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Il BIM per gli impianti

L’esperienza che vorrei raccontare è dedicata ad applicazioni impiantistiche mediante modelli BIM (building information modelling). L’oggetto di cui trattasi è il progetto esecutivo di una rete di teleriscaldamento d’una borgata di montagna sviluppata nell’anno 2013.
La rilevanza di questa esperienza è dovuta al fatto che il progetto esecutivo in oggetto è stato integralmente sviluppato con una nuova metodologia, che nell’ambito impiantistico sta prendendo sempre più piede in Italia: la modellazione BIM per opere impiantistiche.
Questa metodologia, differentemente dal mondo più tradizionale cad, ha nel cuore del modello, un database, che, in forma intelligente permette al progettista di interrogare, progettare e dimensionare mediante lo stesso, lasciando al modello le fasi di analisi e calcolo, verifica, controllo, ed aggiornamento. Sostanzialmente parliamo di modelli 3D parametrici intelligenti, che permettono ogni fase di sviluppo del progetto, dal concept all’as-built di cantiere. I modelli vengono usati non solo per la fase infografica, ma anche per la fase di calcolo, computo e verifica.
Ogni oggetto, inserito nel modello, in questo caso, nella topografia o nella rete idraulica di teleriscaldamento, può essere auto computato e restituito in pianta, prospetto, sezione, prospettive e rendering, report idraulici, analisi energetiche, strutturali, ecc.
Difatti, ogn’uno dei predetti oggetti, è contenuto nel database (pertanto ha una sua intelligenza), ed è sfruttato quindi per la fase di progettazione integrata più opportuna.
Il professionista definisce gli input, i settings e coordina i risultati: il resto, viene sviluppato dalsolutore di calcolo, o desunto dal modello creato.

METODO APPLICATO:
Innanzitutto si è partiti da un formato CAD dato dal cliente (orografia e punti geodetici battuti) ed un unifilare di massima (per definire i passaggi di dorsali primarie e stacchi), contenente i sottoservizi e le quote altimetriche. Poi è iniziata la fase di settings del modello, andando a sviluppare un outline sulla topografia creata. Il dimensionamento ha influenzato moltissimo la scelta dei componenti, perché dai raccordi agli stacchi per le utenze della rete, i costi in gioco per la componentistica e la tubazione sono elevati in questi caso (es. stacco certificato in opera T DN80-DN25-DN80 circa 7-800€/cad). Pertanto, il primo modello ha subito delle successive varianti.
Spesso infatti in fase preliminare, si prospettano dei costi che non si possono travisare in fase di esecuzione del progetto. Infatti, per questo caso in itinere, il costo complessivo dell’opera (fornitura) non doveva superare i 60 mila €, e, disporre il progetto con uno raccordo in più o di diametro maggiore, avrebbe avuto delle influenze notevoli sui conti finali. Ai fini di una corretta progettazione integrata, è stato radicale, poter avere il modello per fare dimensionamenti e computi in simultanea, così da possedere sotto mano il prezzo finale di materiali e oggetti coinvolti.
La procedura adottata è stata quella di partire da un unico modello, sviluppare qualche variante di esso (in confronto tra distinta d’ordine e computo prezzi) e disporre la scelta finale. In conformità a quest’ultima, sono stati apportati degli approfondimenti specifici e ne sono state modellate delle famiglie di oggetti BIM per ottenere un prodotto quanto più simile all’oggetto da costruirsi in cantiere.

VANTAGGI:
Dopo le prime visite on site, il cliente ha deciso di correggere e modificare la rete 5-6 volte, andando a fare dei cambiamenti. Una metodologia CAD avrebbe comportato il ri-editing del progetto, con conseguente adeguamento di elaborati, computi, tempi e costi vivi di progetto (= nuova parcella). Il modello BIM ha permesso di approfondire l’argomento e di sviluppare una moltitudine di post-progetti, e soluzioni, in tempi rapidi e a costi quasi nulli (vedi fig.7).
Il segreto sta proprio nel database che si cela dietro il modello: questo consente di verificare soluzioni impiantistiche in termini di progettazione integrata sia dal lato calcolo sia dal lato computo, decretandone automaticamente risultati infografici, di calcolo e progetto. Il tutto è infine contestualizzato con un graficismo qualitativamente ottimale, chiuso solo in fase finale con piccoli ecollaterali aspetti cad, così come vuole un teorico e ideale workflow di sviluppo BIM.
L’obiettivo, non è utilizzare solo un programma per sviluppare ogni attività del progetto, ma di poterne sfruttare l’efficienza al massimo, per raggiungere un risultato finale ottimale sia in terminidi tempi e risultati, che di costi di progetto.