Il BIM per la riqualificazione dell’edificio del Gruppo Unipol in via Gaetano de Castillia a Milano
Un prototipo BIM finalizzato alla gestione degli asset immobiliari da riproporre su larga scala
La nuova sede operativa del Gruppo Unipol - De Castillia 23
Il concept
Il progetto della nuova sede operativa del Gruppo Unipol a Milano, ad opera di Progetto CMR, si inserisce all’interno del vecchio Piano Integrato di Recupero «Isola -De Castillia» del 2006, sito a ridosso dell’area Porta Nuova, considerato uno dei più rilevanti interventi di riqualificazione degli ultimi anni in quanto perfetto connubio tra identità milanese e visione europea.
De Castillia 23 riporta in vita un vecchio edificio rimasto per anni incompiuto e abbandonato, riconsegnando quindi alla città di Milano un luogo all’altezza dell’innovazione e della contemporaneità che caratterizza il contesto circostante.
L’edificio, rimasto incompleto all’epoca dell’incarico, si sviluppa in due corpi disposti a “V”: quello più basso è destinato a sala ricreativa e uffici, mentre il più alto - che conta 13 piani fuori terra – avente esclusiva destinazione uffici.
Oltre al completamento dell’edificio è prevista un’operazione di restyling generale: aprendo l’edificio a livello terreno si crea connessione tra pubblico e privato, tra città ed interno; il nuovo rivestimento rievoca i temi compositivi delle facciate milanesi dell’immediato dopoguerra; la hall a doppia altezza rafforza il carattere rappresentativo dell’edificio.
La soluzione architettonica proposta dalla società di progettazione integrata milanese, si configura come un intervento a 360 gradi, che mira non soltanto a rivoluzionare gli aspetti puramente estetici dell’edificio, ma che va anche e soprattutto a incrementarne la funzionalità, le prestazioni energetiche e l’efficienza complessiva dell’immobile.
L’impulso di una committenza illuminata
Il processo progettuale e realizzativo è avvenuto interamente in ambiente digitale grazie alla volontà della committenza la quale ha creduto e investito nei benefici dell’approccio BIM, imponendo così il metodo a tutti gli attori. UnipolSai ha intravisto nel progetto dell’area Porta Nuova la possibilità di realizzare un prototipo BIM finalizzato alla gestione degli asset immobiliari da riproporre su larga scala.
Assonometria
Un protocollo per il facility management
E’ iniziato un percorso di collaborazione e condivisione di idee finalizzato alla creazione di un nuovo standard e all’impostazione di un modello che ha il fine di traghettare il progetto attraverso tutte le sue fasi fino alla realizzazione e messa in utilizzo. Una tavola rotonda tra i soggetti coinvolti ha contribuito alla scrittura del processo BIM partendo dagli obiettivi del cliente e traducendoli in BIM uses e successivamente in LOD.
Contemporaneamente è stato redatto il BEP che, a tutte le precedenti informazioni, aggiunge un avanzato sistema di codifica attraverso la compilazione automatizzata di parametri specifici, così da legare gli oggetti del modello ai computi e agli elenchi prezzi, ai capitolati ed alle specifiche, e quindi predisporre già i files per l’aggiornamento as built da parte dell’impresa.
Un ulteriore passo in avanti è stato compiuto impostando i parametri CObie su indicazione del team facility / asset in merito a tutti quegli oggetti presenti nei modelli e che si prevede inserire nel programma di gestione futura.
Il BIM per gestire
Uno degli scopi dell’utilizzo del BIM è stato gestire il progetto ed il cantiere sfruttando i benefici offerti dal mondo digitale. Trattandosi del completamento di un edificio esistente, con opere di demolizione anche complesse da effettuare, si è digitalizzato completamente lo stato di fatto e si sono studiate diverse modalità di esecuzione. Virtualizzando il processo e parametrizzando i dati sensibili, la scelta della sequenza di demolizione è avvenuta comparando in maniera oggettiva i risultati di differenti scenari ipotizzati. Ad esempio, una delle scelte più importanti fatte dalla committenza e che caratterizza il progetto è stata quella di trasformare ad uso uffici i primi due piani fuori terra precedentemente destinati a parcheggio con la conseguente demolizione della rampa d’accesso esistente. In questo modo è stata aumentata la superficie destinata agli uffici e sono stati liberati ampi spazi al piano terra, rendendoli pienamente fruibili anche dall’esterno.
Visualizzazione demolizione della rampa in REVIT
Questo progetto vanta un processo esemplare in cui ciascuna fase ha trovato specifica declinazione BIM.
La strutturazione delle pratiche amministrative risulta essere tra le attività che hanno avuto maggior beneficio in termini di efficienza grazie all’inserimento di alcuni automatismi che hanno annullato il consumo di tempo in attività ripetitive come la misurazione di aree e la riverifica dei rapporti aero illuminanti.
Geometrie complesse
La progettazione odierna sfida i confini della geometria tradizionale ed è alla ricerca di forme sempre più complesse. L’innovazione dei materiali da costruzione e delle tecnologie costruttive rende possibili realizzazioni impensabili fino a qualche anno fa. La modellazione computazionale per elementi adattivi in ultimo permette di gestire in fase progettuale tali forme e di valutare diverse opzioni combinando, in un mix di parametri, costruibilità ed estetica.
In De Castillia 23, un elemento fortemente qualificante è la facciata, cucita sull’edificio come un prezioso tessuto di vetro che restituisce giochi di luce sempre diversi a seconda del punto da cui la si guarda. Una facciata prismatica, dinamica ed elegante, che dialoga con gli edifici vicini, ben inserendosi nel linguaggio architettonico del distretto. Per ottenere questo risultato, sono state studiate e comparate molteplici opzioni attraverso criteri misurabili. La possibilità di poter visionare sul modello virtuale le diverse opzioni di rivestimento su uno stesso file, in maniera semplice ed istantanea, ha garantito un’ottima comunicazione dell’immagine al cliente, favorendo l’immediata comprensione senza la necessità di realizzare render aggiuntivi.
Anche in fase costruttiva si è potuto beneficiare della modellazione avanzata che ci ha permesso di raggiungere risultati quasi realistici.
Vista sud
CDE / acDAT
In ultimo, ma non per importanza, il processo di direzione lavori si è avvalso di un ambiente condiviso per lo scambio del materiale, evitando così le inefficienze tipiche dei sistemi di comunicazione tradizionali: i diversi soggetti hanno avuto a disposizione, in qualsiasi momento, materiale aggiornato e condiviso in un ambiente virtuale sicuro ed accessibile a diversi livelli.
L’intervento De Castillia 23 rappresenta la città di Milano nel suo ruolo di polo internazionale: BIM, immagine, innovazione e sostenibilità sono state le parole chiave di tutto il processo creativo.