere e dettaglia le vicende legate alle opere in cemento armato.
Attraverso gli affondi archivistici è possibile ritracciare le difficoltà e i compromessi incontrati dai costruttori nel tentativo, rivelatosi in definitiva prematuro, di applicare il principio della standardizzazione alla scala urbana attraverso l’impiego del cemento armato. Questo caso studio è un esempio di come la ricerca storica permetta di affinare la conoscenza e operativamente di orientare la fase di indagine diagnostica ai fini della valutazione e come supporto per il progetto di conservazione.
Questa riflessione sarà l’occasione per posare uno sguardo ravvicinato sulle difficoltà operative e parallelamente sullo stato della conoscenza teorica nell’uso del cemento armato anche attraverso il confronto con la normativa vigente dell’epoca.
Questo caso intende favorire la riflessione sugli strumenti e sui metodi di conoscenza delle strutture in calcestruzzo storico, e degli effetti sul loro restauro e conservazione.
Lège e il “canon à ciment”: edilizia sociale
Nel novembre del 1923 Henry Frugès, eccentrico magnate francese dello zucchero, prende contatto con Le Corbusier: «Votre livre, Vers une architecture, exprime, bien mieux que je n’avais su le faire jusqu’à présent moi-même des idées de logique et progrès qui me sont chères».
Frugès affida a Le Corbusier et Pierre Jeanneret la realizzazione di una «cité ouvrière» a Lège, non lontano da Pessac, per alloggiare gli operai della segheria che realizzano le scatole in legno dello zucchero. L'incontro di Henry Frugès e Le Corbusier è un'opportunità per queste due personalità di confrontarsi su temi legati all'urbanistica, alle abitazioni collettive e alle case standardizzate.
Le ambizioni sono molteplici:
- richiamare l'attenzione sulla questione degli alloggi dei lavoratori trascurati dalle autorità pubbliche;
- la sperimentazione della prefabbricazione e standardizzazione;
- l’innovazione formale e spaziale;
- il rispetto del budget per l'edilizia sociale.
Le Corbusier propone una serie di piante per case realizzate in “ciment projeté” e Frugès, interessato ad un sistema di costruzione industrializzato che permetta tra l’altro di realizzare superfici curve, approva e sostiene l’acquisto del “canon à ciment”. Le Corbusier intende predisporre un progetto che puo’ essere realizzato da “qualsiasi impresa” e il mese di dicembre del 1923 è dedicato alla ricerca e all’acquisto del “canon à ciment” trattando con l'azienda IngerSoll-Rand3.
Chiamata anche “gunnite” o “cement gun”, il “canon à ciment” è un processo di costruzione americano, pubblicato nelle riviste tecniche in Francia dal 1912 che consente di realizzare il getto dei muri stando a terra e senza ponteggi utilizzando una pompa a compressore e risparmiando tempo e manodopera.
Nelle pagine della rivista “La Construction Moderne” del settembre del 1923, poco prima che Frugès contatti Le Corbusier, un articolo dal titolo «La Construction par projection» sottolinea l’efficacia dell’impiego del “ciment projeté” per la realizzazione di case in serie4. Una pubblicità del “canon à ciment”, che sottolinea il carattere innovativo in cantiere, comparirà nelle pagine de L'Esprit Nouveau nel gennaio 1925.
Aspetti della costruzione: pareti e solai
Nel 1924, viene realizzato un prototipo di casa a un piano sopraelevato, la maison du Tonkin, oggi andata perduta. La struttura trave/pilastro è in cemento armato gettato in opera, i casseri hanno preso il posto dei muri e una volta aggiunta l'armatura, il cemento viene spruzzato dall'esterno.
Tuttavia sorgono problemi tecnici legati al “canon à ciment” e durante una visita di Le Corbusier nel luglio 1924, si decise di standardizzare le travi con una lunghezza di 5 m e 2,5 m per mantenere il sistema costruttivo e la sua efficienza tecnica. Questo rappresenta un esempio tipico di come l’aspetto tecnico guida la decisione, secondo i principi del taylorismo. La scelta della standardizzazione, per proseguire con l’impiego di questa tecnica costruttiva, sarà importante in tutto lo sviluppo del progetto successivo.
Il cantiere di Lège inizia nell'agosto del 1924 e vede diverse difficoltà legate soprattutto all’impiego del “canon à ciment”. Il suo utilizzo è delicato e l’ingegnere Poncet, incaricato da H. Frugès del cantiere, si rivela incompetente. Questi due fattori combinati portano a numerose disfunzioni che si sono ripetute nel cantiere di Pessac.
Un sistema di cassaforma smontabile per la realizzazione delle pareti in “cement projeté” dello spessore di circa 4 cm con intercapedine d’aria e viene adottato insieme ad un sistema per la realizzazione dei solai con un sistema di voltine in cemento armato gettate su cassaforme curve prefabbricate sostenute durante la presa poi rimosse e riutilizzate.
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La Cité Frugès: standardizzazione, industrializzazione e produzione in serie
Il progetto della Cité Frugès ha beneficiato dell'esperienza acquisita a Lège.
Standardizzazione, industrializzazione, produzione in serie (taylorizzazione) rimangono i principi del progetto che si basa su di un sistema modulare tipo regolato dalla trave in cemento armato di 5 m di lunghezza.
Combinando il sistema modulare tra modulo e mezzo-modulo sono state create cinque tipologie di case:
- Quinconce;
- Zig Zag;
- Gratte-ciel;
- Arcades;
- Jumelles.
Nel primo volume dell’Oeuvre complète di Le Corbusier e Pierre Jeanneret, si legge: “Pessac è concepito (per il cemento armato) à cause du ciment armé.“
L'obiettivo: economia. I mezzi: cemento armato. Il metodo: standardizzazione, industrializzazione, taylorizzazione.
La combinazione modulare e le diverse tipologie di case sono probabilmente la parte più nota di questo lavoro di Le Corbusier, come sono conosciute le revisioni tecniche apportate in corso d’opera ai procedimenti di costruzioni per il mancato impiego delle macchine per il getto del cemento. Forse meno conosciute sono proprio le riflessioni tecniche e teoriche per la realizzazione delle opere in cemento armato. Combinando lo studio dei documenti con il sopralluogo di alcune abitazioni è stato possibile analizzare la struttura in calcestruzzo.
..Continua la lettura sul pdf qui sotto.
Nel pdf troverai il capitolo relativo al cantiere e alle strutture con una riflessione finale sul concetto di conservazione delle opere in calcestruzzo armato e le criticità rispetto agli aspetti strutturali e costruttivi.
Questo articolo è tratto dalle MEMORIE di CONCRETE 2022, sesta edizione della manifestazione
Leggi il resoconto dell'intero evento.
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